sabato, luglio 14, 2007

Milano: l'avamposto della bigotteria




A Milano, la forbice censorea di Letizia Moratti si è fatta sentire ancora una volta.
Con in più, una variante di "stronzata mediatica" camuffata, su cui vale la pena di fissare l'attenzione.

Come forse saprete, dal 10 luglio era prevista, qui a Milano, la mostra "Arte e omosessualità", ampiamente pubblicizzata, atraverso comunicati stampa, manifesti e stendardi appesi sulle strade, con notevole dispendio di soldi pubblici.
Già allestito il Palazzo della Ragione, mobilitati artisti ed opere e trasferite in loco (sempre a spese dei cittadini); queste ultime, scelte dagli organizzatori e supervisionate dall'assessore alla cultura Vittorio Sgarbi (che ha agito,è giusto dirlo,un po' da dietro le quinte, in questa giunta di destra) che ha mediato tra gli organizzatori della mostra e l'amministrazione comunale, proprio riguardo alla scelta di cosa proporre all'esposizione.
Sgarbi, che si è distinto per l'arroganza e i metodi da squadrista che utilizza quando si sente importunato dalla stampa, è però sicuramente uno che, nel suo campo, bisogna lasciarlo stare, perchè provvisto della necessaria cultura per capire, oltre ogni ideologia, il valore delle opere d'arte a prescindere*.


Presupponiamo che la macchina che è stata messa in moto per attivare la mostra, sia stata ampiamente finanziata con le risorse che, tra ICI, multe e tasse varie, sono state depositate dai cittadini nelle casse municipali. Inoltre conosciamo l'"abitudine" di Sgarbi di non fare le cose esattamente "gratis et amore dei" quindi, qualunque sia il suo ruolo in questa storia, è stato adeguatamente remunerato.

Ebbene: si arriva al 10 luglio e la mostra è pronta ad aprire i battenti. Per la natura sessuale di certe rappresentazioni, essa è vietata ai minori di 18 anni, per non stimolare pruriti, sgraditi ai parroci vaticani, in vite adolescenti rese già difficili in quest'epoca di "cristianesimo al tempo del mercato globale".

L'11 luglio però si diffonde una notizia: "suor" Letizia ha supervisionato (in compagnia di esperti clericali "di un certo livello" le opere e ha deciso di operare ulteriori tagli, oltre a quelli già concordati .

Le polemiche, infatti, non sono nuove. Si sono trascinate fino all'ultimo giorno prima dell'apertura. Ma poi si era raggiunto un compromesso che aveva soddisfatto gli organizzatori e lo stesso Sgarbi, il quale però, di fronte al veto veteropapista di Moratti e degli esperti in missione per conto di Dio, successivo al giorno di apertura della mostra, ha, probabilmente, consigliato gli organizzatori di chiuderla, per sopraggiunta insignificatività della medesima, a seguito di censura.

Nell'occhio del ciclone una scultura (titolo: Miss Kitty) che rappresentava un tipo con la faccia "somigliante" a papa Ratzi (sti catzi, come dice l'amico Orso)bendato, con parrucca bionda, slip e reggicalze.

Sgarbi, che crede di valere, oltre ai soldi che gli danno, anche il prezzo della sua libertà intellettuale, si è incazzato per la censura e ha minacciato la chiusura della mostra, Dicendo che si farà in un'altra città (Savona?) , che a 'sto punto, con tutti sti tagli non vale manco la pena farla.
I Bigotti però non si lasciano intimidire.

Allora che fa Sgarbi? Telefona a Berlusconi, chiedendogli di intercedere presso Suor Moratti e gli esperti del vaticano. Il nano gli risponde: vedo che posso fare. Ma, dopo qualche tempo, richiama Sgarbi e gli dice che la missione è fallita. La scultura non si lascia.

E allora Sgarbi appoggia la decisione degli organizzatori di chiudere la mostra e rilascia dichiarazioni pesanti sul prestigio di una città che crolla.

Moratti ha detto che in realtà le opere da censurare sono 2, oltre a quella , anche una scultura che ricorda Sircana, segretario di Prodi, alle prese con il travesta. Cosi Moratti ottiene l'okei per le forbici censoree in modo bipartisan anche dagli uomini di governo.
La stronzata mediatica è che Moratti giustifica il suo gesto oscurantista con la motivazione che "LEI si è preoccupata per le offese alla religione e per la valorizzazione della pedofilia".

Ma, almeno per quel che ne sappiamo noi, Sircana non è minorenne, e manco il travesta con cui l'hanno immortalato. Quindi si introduce una parola volta a far scattare nella mente dell'opinione pubblica un automatico giudizio ("HAN FATTO BENE!") senza neppure rendersi conto che la potente Moratti sta cancellando di fatto dei diritti inalienabili di espressione, usando 'ste parole improprie. Inculcando un mesaggio falso, perchè puo esserci (nella somiglianza che nessuno ha potuto appurare, tra Ratzi e la statua del travesta) un messaggio anticlericale, ma di certo la pedofilia è stata menzionata a sproposito. Per fare disinformazione. Per offendere la libertà espressiva individuale e creare un appoggio presso l'asilo dell'ignoranza media.

*è grazie alle sue trasmissioni televisive sui pittori, le poche che ha fatto meritevolmente,che ho capito De Chirico, o almeno, quello che ha spiegato lui,che in quel caso vestiva i panni di un sacerdote di un sapere a me sconosciuto, che lui, molto competente, chiaro, affascinante, regalava alle schiere di ignorantoni in storia dell'arte, (come me, appunto).
Ma Sgarbi, veramente, unisce ad un carattere anarchico ed una grande padronanza (e amore) per cio' che ha studiato e capito, un attaccamento ai soldi che lo danna.
Vende se stesso in un modo mostruoso, pur possedendo delle doti che sono un dono per l'umanità. Ma non si vergogna?

update very important Moratti ha messo piede alla mostra

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Il provincialismo di Milano viene da lontano, basta ricordare i nomi degli Assessori alla Cultura degli ultimi quindici anni: da Daverio a Zecchi a Sgarbi, tutta gente buona per un Porta a Porta o per il Maurizio Costanzo Show, ma che sono i responsabili dello sfascio culturale milanese.

E di fronte a questo imbarbarimento di Milano la sinistra che fa? Chiama Formentini - oggi nella Margherita - nei convegni sul Partito Democratico a spiegarci come si fa politica...

Anonimo ha detto...

Milano è (purtroppo) nelle mani della "vera" chiesa ciellina... Milano purtroppo è nelle mani di incompetenti come la Moratti e De Corato. Milano è una città stupenda (cinque anni fa prima di arrivare in città non avrei detto la stessa cosa, per colpa di alcuni miei pregiudizi) che grazie a questa mediocre e oscurantista classe diregente e politica (anche il CS non è messo bene) sta subendo uno delle peggiori regressioni. Ieri la chiusura delle collone di S. Lorenzo (per fortuna riaperte dopo una piccola grande battaglia) a quei giovani che vogliono vivere la piazza e non i locali "alla moda" oggi le censure sull'arte e sulla libertà di pensiero, perchè un Cristo non può prendere la parte di un Trans (ma non era Gesù quello che "preferiva" avere la Maddalena, donna di certo non PIA quanto suor Moratti, fra i suoi migliori amici!) ed una copia di un papa non può essere rappresentata in quel modo. Una bel modo di fare e non nuovo alle "vere" chiese, quelle che censurano i nudi rinascimentali, quelle che vietano la raffigurazione del profeta (un tempo permessa nel periodo dei califfati), o quelle che disdegnano e distruggono le figure di un Buddha... in che posto brutto siamo capitati!

Anonimo ha detto...

mi sbaglio se dico che le opere incriminate se l'è comprate proprio sgarbi?
poi ho visto l'opera in cui viene usata l'immagine dell'auto di sircana come la ricordiamo, ma con affiancato sulla strada un cristo (o 'na madonna, boh), ancora non capisco che cippo c'era di così scandaloso...
un saluto Cloro e a presto
orso

Anonimo ha detto...

Non so se mi fa più ribrezzo la blasfemia pseudo-artistica o chi la censura. Da quando l'arte moderna si è ridotta a produrre soprattutto gags grottesche e/o pruriginose ( vedi l'idolo Cattelan ) l'incolto popolo italiano può solo scegliere se rispecchiarsi nel suo trash, e difenderlo a spada tratta, con il beneplacito dell'unico televisivamente riconosciuto arbiter della bellezza artistica, oppure unirsi al coro dei bacchettoni indignati capitanati dalla ex maestrina cotonata. Il godimento dell'opera d'arte non esiste più, censurato. Che pena...

Al di là del giudizio su opere e messaggi ( il "papa miss kitty" è destabilizzante nella sua plausibilità), quest'arte, come del resto la maggior parte delle espressioni artistiche di quest'epoca, si esercita a comunicare soprattutto disgusto, lo stesso disgusto al sapore di sarcasmo intellettuale, di pigrizia creativa, di presunzione di intelligenza, di propensione all'ironia offensiva, di indulgenza al delirio e di gusto per la perversione che sembrano essere diventate le caratteristiche dell'italiano moderno: segnali di piena inarrestabile inconsapevole decadenza.

Fosse stato per me, avrei proposto per questa ed altre esposizioni del genere di dotare il visitatore di mazze e taniche, per dargli la possibilità di "criticare" a suo modo questo repertorio da freaks (nel senso del famoso film); in questi altamente democratici termini la mostra "Vade Retro" l'avrei davvero visitata volentieri: una sana liberatoria iconoclastia come possibilità per il visitatore di difendere la sua sensibilità estetica, liberando contemporaneamente il mondo dalla visione di tanti inutili incubi altrui.

faustpatrone ha detto...

vorrei segnalare l'utile contributo di Anonimo che curiosamente si rivela dietro la tastiera un leone ma nella vita ha persino paura a firmarsi quando interviene in un blog.

di personaggi come questo, pronti alle rodomontate più incredibili, come armarsi di spranghe e benzina, nella fantasia, ma agnellini nella realtà, il web è pieno zeppo.

questo "idealtipo" si declina in una incredibile varietà di sottospecie: dal troll, al banale prepotente, dal nevrotico al poveretto che solleva polveroni per compensare carenze d'attenzione.

ma la radice o meglio la prassi è una: dietro l'anonimato leoni, nella vita.....

e tanto più hanno paura a esporsi quanto più diventano spaccamontagne nelle loro fantasie.

che non gradisca o apprezzi è chiaro. e gli riconosco ill diritto a pensarlo e scriverlo. e non ha neppure tutti i torti.

ma allora basta semplicemente rivlgersi a attività più degne, non andare a certe mostre, esercitare un consumo consapevole di cultura. comunque la si intenda.

e se proprio si vuole essere così prepotenti da imporre al prossimo il proprio concetto di moralità, arte e cultura, almeno lo si "faccia" mettendo in piazza appunto la ...faccia. e non l'anonimato, un niente che rivela il niente che lo muove.

lo apprezzerei infinitamente di più se davvero uscisse di casa e ingaggiasse risse per teatri, mostre, vernissages o altro, come facevano i fascisti, i comunisti, gli estremisti, i futuristi e altri ..isti.

che saranno stati pure intolleranti ma almeno si esponevano di persona. esponendosi al giudizio del mondo e della storia.

purtroppo non si ha neppure quella sia pure distorta versione del coraggio richiesta dalla prepotenza (figurarsi il coraggio di misurarsi non con i nani ma con i giganti, direbbe Cyrano De Bergerac).

oggi domina il leone da tastiera e il rodomonte virtuale.

consoliamoci che almeno è inoffensivo.


o tempora o mores!

mario ha detto...

Sgarbi è uno di quelli, non catalogabili, per cui nutro odio ed amore.
Dovrebbe, però, portare fino in fondo questa sua battaglia.Come ha già fatto sotto il nano, dimettendosi.

Per quanto riguarda Anonimo, la tanica la userei volentieri su di te.

La Tela di Penelope ha detto...

Credo che questo fenomeno censorio sia estremamente subdolo ed estremamente sottovalutato. La furia censoria dei cattolici sta raggiungendo un'intensità spropositata e la società italiana è come imbabolata, passiva, spettatrice inerte dello spettacolo in senso debordiano. Tutta la società, anche noi che si grida alla censura, privi di mezzi per difendere e affermare diritti.
In quanto ad anonimo, suvvia non siate così duri... in fondo che cosa propone anonimo con furia iconoclasta e piglio dannunziesco? Che noi, da spettatori, siamo costretti a scegliere, di questi tempi infelici, tra la censura e il brutto. Niente di più vero. Naturalmente tra le due categorie la scelta è meccanica. Di fronte alla censura il brutto assume una dignità da difendere con le unghie.
Vi ricordate del Batman-statua innalzato sul municipio di un comune del beneventano antistante una chiesa? Il parroco e molti pii cittadini vedevano nel batman il diavolo (l'osceno alberga negli occhi di questa gente). La statua era veramente orrenda. Eppure era giusto che fosse lì.

Barbara Tampieri ha detto...

Che l'arte moderna sia spesso pura provocazione è vero. Ricordiamo il caso emblematico della "merda d'artista" di Manzoni. Censurare comunque è ancora più idiota dell'idiozia schizzata fuori dall'artista provocatorio. Dimostra la volontà di controllare la creatività, che è sempre totalitaria.
Si prospetta un duello a distanza tra sindache, adesso. Rosetta, mi dicono, non potrà assolutamente permettere lo svolgimento della mostra gay a Napoli. Ma Sgarbi in questa circostanza, ci fa o ci è?
Comunque grazie Cloro, mi hai ispirato il post domenicale. ;-)

Kaleigh and Sky ha detto...

No habla espanol.
Failio 10th grade Espanol

Anonimo ha detto...

Io non so, di arte capisco poco. Sicuramente ci sono molte opere considerate grandissime che a me fan cagare.
In ogni caso la censura è intollerabile sempre e in ogni caso. XLameduck: non sono d'accordo che avrebbero dovuto insistere sui "cazzi".La critica alla religione in Itala oggi, specie per i gay, è strutturale.
Cloro

Anonimo ha detto...

ancora "anonimo":

mi conforta leggere il commento di "Tela": i due commenti che seguivano il mio mi avevano ammutolito, pareva che non si potesse più esprimere un'opinione che non fosse forzatamente finto-trasgressiva, passiva, servile e priva di gusto personale; avessi almeno davvero invocato la censura!!! adesso posso anche dirlo, che chi mi ha insultato non sapeva o non voleva leggere bene, oltre che essersi dimostrato maleducato, offendendo e aggredendo senza ragione.

Ah sì, mi chiamo Paolo, non sono cattolico, non sono fascista, non sono razzista nè tantomeno omofobo, ed ho studiato all'Accademia di Belle Arti, pure. Molti pezzi della mostra "Vade Retro", secondo me, sono davvero pregevoli e significativi, riconoscibili come opere d'arte non solo dal pubblico omosessuale; peccato che, come suggerisce Tela, ci si accanisca a difendere soprattutto l'indifendibile, in nome della libertà d'espressione, invece di deplorare l'"artista" dal cognome straniero, che ha approfittato della nostra scarsità di strumenti culturali e di educazione al rispetto per assestarci un pugno nello stomaco sotto forma di statua, e raggiungere così l'unico scopo di far parlare gratuitamente di sè, come pare sia indispensabile a certi "artisti" d'oggi per diventare ricchi in fretta, e, quel che è più importante, senza troppa fatica.

Quindi: Il bello nell'arte non interessa più, nè tantomeno i signori eccentrici d'altri tempi come me, che la trasgressione preferiscono inventarla che non, come di certo i due paladini della bruttura, comprarsela già fatta, accontentandosi quasi sempre di una qualità pessima e volgare.

Grazie Tela, molto comprensivo e intelligente. Passerò a vedere il tuo blog, ciao.

Cloroalclero ha detto...

x Paolo: in effetti, leggendo il tuo commento non mi era sembrato reazionario nei contenuti. Penso che sia condivisibile l'idea per cui in effetti la mostra sia stata sacrificata all'esibizionismo di un artista trasgressivo che ha approfittato del clima oscurantista per far parlare di se. Una società come la nostra, dove imperversano i media in un contesto di bigotteria e censura, penso che stimoli il peggio, anche da parte delle avanguardie artistiche. Trovo condivisibile il tuo giudizio pure io, pertanto.

Anonimo ha detto...

Fiuu, meno male, per un paio di giorni ho pensato di essere invecchiato di colpo!
Grazie del commento rassicurante, adesso mi sento più tranquillo e tornerò a trovarti senza timore.

Paolo