martedì, aprile 03, 2007

Giovanni Sartori: "il mio regno per un piatto di lenticchie"





















Il sistema sta preparando l’opinione pubblica a digerire la guerra all’Iran, qualora essa fosse giudicata inevitabile dai nostri padroni statunitensi.
Come al solito, manipolando il Corriere della sera, mi imbatto nel consueto, ritrito spaccio di stronzate mediatiche.
Oggi riguardano la rubrica “cultura” , sulla pagina della quale campeggia la foto della statua della libertà, a mò di illustrazione di un articolo di Giovanni Sartori.
Politologo, laureato in Filosofia, docente alla Columbia University, liberale, con un accumulo di cariche accademiche da far impallidire Pico De Paperis, me lo ricordavo nel film “citizen berlusconi” (ripreso in viva zapatero della guzzanti) in una scena dove piangeva per la democrazia perduta a seguito del berlusconismo.

Oggi propone una brillante (si fa per dire) analisi politica in cui fa finta di porsi il problema se la democrazia sia esportabile o no. Titolo: la democrazia è possibile, ma l'ostacolo è il monoteismo.
Il sottotitolo illustra così il contenuto di quanto segue: “Nella nuova edizione del saggio sui sistemi rappresentativi, Giovanni Sartori guarda al futuro del terzo mondo.”
A posteriori, cioè dopo aver letto il saggio, Cloroalclero è qui per darvi una traduzione della sintesi, ovvero: in cambio di un po’ di pubblicità gratuita dalle pagine del corriere per questa nuova opera (che non ho letto), spaccio per saggio storico una (fetente) tesi sulla plausibilità della guerra.

Un trafiletto a parte, sulla stessa pagina, illustra le “cifre” (significanti di per se, secondo il corriere)e c’è scritto: l’ultimo rapporto freedom house (casa dellA libertà) denuncia che 2,4 milioni di persone vivono sotto regimi autoritari: in 90 stati c’è democrazia; in 58 qualche segno positivo; in 45 non c’è alcuna libertà. Basta. Nessun elenco. Mi chiedo in che gruppo freedom house metta, toh uno a caso, per esempio l’Iran.

L'articolo di Sartori è molto lungo e di brillante stile. Sarò costretta, pur CON UNA SCRITTURA MENO BRILLANTE, a fare una sintesi della tesi quivi esposta.

Prima parte: la democrazia è un prodotto della cultura occidentale. Argomenta come segue: beh? Cosa c’è di male. Se uso i numeri arabi, non è che sono scontento di usarli perchè sono arabi. Allo stesso modo si puo' obiettare che l'esportazione della democrazia corrisponde all'imposizione culturale eurocentrica. Ebe..dice testualmente: "Ma se è così, è così".

Il politologo prosegue con un’opportuna distinzione: in democrazia si distingue la demoprotezione dal demopotere. La prima è la protezione del popolo dalla tirannide. La seconda è l’aggregazione del demos al potere (testuale:" l’attribuzione al popolo di quote, anche consistenti, di effettivo esercizio del potere").
La prima è la componente liberale della democrazia, la seconda la omponente democratica. Tirando in ballo Locke (poraccio: si rivolterà nella tomba anche lui, come un sacco di gente tirata in ballo a sproposito dai piazzisti della propaganda) fa un arzigogolato ragionamento per cui la componente liberale è fondativa, ovvero è la condizione senza la quale non si da’ la componente democratica.

Quindi, la prima ci dev’esser necessariamente, la seconda no.
Lasciando passare, il Sartori, che se si impone il liberalismo costituzionalista, che il popolo sia aggregato al potere è irrilevante ai fini della "bontà" dell'istituzione. Il liberalismo è un valore in se. L'aggregazione del popolo alla gestione del potere è un valore aggiunto , non necessario nè, tantomeno, giustificativo. Puo’ essere ma puo’ anche non essere. Senza pronunciarsi sulla qualità e le conseguenze di questa affermazione (anzi liquidandola piuttosto frettolosamente in una 15 di righe di una colonna), passa ad illustrarne i termini dell’esportabilità.

La democrazia essenzialmente liberale (cioè caratterizzata dalla componente liberale di cui sopra) è l’elemento universalizzabile, perché fondante. Quindi piu’ facile (e, non lo dice, ma lo intende filosoficamente: consequenzialmente, “giusta” nel senso in cui è giusto l’universale ESSERE parmenideo, perfetto.)da esportare anche ad altre culture.

Dell’esportabilità di sta roba dice: “questo trapianto puo’ avvenire per contagio,e quindi in modo endogeno oppure puo risultare da una sconfitta militare ed essere un’esportazione con la forza”
Per rendere meglio il concetto, per nulla approfondito in termini teorici, passa subito a fare degli esempi, avviandosi ,come Coppi, al traguardo finale.

Primo esempio: Germania, Giappone, Italia.
L’esportazione in Germania e Italia in realtà non fa testo, perché sono paesi che avevano già, di loro, una tradizione parlamentarista, quindi è un “ritorno” (dice un “pactado” paragonandole alla spagna del dopo franco) a cose che già conoscevano.
Il Giappone invece non aveva questa tradizione. Quindi la si dovette imporre. Dice testualmente:”quando arrivo’ il generale Mac Arthur i giapponesi obbedivano all’imperatore, e l’imperatore ordinò ai suoi sudditi di obbedire al proconsole americano”. Come dire: fu molto semplice. Delle due bombe atomiche e del processo di Tokio dove Hiro Hito dovette trattare per salvare la pelle, Sartori non fa alcuna menzione.

Fu così facile, questa è la conclusione dove va a parare, perché i giapponesi erano scintoisti, religione (dice testualmente) “per così dire, molto tranquilla e molto laica”.
Altro esempio del “filosofo” Sartori: l’India. Essa fu abbandonata dai “demoliberali” inglesi dopo che la divisero in due : territorio induista e territorio islamico, quest’ultimo a sua volta suddiviso in altri due stati, Pakistan e Bangladesh.

Per i democratici inglesi fu piu’ difficile fare quello che gli americani fecero col giappone.
La religione indu’, continua Sartori “si tinge sempre piu’ di nazionalismo e non è sempre una religione pacifica” . Qui il lettore è preso da un pelo d’ansia, ma il terapeutico Sartori provvede ad arginarla: scrive(testuale) “Però è anche una religione panteistica e sincretistica. Puo’ accettare , come di fatto ha accettato, la democrazia.” La profonda analisi storica sull’induismo finisce così, ma Sartori, che è un fine politologo, mostra di sapere che nella stessa India, anche la comunità buddista è numerosa. Che ha fatto la comunità buddista nei confronti dell’esportazione della democrazia? Risponde Sartori con una sola frase “D’altra parte il buddismo è una religione meditativa che non pone problemi".
Dopo queste brillanti analisi politologiche, Sartori conduce per mano, ma trionfalmente, il lettore alla giusta conclusione, preannunciata dalle affermazioni implicite in quanto detto prima: sono le religioni il problema dell’esportazione della democrazia. Quelle monoteiste, in particolare. Ma siccome il cristianesimo ha prodotto quell’istituzione geniale che è il liberalismo democratico (parlamentare) non ne rimane fuori che una.
Indovinate un po?

Problemi che sono invece irriducibilmente creati dal monoteismo islamicoMONOTEISMO ISLAMICO. Davvero ma va? non l'avrei mai pensato. E poi,cazzo fa paura solo nella fonetica.

Prosegue: “Tant’è vero che quando gli inglesi se ne andarono, si dovettero rassegnare (adesso: io non leggo molto. Quel che leggo però, sono solo libri di storia. Sbaglio quando dico che mi risulta che Ghandi fece un lungo braccio di ferro con gli inglesi perché passasse la sua linea affinché l’India divenisse una federazione di comunità territoriali, gestite dai capi villaggio, e che non avendola spuntata si ritirò a Calicut in solitudine, non festeggiando neppure l’indipendenza dagli inglesi?) a smembrare l’India creando un territorio islamico…” precisa poi, a mò di monito per i gonzi, che “senza questo scorporo l’India rischiava di essere dilaniata, nonostante mille anni di coesistenza, da una terribile guerra civile” aggiungendo poi che “se l’India è una democrazia è perché l’ostacolo islamico è stato largamente rimosso dalla spartizione del paese”.
Conclude poi il Sartori che , CVD, non è vero che la democrazia costituzionale , "specialmente nella sua essenza di demoprotezione, non sia esportabile/importabile al di fuori del contesto della cultura occidentale. Però il suo accoglimento si puo’ imbattere nelle religioni monoteistiche” (una in particolare magari..) ..e poi, dottrinale,la chiosa impone: “il problema si può inquadrare storicamente così”. Finito.
Con le notizie che girano al momento sull’Iran, io questa la chiamo con una sola espressione: “propaganda di guerra”. Come quella di Santoro. Come quella di Fede.

Questo qui piangeva per Berlusconi. Pirla, piangi per te stesso…alla tua età. VERGOGNA!


19 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me il Prof. Sartori ha ragione, la democrazia si può anzi si deve esportare verso questi paesi per le seguenti ragioni:
1) I Valori Cristiani, come dissi in un altro commento io sarei per le crociate.

2) Portagli civiltà, quella gente li a parte i numeri cosa ha fatto? niente! Impala, taglia la testa, non riconoscono neanche il Cristo come Dio venuto sulla terra.

Gli serve qualcuno che sappia gestire la loro ricchezza, sono come bambini ricchi, noi possiamo essere i loro tutori.

E come tali possiamo usare le buone o le cattive.

Anonimo ha detto...

ma chi cazzo è sto'imbecille

Anonimo ha detto...

Primo: post favoloso.
Secondo: io non ci credo che jacopo keller esista davvero.
Terzo: in India vivono più musulmani della popolazione di Italia e Spagna messe assieme.
Quarto: sartori di storia del mondo asiatico, con ogni evidenza, non sa un beneamato cazzo. Non sono un esperto, ma: lo shintoismo era la legittimazione religiosa del fascismo razzista giapponese, altro che pacifico.
In India il buddhismo scomparve quasi del tutto nel XIV secolo per ritornarvi solo con la conversione del dottor Ambedkar e di altro 50.000 sottocasta nel 1957. Non esisteva nessuna comunità buddhista significativa e storicamente radicata nel paese al momento dell'indipendenza (fonte: Stanley Wolpert, Storia dell'India).
Inoltre sarebbe interessant sapere come il sistema di religioni tradizionali cinesi si coniughi con la democrazia.
Quinto: e con l'ebraismo come la mettiamo? D'accordo che israele è una democrazia, ma è una democrazia ESCLUSIVISTA.
Sesto: vai tranquilla Cloro, in tutte le classifiche di standard democratici che conosco 8di fonte anglosassone), l'Iran è parecchio in fondo. L'Economist lo da a 3 e mezzo su dieci; considera che la Turchia ha cinque e mezzo, israele sei scarso (circa come la palestina di Hamas!), la Svezia nove virgola nove e rotti. Peggio fanno pochi, come Corea del Nord, Birmania e certe satrapie dell'Asia Centrale.
Settimo: l'Indonesia è il più grande paese musulmano del mondo per popolazione. Il Bangladesh il secondo. Sono entrambi delle democrazie imperfette, ma funzionanti.

Anonimo ha detto...

Guarda, vale la pena venire da te non foss'altro che per leggere i commenti di Jacopo Keller...

Anonimo ha detto...

santori non sa un beneamato cazzo nemmeno della storia d'italia sembra, o meglio, non è che non sa un cazzo, è che fa finta di non sapere, fa lo gnorri...
dal '48 al '87 avrebbe mai potuto vincere il pc in italia? nel caso avesse vinto, cosa avrebbero fatto quei simpaticoni di stay behind ?
questo santori è uno schifoso, nel senso che questa è la prima cosa che avverto quando lo vedo...
bel post Cloro
saluti libertari

Anonimo ha detto...

Leggendo alcuni commenti capisco perchè l'eminente Prof. Sartori sia scappato negli USA. Eppure se aveste letto Oriana Fallaci e compreso il suo messaggio ora tutto sarebbe chiaro.
La speranza è che in Italia menti come la sua e come quella di Marcello Pera siano sempre presenti a far da guida e da spalla ai pensieri del nostro Santo Padre Benedetto XVI

Cloroalclero ha detto...

orso,hehehehehe
lo so ke ti stan sul cazzo tutti e due per cui
hai fatto un connubio santoro+sartori è venuto fuori santori
hehehehehehehehehe

Anonimo ha detto...

Ehi...rispondo qui ad un tuo commento precedente..non farmi passare per un difensore della chiesa, eh???
;)
Devo essermi espresso male...probabilmente.
Magari tornerò a spiegarmi meglio.
Dico solo che il tema (che ci mancherebbe che non sia contro la donna!!!) della "vita", della contraccezione o dell'aborto, la chiesa, lo tratta alla stessa maniera ai quattro angoli del glob:tanto in afric quanto in india (bellissimoil libro contro madre teresa, la posizione della missionaria, ed fazi), procurando i danni che ben sappiamo.
In questo senso, anche, parlare di razzismo è un po', amio avviso, appiattire il discorso.

(e cmq, se mi rileggi, mica disconosco le venaure razziste,o i legami con peosioni espliciamente razziste eh)

Baci!

Barbara Tampieri ha detto...

Faccio veramente fatica a rimanere seria dopo aver letto l'ode ai grandi pensatori Fallaci e Pera. Ma tant'è, ognuno ha gli spiriti guida che si merita, vivi e morti.

Quello che questi volonterosi import-export della democrazia non capiscono è che saranno spinti a fare una guerra contro l'Islam per conto terzi. E non ne avranno un soldo bucato in cambio.
Sartori poi è tanto attendibile e obiettivo in questi argomenti quanto Bernard Lewis quando parla di Medioriente.

faustpatrone ha detto...

jacopo keller è un finissimo umorista: non può umanamente esistere un personaggio che realmente pensi quello che keller afferma....

o pecco di ottimismo?

oso immaginare che si tratti di ironia.

sul Giappone e sullo Shinto virrei dire la mia. ma lo dirò alla fine.


intanto mi preme sottolineare che Sartori non è affatto uno stupido, ma si comporta in modo vergognosamente disonesto e piuttosto infame quando cerca di vendere come verità delle semplificazioni spaventose, sia sul piano storico che su quello filosofico.

la propaganda, ogni propaganda non è sempre facilmente smascherabile, ma un'indicazione utile può provenire da questa constatazione: lo strumento più usato dai propagandisti è la SEMPLIFICAZIONE portata spesso all'eccesso.

non la semplicità che a volte fa male, ma è vera.... la semplificazione, ossia la trattazione di argomenti complessi e la loro condensazione in frasi che più che alla ragione, fanno appello all'emotività.

la semplificazione funziona, fa presa, perché risparmia al cervello lo sforzo cognitivo. la nostra testa può fare molte cose, ma preferisce come tutti lavorare (faticare) il meno possibile.

per questo ogni semplificazione è gradita ai più: accettarla non richiede sforzo, come certi paralogismi:

- se combatto per la democrazia io sono il bene;
- il mio nemico è nemico della democrazia;
- il mio nemico è il male assoluto e ho il diritto di spazzarlo via.

oppure:

- chi uccide degli innocenti è il male;
-i "terroristi" uccidono degli innocenti;
- i terroristi sono il male.

quel è il problema? il problema è che è assai difficile stabilire se la "democrazia" di cui mi vanto è veramente una democrazia. ogni popolo libero - nonché ogni popolo asservito a un qualsiasi tiranno - di solito dice di battersi per la democrazia.

e sono solo i terroristi a uccidere innocenti? e la guerra "regolare", preventiva o no, non è una forma di terrore verso i civili innocenti, oltre che i militari?

domande che costano analisi, fatica, accettazione di paradossi e compromessi necessari. domande che affaticano la mente.

ma la propaganda non ama le mezze tinte: o sei nero o sei bianco. o sei per la libertà (la democrazia, la felicità, ecc...) o sei contro la libertà.

anche per lo shintoismo, l'affermazione di falecius è in parte vera, ma è anche una semplificazione pericolosa.

di certo i fascisti giapponesi, o meglio l'apparato politico, industriale e militare che scelse di allearsi alle potenze dell'Asse (parlare di fascismo in Giappone è improprio, dato che non esisteva un partito chiaramente e tecnicamente fascista, ma solo il nazionalismo conservatore e bellicista) utilizzarono lo shinto per tenere vivi i sentimenti nazionalisti e promuovere il culto imperiale e nazionalista.

si può dire che lo shinto è stato usato, ma di per sé è un credo etnico anche se non particolarmente intollerante e anzi molto sincretista.

su questo ha ragione Sartori, il punto è che le religioni sono spesso utilizzate per fini ben diversi da quelli spirituali.

cordialissimi saluti.

Anonimo ha detto...

se aveste letto Oriana Fallaci
La speranza è che in Italia menti come la sua e come quella di Marcello Pera siano sempre presenti



mah...
speranza per speranza, c'è di meglio.

BLOG NEWS ha detto...

Complimenti per il blog e per i post!Ti invito a visitare il mio blog ciao

Anonimo ha detto...

Cara Cloro,

grazie per la visita e per il messaggio lasciato accanto alla mia dea taosista. Stava in un tempio di Kunming ora trasformato in trappola per turisti poveri. Certo che mi interessa parlare dei temi che dici, ora sono di nuovo in viaggio e da domani non potró avere contatti con internet per una decina di giorni. Spero, tuttavia di ritornare e di riprendere il discorso presto. Non ho avuto modo di leggere il Corriere. Mi pare che, a quanto dici Sartori le spari grosse. Chi abbia anche soltanto un'infarinatura di storia giapponese sa bene come il neo scintoismo sia stato la struttura idelogoca portante del fascismo giapponese nell'era Showa sotto la forma del tennoismo. Sartori potrebbe leggersi con profitto le opere di Fosco Maraini, ma non il Lonfo!!!!
Per quanto riguarda il buddismo, tutti i cultori di arti marziali sanno come queste siano legate all'insegnamento del Bodhidharma che introdusse la scuola buddhista che si chiamó piú tardi chan in Cina, e al monastero di Shaolin che prima di diventare una disneyland del Kung Fu era una vera scuola di monaci guerrieri. La scuola soto, la piú numerosa dello zen giapponese ha troncato i suoi legami con il BUSHIDO, la via del samurai, solo da meno di venti anni. Lo zen era la scuola dei samurai, il cammino dei guerrieri per i quali la propria e l'altrui vita erano come foglie autunnali.
Insomma Sartori dice un mucchio di asinate.
Ma ben lo sappiamo i sofisti, che oggi si dicono ideologi sono professionisti nella produzione all'ingrosso e al dettagli di ideologie per le classi dominanti.
Le ideologie sono merci deperibili, è un mercato difficile, cangiante, le esigenze dei clienti variano continuamente. Io credo che ben presto il distinto gentiluomo di cui parla il tuo post si verrá costretto a scrivere che il vero ostacolo per la democrazia è il neoconfucianesimo o il taomarxismo o il sinolamaismo. Ci scommetterei.
Per ora mi sembra che stia impiegando con audacia vieti concetti di marca leostraussiana che fino ad oggi erano patrimonio esclusivo della simpatica posse di Ferrara.
Una coraggiosa invasione del campo della concorrenza!!
Spero di rileggerti presto.
Con stima
genseki

Anonimo ha detto...

Un'analisi eccellente. Stupendo anche il personaggio di Jacopo Keller, che ha deciso che amministrerà lui le ricchezze del mondo, visto che gli altri sono bambini.

Anonimo ha detto...

Veramente non capisco come non si possa andare d'accordo con il Prof. Sartori, una persona preparata e cristiana. In lui si recepisce la luce del Cristo che ne illumina la mente, la stessa luce che illuminava Oriana Fallaci.
Certo sono scritti che danno uno scossone, ma che ci svegliano dal quel torpore in cui ci ha avvinghiato la mancanza di ossigeno dovuta anche al tentativo di non riconoscere le nostre radici Cristiane.
Sartori ha ragione, ma secondo me è molto moderato, ripeto oltre alla democrazia, serve che in quei paesi portiamo i nostri valori, la nostra morale, bisogna convertirli al Cristo, il Messia si è anche sacrificato per loro!
Duole poi leggere certi post, sapendo che 2 anni fa scompariva il nostro Grande Papa Giovanni Paolo II, duole non aver letto un rigo di riconoscenza a questa carismatica figura.

Comunque,sperando che il Buon Dio vi illumini, Auguro a Voi ed alle vostre famiglie ogni bene dal Signore ed una feconda Pasqua del Primo dei Risorti. Vi affido anche all'intercessione santa di Carolus Iosephus Wojtyla!

Christos aneste!
Alethos aneste!

Anonimo ha detto...

Ciao Cloro,
Una buona analisi. Soprattuto perché evidenzia bene l'autoreferenzialità non tanto del personaggio, quanto di un certo tipo di moderatismo ideologico trasversale,che tutto sommato, con il liberalismo, come tu ben sai, di Tocqueville ha poco da spartire.
Ariciao,
Carlo

Anonimo ha detto...

ma chicazz'è sto jacopo...
deve avere uno spacciatore coi fiokki...ma come si fa....
scusa Cloro, ma al terzo suo commento non ho resistito ....
ciaoo
orso

Anonimo ha detto...

jacopo: se sei reale, pianta di dire cazzate, rileggi il Vangelo ed usa quella roba che hai tra le orecchie. Ma non ci credo che esisti, sei troppo caricaturale. Anzi, secondo me sei Cloro sotto pseudonimo che si critica da sola nei momenti di schizo.
Sullo shinto, ammetto, ho semplificato troppo, come diceva Furio. "Fascismo giapponese" è un'etichetta storica che ha relativamente poco a che vedere col fascismo europeo. Il mio punto centrale riguardava il ruolo dello shintoismo. Non perché ce l'abbia con gli shintoisti, ci mancherebbe, anzi trovo che esistono nella spiritualità shintoista degli elementi di grande valore! Il mio discorso riguardava delle ideologie religiose, e diventerebbe maledettemante complicato se si avesse una conoscenza decente in materia. Sartori (che per altri aspetti trovo assai istruttivo) fa un'operazione illegittima ed idiota, portando esempi ad minchiam ( tra l'altro, è cristiano nel senso in cui io sono sciamanista)

meinong ha detto...

Bravissima
Un bacio

Cristos anestetico
Alethos zzzzzz...

Cioccolattino Cailler