mercoledì, agosto 15, 2007

cloroalclero.com


Il counter, di là mi da (quasi) nessuna visita. Maddai. Se venite qua è perchè avete voglia di leggermi,sennò che venite a fare a cercare gossip? Ma io ora scrivo là, poi piano piano rimetto tutti i link..
E per gli utenti (un pelo piu') imbranatini (affettuosamente, Moltitudini ;-)) Riscrivo bene il link:
www.cloroalclero.com/
e ottime cose a tutti.

domenica, agosto 12, 2007

TRASLOCO


Raga: sono lieta di annunciare che Cloroalclero-blog si trasferisce su

cloroalclero.com

Se questo blog vi piace e lo leggete abbastanza volentieri ecc..siete invitati lì.
Se invece non vi piace e pensate "Ostia, pure un dominio nuovo per sparare cazzate ecc.." ma poi ci venite lo stesso, beh, il link vale pure per voi ;-)

finalmente avrò le faccine!!!

venerdì, agosto 10, 2007

Complimenti!!!

Ricevo (e pubblico) la seguente mail:
Oggetto: tua foto
... ma la foto e' di quando aveva 30 anni circa ???

Altrimenti qualcosa non si spiega....... nel caso....invece fosse attuale.......

I MIEI PIU VIVI COMPLIMENTI ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

e anche per il blog

firmato: Fabrizio.

Risp: la foto è del luglio 2007.
Complimenti per l'ottimo gusto e thank you very grazie per l'apprezzamento.

Alla faccia di quelli che mi rappresentano come una grassona o come una scimmietta.
Una scorreggia perpetua a tutti quanti loro :-D .

giovedì, agosto 09, 2007

Incendi



Ho sentito un tipo dire in tv che sarebbe opportuno trattare gli incendi come si trattano gli omicidi, con indagini scientifiche, esperti, ris, ecc...
Aggiungerei anche la repressione dovrebbe avere la misura giuridica del tentato omicidio e dell'omicidio di primo grado se ci sono vittime.
E i mandanti degli incendi li tratterei esattamente come colui che delega un killer per ammazzare qualcuno.

Ma che la preoccupazione dei politici sia questa, mi pare un'illusione. Sono troppo preoccupati a spaventare la gente con il terrorismo islamico. O ad intrattenerla, con le storie piccanti di parlamentari "allegri".

Italiani muoiono. Ma che fa?


Francesco Caruso ha detto (parlando degli ultimi 2 morti in incidenti sul lavoro, 16 e 35 anni):
"(...)I loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro".


7 agosto 2007 Milano:Un ferroviere di 48 anni ha perso il piede destro e una parte di quello sinistro, alla stazione centrale alle 8 del mattino, scivolando sotto un treno in manovra.
Terni: un operaio di 51 anni che stava lavorando all'assemblaggio di un carrello movimentatore per la pressa dei fucinati, è rimasto schiacciato da una lamiera del peso di circa 5 quintali che gli ha procurato diverse ferite gravi. Immediato il soccorso e il trasporto in ospedale ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare.
8 agosto 2007, Mugnano (Na) Un operaio di 35 anni è deceduto, dopo essere caduto da un capannone del quale stava smontando la copertura.
Bolzano: un giovane operaio di 16 anni è rimasto sepolto dalle macerie del crollo dello scantinato che stava ristrutturando.

Insomma: D'accorso che Caruso è stato "poco educato" , un po' insensibile, se volete. Ha usato le parole un po' "pesantemente", forse.
Ma "assassini" è solo un aggettivo. Le leggi che hanno fatto 'ste persone, richieste e avallate da "altre persone" loro amiche, che, per rendere l'economia più "competitiva", hanno reso il lavoro una patetica e sottopagata attività dove si rischia quotidianamente la vita sono realtà, che decidono in pochi e coinvolgono tutti. Sono i significati collettivi, fattuali, reali, che decidono loro e che entrano nella vita a noi.

D'accordo: ci sono risarcimenti, assicurazioni ecc... (e poi mi piacerebbe sapere quanto mollano le assicurazioni per la vita di un operaio) ma della pelle di questi uomini, chi ne risponde? Questi morti, che ormai sono centinaia dall'inizio dell'anno, che valore hanno? Se ce l'hanno.

Perchè dalle parole dei politici, tutti unanimi nel condannare Caruso, non si legge una parola di pietà, di solidarietà per i lavoratori deceduti mentre si guadagnavano il pane onestamente. Neppure una.

Mi sembra un silenzio colpevole. Davvero. Se queste quattro vittime del 7 e 8 agosto, fossero divenute tali durante una rapina, che so, in una sparatoria con la polizia, troverei comprensibile questo silenzio sulle loro vite espresso dai politici.

Ma le loro energie, le loro inutili parole si riferiscono solo al "morto" Biagi e al "maleducato" Caruso. Che, per carità, è stato "eccessivo" nell'uso delle parole.
Ma eccessiva è anche l'attenzione ai bilanci delle aziende, i cui capi, quando non ottengono i profitti voluti, mobilitano le loro conoscenze, diventano serbatoi di consensi, riescono ad ottenere, dalle amicizie politiche, delle leggi che aprono la strada all'omicidio.
Caruso ha ragione su una cosa, infatti: le morti sul lavoro sono assassinii.
Circuiti elettronici non revisionati. Presse vecchie. Piastrelle consumate e scivolose. Stabili pericolanti non controllati preventivamente. Basta un nulla per scatenare la tragedia. E questo "nulla" è causato da leggi che "ammorbidiscono" gli impegni monetari dei padroni su quel capitolo di spesa che risponde al nome di "sicurezza".

Si aggiungano turni, assegnati con criteri di "flessibilità". Che in certi lavori significano attenzione rallentata, riflessi appannati, nervosismo, veglia discutibile. Stati dello spirito che non permettono all'essere umano di avere quella cura di se stesso e delle circostanze che gli permettono di salvare la vita se si svolgono masioni pericolose.

E la normativa che c'è sul lavoro in Italia, oltre che precarizzare, è thanatofila. Bada al profitto, come già detto, alle quotazioni in borsa. Alla competitività aziendale. E mette nel conto anche la pelle di chi sceglie di lavorare onestamente e non delinquere. Tanto, questa gente, per lo piu' non conta, e non conterà mai, un cazzo.

Per piacere: facciamo loro cambiare idea.

ps leggetevi di Mario: Treu, il liberalizzatore

martedì, agosto 07, 2007

Salutami assorete...

Trattasi di tipica espressione di sapore "terun", ottima per definire lo spesso terreno di dibattito politico tra Prodi , che arrivato a Castiglion Della Pescaia si aspettava un'accoglienza in pompa magna, con stendardi, palchetto, banda, maestro e sindaco, e una sindachessa che invece ha completamente omesso di mettere in piedi il cerimoniale.

Perchè, si giustifica lei, non le è stata fatta neppure una telefonata. L'ha appreso, come lo sfigato Uomo Comune che sono tre giorni che si asciuga sui giornali con sta notizia di merda, dalla stampa, e quindi non ha fatto niente.

Prodi è "offeso ma sereno". Contento di essere finalmente in vacanza con la "famiglia".

Per il resto, l'importante tema, di alta responsabilità politica, pregno di significati vitali per i cittadini, si è trasferito nelle aule del consiglio comunale di Castiglion della Pescaia, dove le polemiche sull'anticerimonialismo politico della sindachessa, si trascinano, probabilmente, tuttora.

Ma io dico...ma 'sta gente, a lavorare (a lavorare veramente, 8 ore al giorno) mai?

15 agosto: giornata della solidarietà a Don Gelmini. Rinviata?



Grande bagarre della destra un paio di giorni fa, quando si è parlato dell'indagine a carico di Don Gelmini. Con la consueta bagarre mediatica, i giornali hanno parlato di "possibili montature", hanno ammonito di "non criminalizzare la magistratura". Questo perchè la figura, e anche la parte politica, di Don Gelmini richiama personaggi del passato, come l'"esemplare italiano " Muccioli.

A me non piace parlare di un personaggio indagato, la cui posizione non è ancora stata valutata da un processo. Ma ho percepito che, in presenza di un evento come questo, la preoccupazione di alcuni (sostenuta ad "altissima voce" mediatica) è quella di non "criminalizzare" la magistratura, come dire: "dubbi sull'innocenza del tipo non ce ne sono. Eventualmente è la magistratura che sbaglia Ma voi italiani fate i bravi, non criminalizzatela, sennò arriva Napolitano che vi bacchetta le ditine". Che la magistratura sbaglia e/o perseguita, lo possono dire solo i politici, in effetti. L'ha fatto, parlando tra le righe (ma neanche tanto) Berlusconi, il quale sembra abbia detto che metterà a disposizione di Don Gelmini tutte le risorse (ha parlato di milioni di euri) di cui avrà bisogno per difendersi da questa "persecuzione". E l'hanno fatto altri, tanti, appartenenti alla casta di montecitorio.

Insomma: alla facciazza dell'indipendenza della magistratura, il mondo politico ha da ridire, da polemizzare, da far propaganda dei propri contenuti, approfittando di disgrazie giudiziarie altrui. I dubbi, che i contenuti mediatici sollevano, sono, ovviamente, non su Gelmini, giustamente perchè egli è solo un presunto colpevole, fino a che non ci sarà un pronunciamento giudiziario, ma sull'operato dei magistrati che, ormai da mesi, stanno indagando su di lui e che in 'sti casi, da noi in Italia, non è mai immune da messe in discussione di dubbio valore democratico (salvo, naturalmente, quando indaga, con preventiva demonizzazione mediatica, tre poveracci extracomunitarii, carcerati per essere "pericolosi terroristi" al soldo di Al qaeda).

I politici, nel caso di Don Gelmini, non si astengono, come dovrebbero sempre, dalla loro inutile logorrea telegiornalistica, anzi, berciano la loro solidarietà col Don (sicuramente innocente a priori) ovvero il loro timore circa "gli sbagli" della magistratura. E' una gara: Melandri, Pollastrini,Pannella, Buttiglione, Cuffaro si dicono orgogliosamente solidali. Ma quelli di AN prorompono proprio con dichiarazioni tra il patriottico e il roboante.Dopo le promesse d'aiuto e sostegno del cavaliere, infatti, arriva addirittura la proposta di Gasparri di una "giornata di solidarietà a Don Gelmini" nientepopodimeno che a ferragosto. Il Don ha ben di che rincuorarsi per avere la chiesa dalla sua parte, fosse solo la chiesa...ha lo "stato maggiore" dell'esecutivo in Italia...buon per lui.

Mò però sono passati due giorni. Del ferragosto solidale col Don non si parla piu' in televisione. Finite le interviste , con i tg che tendono a schizzare le notizie su Don Gelmini.
I quotidiani no, invece. Sul Corriere della Sera, sia cartaceo che online, c'è un articolo di Flavio Haver basato su un'intervista a Don Mazzi che sarebbe stato in corrispondenza con un ex ospite della comunità di Don Gelmini, che si confida con lui (anche per iscritto) su presunte violenze sessuali.

Un articolo scarno, che si limita a descrivere un Don Mazzi imbarazzato e in difficoltà nel farsi intervistare su 'sta cosa.Il contrappeso a questo imprevisto (e foriero di difficoltà) evento, è ,oggi, il calato silenzio mediatico dei politici. E questa - lo dico a Gasparri- non è una bella cosa: Ferragosto è la settimana prossima e gli italiani vorrebbero saperne di piu' per organizzarsi. Ci dia lumi, onorevole.

ps a me Don Gelmini non mi sta sulle palle e questo non vuole essere un post contro di lui. Anzi, gli devo anche dei momenti di ilarità. Tipo se notate l'immagine che ho postato, egli è praticamente vestito da Papa. L'ho tratta da questo sito
che la pubblica con la didascalia (stile telegrafico) "Portavoce comunità incontro: un uomo semplice amato dai giovani"


ps2 la foto è sparita da quel sito, ma ho provveduto a metterne un'altra, presa dal sito di "Repubblica" (sterco, per Gasparri e don Gelmini) .

domenica, agosto 05, 2007

Ci sono Zionist e zionist (da secondoprotocollo)


Ho avuto la ventura di seguire secondo protocollo da quando ancora si chiamava tipo giovani pace sviluppo unacr. ecc..fino a quando è diventato l'attuale "secondoprotocollo". devo dire che Elisa e Franco io li ho linkati come "sionisti onesti" e so che non mi sbaglio, perchè, in merito all'argomento, all'interno di un'ottica del "possibile e dell'immediato" riguardo alla risoluzione del problema palestinese, se molti ebrei sionisti, israeliani ecc...intellettuali e politici, italiani e no facessero loro questa visione, con tutte le critiche che con una posizione piu' radicale (e magari non immediatamente praticabile) potrebbero porsi, sarebbe comunque una bella cosa.

Tutto questo giro di parole per dire che il post di Franco lo trovo, se non condivisibile, almeno onesto e volenteroso di pace, fuori dai luoghi comuni e saggio, alla fine.

Per questa ragione, pur non condividendolo al 100% lo pubblico sl mio blog.

Da secondoprotocollo

Palestina – Israele, fare un passo indietro

Quando Hamas vinse le elezioni in molti si stupirono della scelta del popolo palestinese, una scelta che premiava un movimento giudicato unanimemente terrorista e che aveva tra gli obbiettivi del suo statuto costitutivo la distruzione di Israele. Nessuno allora vide la scelta politica dei palestinesi, una scelta che prescindeva dagli obbiettivi di Hamas ma che era invece un modo di dire che erano stanchi delle ruberie di Al-Fatah, della Autorità Nazionale Palestinese (ANP) e di rimanere in una situazione di perenne sottosviluppo.
Da qui nacquero le sanzioni internazionali che avrebbero portato allo strangolamento della società palestinese, una società che già fatica ad emergere e che deve subire, volente o nolente, l’occupazione di una parte dei suoi territori da parte di Israele. Per porre fine alle sanzioni si arrivò agli accordi inter-palestinesi della Mecca nei quali furono stabiliti alcuni punti di fondamentale importanza tra i quali proprio il riconoscimento di Israele anche da parte di Hamas, un riconoscimento certo camuffato ma legale ed esplicito.

Infatti, la clausola inserita in quegli accordi, accettata anche da Hamas, che prevede la formazione di uno stato palestinese “entro i confini del 1967” altro non è che l’automatico riconoscimento de facto di Israele. Nessuno sembra averci fatto caso, l’occidente non ha ritirato le sanzioni attraverso le quali chiedeva proprio quel riconoscimento e il risultato è stato Gaza.

Ora non si può far finta che Hamas non ci sia, non si può semplicemente chiudere la Striscia di Gaza con i suoi 1,5 milioni di abitanti e far finta che non esista, prima o poi bisognerà trattare anche con loro. Certo, posso immaginare che il movimento islamico possa apparire indigesto, ha connotati decisamente antisemiti e si rifà ai Fratelli Musulmani, ha fatto terrorismo e perpetrato violenze inaudite anche contro i loro stessi fratelli palestinesi, tuttavia sarebbe molto peggio e molto più pericoloso lasciarlo alla mercè dei fondamentalisti o peggio ancora degli iraniani.

La corrente politica di Hamas, quella che per intenderci ha firmato gli accordi della Mecca, è per ora soggiogata dai fondamentalisti e la corte dell’Iran si fa sempre più incalzante come ha dimostrato l’incontro di pochi giorni fa a Damasco tra Ahmadinejad e Khaled Meshal. Lasciare che questa mossa iraniana vada a buon fine sarebbe come consegnare la Striscia di Gaza a Teheran, con tutto ciò che ne consegue. E’ un semplice discorso strategico.

Ecco perché bisogna fare un passo indietro, tornare cioè alla Mecca, a quel piano saudita che seppur imperfetto è sempre una buona base di partenza, forse l’unica realmente a disposizione. Certo, vanno riviste alcune cose, come per esempio la questione del rientro dei profughi palestinesi, la questione inerente alle alture del Golan e quindi alla Siria. Israele ha ottenuto certi territori a seguito di una guerra vinta dove la stessa Israele era l’aggredito e non l’aggressore. Solitamente le condizioni le pone chi le guerre le vince non chi le perde, è sempre stato così.

Bisogna tornare al Governo di Unità Nazionale con l’ala politica di Hamas isolando così l’ala estremista e violenta, non ci sono altre alternative percorribili escludendo, come detto, il totale isolamento di Gaza. Qualcuno sostiene che bisognerebbe assolutamente riaprire anche i colloqui con la Siria, la quale tuttavia appare indecisa tra seguire le sirene iraniane e cercare una pace stabile con Israele. L’impressione purtroppo è che segua la prima ipotesi nonostante Gerusalemme si sia detta più volte disponibile alla restituzione delle alture del Golan.

Parola d’ordine quindi, fare un passo indietro e coinvolgere prima possibile l’ala politica di Hamas per non lasciare che il movimento islamico finisca nella rete iraniana, subito dopo aprire le trattative per la definizione dei confini e per fare in modo che la Palestina diventi uno stato unito non una serie di feudi o isolette in mezzo a Israele, non può andare bene a nessuna delle parti, ma soprattutto bisogna mettersi in mente di guardare avanti senza voltarsi a scrutare gli ultimi quarant’anni di storia, pena un nuovo pericolosissimo fallimento.

Franco Londei
ps su kilombo: trovo giusto che loro possano pubblicare Fait e chi pare a loro senza pregiudiziali. Come ho già scritto. Aggiungo che considererei una perdita de se ne andassero da Kilombo

venerdì, agosto 03, 2007

Superpensioni....



...Ladri di Stato e stupratori, il grasso ventre dei commendatori, diete politicizzate, evasori legalizzati...
Calcio, borghesia coi vestitini firmati, VIP onnipotenti.
In questa canzone del 1978, il grande, compianto, cantautore calabrese Rino Gaetano traccia un affresco dell’Italia degli anni ’70, alternando flash e parole chiave, mantra e giochi linguistici, in cui società, spettacolo, politica, calcio e affari si stagliano sullo sfondo di un’Italia lacerata dalle stragi e dalla guerriglia urbana, resa ottusa dalla promozione dei pregiudizii e dalla sottocultura, spacciata come "valore" alle masse.
Il video non è di ottima qualità, ma possiamo vedere Rino, che si muove, apparentemente scanzonato, mentre, dice “vedo tanta gente che nun c’ha l’acqua corrente, nun c’ha niente..ma chi me sente…”
E la canzone italiana, della serie: la vita è tutta "cuore & amore", assorda le menti degli abitanti della penisola, per non far sentire il grido di dolore di una società colonizzata e avvilita nelle sue speranze.
Bisogna cambiare i nomi, ma i concetti sono sempre gli stessi: esiste una casta, nel presente, che ha ereditato le forme di esercizio del potere di quella di allora,quegli anni ’70 ,verso cui alcuni di noi sono tentati di provare nostalgia.
L’Italia: una Patria che si perde, nella ricerca della propria identità collettiva, appresso alle illusioni generate da un sistema borghese, disperatamente attaccato ai privilegi dei pochi che lo gestiscono o collaborano con esso adeguatamente remunerati.
Tutte illusioni che, magari, si sono adattate ai nuovi contenuti e alle fresche aspirazioni dell’oggi, ma che riflettono lo stabile pugno di mosche che corona gli sforzi di concittadini , per i quali la vita si è fatta sempre piu’ difficile.
Rino Gaetano scompare nel 1981, in un incidente stradale. A lui onore e il nostro rimpianto.

giovedì, agosto 02, 2007

La foga delle analisi. L'excusatio non petita di Casini



Metto subito in chiaro che quanto scriverò in questo post è un esclusivo parto della mia fantasia. Quanto espresso non ha nulla di provato, ad eccezione della mia fervida immaginazione alle prese con le storielle piccanti di onorevoli coinvolti, tra un protocollo sul welfare e un altro sulla previdenza, in rendez vous con travesta e/o prostitute. Onorevoli cui piace la sferzata adrenalinica del bianco alcaloide e il fugace ma godurioso intrattenimento sessuale con piu ragazze...ma noi capiamo... a poterselo permettere, diciamocelo, chi no?

Insomma sabato mattina, quando è cominciata la sfiga di Cosimo Mele con la tipa al pronto soccorso e con quel giornalista che come una iena stava facendo carriera a spese di quella di un uomo pubblico dell'udc, il telefono di Casini era rovente. Il Pierferdinando infatti stava telefonando a tutti i membri del suo partito per avvisarli della cosa e raccomandare loro di ripulirsi.

Casini si preoccupava anche di elargire paterni consigli
"con una sauna al giorno, molta acqua minerale, dieta molto leggera a base di banane e papaya ci si ripulisce in tre, quattro giorni" e di lenire le preoccupazioni di alcuni membri "No, no, non ti preoccupare, non è quello del capello quello ci fotte, lo so, è il test del sangue, sta' tranquillo"
L'onorevole xxx, raggiunto telefonicamente dal Casini, ha da ridire sullo spacciatore che ha portato Mele, e quindi il partito, a fare una tale figura di merda. "Non me ne parlare, dice Casini incazzatissimo, è risaputo che se ne avesse parlato con x3v3p, si procurava roba buona, ma sai che c'è? che il Mele vuole "cagare e andare in carrozza" : è tirchio, e per risparmiare 20 euri mette nella merda il partito".
L'onorevole x ne conviene e aggiunge: "Ma poi non c'è quel cardinale, mons YYY, che nasa roba talmente buona che quando parla sembra sant'agostino???"
"Ma mica solo lui" replica il Casini sempre piu' abbruttito dall'ira "si sa che in Vaticano circola la coca piu' buona d'Italia, basta chiedere. E pagare, ovvio, non è che i preti fanno beneficenza..."
"Eh, no" ne conviene nuovamente l'on.xxx.
"Vabbè comunque lasciami andare che devo telefonare a Fini. "

E cosi compone il numero del nemicoamico che non lo lascia neanche parlare, appena capisce che si tratta di Casini lo apostrofa:
"Sei proprio un pirla"
"Ma io che cazzo ne so che quello fa una cazzata del genere? Ok vuoi 2 troie, ok che non ti tira quindi la coca ti è indispensabile, ma cazzo, tirali fuori i soldi...Almeno usate roba buona che cosi queste cose non succedono, perilcristo..."
"Casini, quello lì deve ancora i soldi per quando giocava a poker, cazzo si è fatto eleggere apposta. E' pieno di debiti, oltre che micragnoso. Sei stato pirla te a farlo candidare..."
"Non farmi la predica, lo sai come vanno 'ste cose, un favore ricevuto, uno ancora da fare...Comunque avrei previsto, per metterci una pezza, che ci sottoponiamo ad un test antidroga, diciamo per giovedi"
"E che cazzo vuoi da me?"
"Io mobilito tutta l'Udc, banchetti, stendardi, pompa magna,insomma..."
"Bravo. Così ribadisci la figura di merda..."
" voi di AN ci siete?"
"(Fini scoppia a ridere) ma non se ne parla neanche, Casini, il nome associato a Mele è UdC, noi di AN non c'entriamo un cazzo..."
"Ma pure voi sostenete che drogarsi non è un diritto..."
"E allora?"
"Che non esiste differenza tra droghe leggere e pesanti, che la droga è droga punto..."
"Embe'?"
"Che chi si droga è un malato che dev'essere curato e/o marcire in galera"
"Beh? Hai finito di menare il can per l'aia? Non farmi perdere tempo con le tue stronzate..."
"Insomma quelli di forza italia non li scomodo neanche, ma almeno noi che siamo i piu intransigenti su questo punto, potremmo fare il test in massa"
"Pierferdy: non mi rompere i coglioni, già mi hai danneggiato tramite lui(Mele) che ha compromesso una battaglia ideologica che ci connota pure a noi, che come sai non abbiamo molto altro da dire. Ma non è un buon motivo perche' noi di AN si venga a sputtanarci ulteriormente col test in piazza.
Voi la figura di merda ce la fate per forza, Mele è dell'UdC ed excusatio non petita...lo sai no, come va a finire? ma noi no. Ti ripeto: An non ha nessun interesse ad associarsi a questo nome, voi siete costretti, noi no."

Scornato, umiliato, il Casini riattacca respirando profondamente e scacciando la tentazione di una bestemmia.
Ma cinque giorni dopo è di nuovo pimpante, pronto a farsi intervistare in Piazza Montecitorio, dove l'Udc ha allestito banchetti e stendardi multicolori, con telecamere e folle di curiosi, per far vedere al popolo che, Mele a parte (da dimenticare dice Casini. Gli piacerebbe eh?), l'UdC è (ri)pulita e lui si fa riprendere con l'indice alzato a mò di chi ha qualcosa di "morale" da insegnare, e dice:
"Sia chiaro che questa iniziativa non è rivolta solo al Palazzo ma a mettere in risalto una piaga della nostra società. La droga uccide la mente e le famiglie".

Ah già le Famiglie. Suggerisco ora a Casini un altro test.
si fanno denudare gli onorevoli dell'Udc (e anche altri eh).
Si allestisce un baraccone con una pornostar che si esibisce live.
Si fanno sfilare nudi a turno davanti alla pornostar in piena performance.
Colui al quale si rizza l'uccello è considerato positivo.

Personalmente sarei curiosa dell'esito del test per quello che riguarda Buttiglione
.

mercoledì, agosto 01, 2007

Funzioni Inevase.



Durante le funzioni liturgiche, in quella fase della Santa Messa che si chiama comunemente predica (omelia nel linguaggio chiesastico), i preti dovrebbero usare la loro autorità per far leva sulla coscienza di quel 30% di contribuenti che evadono il fisco, per spingerli a pagare, finalmente, le tasse.
L'appello alla chiesa a "fare di piu'" in questo senso viene da Romano Prodi in persona, il quale, probabilmente chiedendo il compenso per l'attività di governo che si è dato da fare per lasciare i "dico" nel dimenticatoio e per non revisionare la legge 40, attribuisce alla chiesa la necessità di "fare morale" , promuovendo comportamenti consoni alle necessità del paese.

Questo la dice lunga:
1)sulla capacità dei governi di arginare fenomeni come quello di Gnutti, che dimostra come incuria e corruzione costino miliardi alla collettività.

2)sulla considerazione che ha Prodi del popolaccio che governa, che crede sensibile al media chiesastico come 150 anni (e piu') fa (e non mi pronuncio su se abbia ragione)

3)su come la chiesa, per una ragione o per l'altra, venga resa depositaria di ruoli importanti nella nostra vita politica.

L'Italia si conferma, anche per il futuro, il campo d'azione "dottrinale e morale" della collettività intesa esclusivamente "cattolicamente parlando*". Ove, però, questo rigurgito continuo di religiosità non impedisce di votare a favore della spesa bellica e della partecipazione ad imprese di colonialismo armato.

Vediamo ora come finiranno le polemiche sulla giustizia italiana che si è rifiutata di considerare reato la bestemmia alla madonna. Per carità, io non ce l'ho con la madonna, ma con chi se ne riempie la bocca per avere l'esclusiva divina dell'autorità presso un popolo.

*Praticamente, fatto salvo il liberismo economico, con annessi consumismo e imperialismo che sostiene l'approvvigionamento delle ricchezze per sostenere il tutto, abbiamo realizzato quello stato in cui, pur essendo i cattolici "una minoranza", la chiesa svolge il ruolo di "comunità educante"; quel concetto di Don Giussani (il fondatore di cl) che fa capo all'idea oligarchica per cui se i cattolici dettano legge, influenzeranno nel futuro le giovani generazioni a restare aderenti ai "valori" (puah) imposti.