domenica, maggio 27, 2007

Sto Con Dacia




Prima di affrontare la questione kilombo, vorrei dire qualcosa sulla qualità dell’essere blogger.
Il blog è uno strumento espressivo, in cui, chi meglio e chi peggio, chi per lotta, chi per kazzeggio, ciascuno di noi si esprime. Secondo quelle che sono le sue motivazioni e le sue possibilità.
Il discrimine tra un blog che mi piace e uno che non mi piace, personalmente, non sono neanche le idee ivi espresse, ma il fatto che sia scritto bene o male. Poi la qualità delle idee o il senso di condivisione, vengono in un secondo tempo e hanno un’altra valutazione incommensurabile con la prima.

Insomma, non mi vergogno a dire che apprezzo certi post di Deborah Fait (attraverso cui peraltro ho conosciuto il blog di Dacia) mentre altri blogger che magari la pensano come me, mi provocano una noia mortale. Questo approccio “estetico” non puo’ essere completamente trascurato, quando si parla di un aggregatore di blog.

Le parole, quelle che si usano e come si usano, prima di tutto appaiono belle o brutte, ben scelte o cazzute. Ora: I contenuti di certi post (come Vicenza di Raffaello Bisso, che avrei voluto, ma fortemente, averlo scritto io) ci assomigliano, ci intrigano, costringono la nostra attenzione alla lettura di quello scritto.

Eggià. Perché noi siamo “scrittori”, non pagati (oddio magari qualcuno sì, ma non da una casa editrice….) che facciamo altri lavori,magari, ma da blogger, siamo enti umani che scrivono. Ergo usiamo le figure retoriche: le iperbole, le metafore, le allegorie ecc... Usiamo esempi, spunti, racconti di vita personale.
Spurghiamo attraverso il blog, tutto quello che ci passa nella mente. E quindi, a monte del fatto che sono contraria ad ogni azione censorea di qualunque tipo,
penso che , sull’espressione della violenza per iscritto, la parola definitiva a questa faccenda l'abbia detta Tisbe:

Io, pur essendo contro la pena di morte statalizzata e pianificata, ho desiderato la morte di alcune persone (persino la mia) ed ho desiderato uccidere. Proprio ieri, ero a mare con una mia amica che ha avuto il mio stesso pensiero. Io ho detto: datemi un Kalashnikov che li ammazzo senza pietà. Erano là due esseri schifosi, vecchi e grassi, sicuramente camorristi in compagnia di due fanciulle sudamericane giovanissime. Una delle due era bellissima con un corpicino delicato e adolescenziale, i tratti del viso da incanto, ed uno di questi mostri le stava addosso con il potere dei soldi. Aveva la sua vita in pugno, ed io ho desiderato ucciderlo, e non mi pento per averlo pensato! E allora mi autocensuro anche io. Censuratemi perché anche io desidero uccidere.

Tisbe parla di un suo stato d’animo, di una sua certezza presente, temporanea. E quale certezza in un umano intelligente, ha il crisma del definitivo?

E allora proviamo a considerare il tempo come una discriminante concreta per valutare la bontà di un contenuto del post. Vi sono post che si riferiscono al passato e altri che si riferiscono al presente.
Il presente, per noi, ha un certo primato sul passato, perché lo viviamo. Il passato, specie quello che abbiamo vissuto in prima persona, ci opprime coi suoi ricordi, ci condiziona con le sue coazioni, volute o meno. Influenza il nostro linguaggio, le nostre emozioni attuali.
Il passato che non abbiamo vissuto invece, ci chiede un atto di sottomissione ad un’autorità. La storia come l’ho imparata, come me l’hanno raccontata, come mi hanno detto di venerarla i familiari, i professori, i parenti, i libri che mi hanno formato.

Tornando al titolo del post, dunque, io sto con Dacia. E non solo perché è un’amica e una compagna antimperialista, ma perché ha ragione. Lei si è scagliata (sacrosantamente a mio avviso) contro un linciaggio indegno avvenuto nel presente, ai danni dei proff. Moffa e Faurisson.
Essendole state richieste spiegazioni, ha composto l’altro post, redde rationem, in cui ha cercato di far capire che il lutto, anche se personale e vivo e condizionante perché lo si è vissuto direttamente, non puo’ essere usato come un’arma per distruggere l’altro e che un lutto passato non bilancia un’ingiustizia presente.
Lo ha detto con metafore, con paradossi, con iperbole, ma il suo scritto era chiaro.
Le hanno detto che è violenta, le hanno cancellato quel post che era meraviglioso. Per me vuol dire, oltre che insensibilità e incapacità di lettura “ampia”, proprio l’affossamento di kilombo,in un’ottica “borghesemente” di “marketing” dell’aggregatore (che non è da sottovalutare).

Se fossi io redattrice di kilombo, penso che qualche post lo censurerei, ma non perché dice cose “sconvenienti” o “moralmente” contrarie alla “carta di kilombo” (che parliamoci chiaro, bisognerebbe fare un concilio di nicea per mettersi d’accordo tutti su cosa concetti cosi generali vogliano dire), ma semplicemente, perché sono brutti, “non si lasciano leggere” e quindi li rimanderei indietro all'autore per migliorarli (come attualmente faccio su vivereincoma).

Posso tollerare all’interno di kilombo post incredibilmente faziosi, come quelli di mastroviti, perché le sue argomentazioni sioniste (paranazi) sono espresse bene.
Non sto a guardare che il nazismo sionista sia un fatto del passato (come "the original") o attuale, sebbene consideri l'attualità come avente primato sul passato.

Dica, il ragazzo, ogni delirio che il suo "ideale" gli detta.
Lo sa dire, lo dice bene, che pubblichi.
Poco m’importa di tematizzare, come fa lui, che le sue idee, anche se le propaganda come antifasciste, siano anzi di filonazismo (perchè per me è tale il regime di apartheid etno religioso dello stato guerrafondaio di Israele che si rifà ad una democrazia la cui forma preservata è il paradosso della medesima).
Idem dicasi per SPB, che imbratta di illuminazioni “filoNAZIsioniste” il mio blog. Eppure è un amico, c’è rispetto e non mi sono mai sognata di censurarlo (o insultarlo), perché trovo il suo delirio divertente proprio per come lo esprime "letterariamente" parlando.

Non posso sollevare una questione su kilombo per discutere se questa mia affermazione appena fatta, sia condivisibile o no (quando è accaduto si sono sciorinati post con centinaia di commenti,che manifestavano, alla fine, spaccature inconciliabili e non accordandosi su nulla. Evidentemente, la definizione “sinistra” dovrà, prima o poi promuovere un dibattito culturale in merito. Altrimenti diventa come il tifo calcistico, cori, incenso e insulti, che nel nostro caso girano nei paraggi del fascismo ecc..).

Tutto questo per dire, che in crisi di identità definitoria, la libertà di espressione para il culo a tutti e rinvia a dibattiti piu costruttivi, perché,
data la situazione politica nazionale ed internazionale, che qualche vigliacco sia infiltrato nelle leve del potere lo metto in conto (avvoglia!!!).
Non vedo perché non debba fare la stessa cosa per un aggregatore virtuale, riguardo a (quelli che secondo me sono) cialtroni e partigiani di varia natura. Li accetto a priori.
Chiedo ai kilombisti soltanto di scrivere decentemente. Per il resto, il dialogo è sempre da promuovere, io sono contro la violenza, contro il razzismo e il sessismo. Ho preso le parole di Lucio sulle donne, come prendo quelle di Nietzsche: come un bagaglio di vita personale che si concretizzava in uno sfogo ironico (Dacia, “prima musulmana che donna”, toglieva ogni dubbio in merito).

Insomma, per concludere, penso che chi si candida come redattore di kilombo dovrebbe avere piu’ capacità di leggere ampiamente, di respirare di piu’ all'unisono con le parole che legge, per comprendere, oltre alla lettera, la contingenza espressiva di chi scrive. Che puo essere chiunque e che può avere migliaia di motivi per dire cio' che dice.
Chi afferma cose come: tu sei un pazzo, o tu hai avuto un trauma per scrivere quello che scrivi, come ho letto in alcuni commenti, può imbroccarci o meno. E’ accidentale. Probabilmente è politicamente stupido o utile dirle 'ste cose, bisogna vedere da che parte arriva simile “critica costruttiva”.
Sicuramente, a chi dice di tenerci all’aggregatore è inutile, se non dannoso.

Se dovessi esprimermi su una nuova “carta di kilombo” proporrei che si domandasse al candidato.”tu ti senti di sinistra?” se risponde sì, può entrare.
Con questo passo e chiudo.

UpdateSi leggano a tale proposito il bel post di Miguel M. e il superlativo post di Lameduck

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tuo discorso è interessante, ma più che altro mi lascia perplesso. Tra l'altro: io non sono certo un paladino del sionismo, anzi, ritengo il sionismo, come si è manifestato storicamente, un'ideologia SBAGLIATA. E credo che tu lo sappia perfettamente.
Però, sono e resto dell'idea che NON sia paragonabile, se non in modo fuorviante e a rischio di antisemitismo,al nazismo.

faustpatrone ha detto...

questo è il primo post che non riesco a condividere, cara Cloro.

ovviamente la cosa non cambia alcunché: non foss'altro perché non sta scritto da nessuna parte che per rispettarsi, stimarsi e persino piacersi occorra sottoscrivere tutto dell'altro.

però sollevi una questione che trovo errata nel merito e nel metodo e mi sento di intervenire.

nel metodo, intanto perché per me il contenuto è sempre prioritario sulla forma, con l'unica eccezione della condotta che tengo e terrei se dovessi insegnare a qualcuno a scrivere o fare il redattore e correggere gli scritti altrui (ho fatto ambedue le cose).

perché un conto è fare il professore di lettere e scrittura professionale - nella cui veste del "contenuto", o generalmente del significato, mi interessa solo garantire un minimo di coerenza accettabile, mentre è essenziale formare lo stile e rendere efficace lo scritto (grossolanamente parlando, la "forma"). anche perché per scrivere in un italiano corretto non c'è l'obbligo di essere dai pensatori, ma c'è il dovere di esprimersi nella forma appropriata. ovviamente sto banalizzando e semplificando troppo, ma la mia tendenza quando insegno è questa.

ma quando leggo un blog, lo stile mi interessa ben poco. mi interessa invece esplorare nuove idee e informarmi meglio.

e qui il contenuto, conta, eccome.

nel merito, credo che ti stia sbagliando a pretendere troppa elasticità dai redattori di un blog che ha scelto una specifica connotazione politica.

in primo luogo perché sono diffidente non tanto in merito allo schierarsi, quanto sulla possibilità che questo schierarsi sia fatto in modo intelligente o come più spesso accade con la miopia tipica di chi ancora aderisce a gategorie così logore e abusate (destra e sinistra).

la rigidità mentale di troppi "partigiani" dell'una e dell'altra parte mi ha reso diffidente.

per cui tendo a non aspettarmi troppo da una realtà che si autoetichetta "di destra" o "di sinistra".

poi popperianamente esiste l'eccezione che smantella la regola.

è un rischio fortunato, quello di imbattersi nella ragionevolezza e razionalità altrui, ma soprattutto nel "pensiero libero".

però non penso che ci si possa aspettare troppo da Kilombo. come da altre realtà.

del resto è anche vero che per catalogare e aggregare dei blog occorre anche non andar troppo per il sottile e aderire alla generale inadeguatezza e grossolanità di vedute.

sicuramente non per stupidità dei più, ma per stanchezza, banalità, e soprattutto cattiva educazione al pensiero libero (a partire dalle scuole materne fino alle cattedre universitarie).

mario ha detto...

Voglio separare due aspetti della questione.
Il primo riguarda il merito del post.
Non credo di poter affermare, leggendolo, che sia espressa una tesi negazionista. Detto questo, in quei giorni ero in Abruzzo e la mia reazione, alla notizia del tentativo di pestaggio (perchè di questo si è trattato) è stato di solidarietà con gli assalitori. Non riesco a pensare che uno che vuole scrivere la storia (o raccontarla)utilizzando come argomenti il metro, che misura una camera a gas per dimostare che non erano 6 milioni ma magari 4, poi se la prenda con quelli che lo prendono a calci nel culo perchè in quelle camere a gas qualche parente lo hanno avuto.Non si può essere sempre fini studiosi.
Se penso questo, nello stesso tempo, rivendico il diritto a rispondere nel merito se ritengo che ne valga la pena. Senza che qualcuno, preventivamente, decida per me.
Questo riguarda sia la forma (e chi ha le qualità per decidere?) che la sostanza.
Per quanto riguarda la frequentazione di filonazi ognuno è libero di accompagnarsi al circolo "culturale" che più lo soddisfa esteticamente. Io preferisco altro genere di letteratura ed altro tipo di compagnia.

Anonimo ha detto...

Scusate l'intromissione :)

Ciao Cloro
Io a questo punto non capisco piú nulla, di nuovo....:)

Ritenendo peró questo un mio problema .

Invece vorrei sapere se hai del tempo per creare un blog intitolato "cosa e' per te la sinistra ??" o "cosa vuol dire per te essere di sinistra", piú o meno insomma .

Cioe' fare un blog che debba risultare come un sondaggio.

Questo perche io ritengo che si sia troppo perso il senso delle parole e che l'incomunicabilitá presente derivi da questo.

Cosa vuol dire essere di sinistra oggi ?

Io sono afflitto da complesso di inferioritá quindi mi autolimito :)

Peró ad esempio Sinistra Urbana voleva proprio significare questo.

I concetti della sinistra tradizionalista rivisti ed ampliati alla luce delle relazioni attuali nell'essere umano cognitivo presente.
Una sinistra urbana che implicitamente rinnega lo yuppismo ma che rinnega anche steccati ideologici che rovinano la sinistra tradizionalista.....

Una mia nuova posizione attuale e' quella che vorrebbe stare solo con chi e' mio simile ma, proprio per ció sarebbe di obbligo sudare un pó e ritornare nel ridare un senso condiviso ad alcune parole, altrimenti e' una follia.

Ed in questa follia ci guadagna chi e' capitalista.

E' il capitalismo infatti che obbliga con le leccornie il cittadino nel non essere capace, abilitato nello scernere la veritá .

Se qualcuno veramente vuole fare qualcosa di serio deve ritrovare dei punti fermi che fanno la differenza .


Saluti

deepaction

Anonimo ha detto...

Kilombo so che c'è ma non lo frequento mi annoia "troppa masturbazione cerebrale troppi righelli :-)"
nonno nino 71 anni ha fatto un nuovo blog http://immaginiamo-il-futuro.spaces.live.com/
ciao cloretta

Cloroalclero ha detto...

x Falecius ke dice: sono e resto dell'idea che NON sia paragonabile, se non in modo fuorviante e a rischio di antisemitismo,al nazismo

vabbe'. Questa è la tua opinione. Su cui c'è molto da dibattere e su cui, come espresso, quando si è dibattuto si è sempre arrivati al nulla della diversa definizione delle parole e del mancato accordo sulle premesse. Per me il sostegno all'attuale politica di Israele, anche se viene da uno che si professa compagno, è sostegno ad una forma di nazismo, per giunta "attuale" e non del passato.
xMario: io sono per la tolleranza sempre, senza nessuna eccezione. E poi chè òa parola non uccide nè ferisce fisicamente, ad essa si puo' sempre rispondere, quindi sono favorevole 1 a che parli faurisson 2 a ke parli deborah fait 3 a che chiunque possa parlare dei savi di sion 4 a che Dacia possa inneggiare (se mai l'ha fatto) alla violenza. Basta dire di eserlo, qualcosa. Certo il viscidume e l'ambiguità di certuni, non aiuta. Ma ce ne si puo' accorgere.
x Deep action: per me essere di sinistra è essere contro questo sistema economico e sociale creatore e perpetuatore di disegiaglianze e ingiustizia. Punto. Per cui essere avversa ad ogni partito che , per esempio, finanzi le guerre. Resituire le risorse naturali agli abitanti, suddividendole in modo equo e non badare a che la tecnologia eventualemnte necessaria "costi" e vietare l'accumulo di ricchezze mondiali nelle mani di pochi borghesi ricchi che costituiscono una ristretta minoranza nella popolazione mondiale.
x Furio Detti: vabbe allora dài, ciscuno scriva come vuole su kilombo. Tanto se non piace, non viene letto. Se fossi io redattrice, però, romperei i coglioni. E' una cosa soggettiva a cui nn riesco a rinunciare.

Sir Percy Blakeney ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Mi permetto di intervenire,
da un punto di osservazione esterno ma interessato alle sorti di Kilombo,
il cui spirito primordiale aveva tanto entusiasmato anche il sottoscritto.

Sorvolo su quelle che mi appaiono come beghe condominiali di pallazzokilombo, dove quasi non ci si saluta quando ci si incontra per le scale,
e molti si spiano con diffidenza dallo spioncino del proprio blog.

Entro nel merito del post di Dacia censurato,
che ho letto con l'acquolina in bocca pregustando la pietra dello scandalo.

E sono rimasto deluso.
Deluso dall'intelligenza di quei redattori convinti davvero che ciò che impedisce alla Valent domani di uscire di casa per andare a "picchiare, mutilare ed uccidere"
sia una questione di tempo...

Assurdo solo per me?


La lotta di classe nella cultura delle sinistra è permeata sino al midollo al ricorso dell'uso della violenza.
Spesso ritenuta come vera e propria legittima difesa.

Personalmente sono andato oltre,
o meglio, a ritroso,
concependo per la mia esistenza, in particolare per il mio attivismo nel campo dei diritti umani,
il pacifismo come unica risorsa attingibile.

Con questo non mi scandalizza ciò che Dacia esprime con la sua penna aguzza e orticante,
come da suo costume iperbole,
ritenendolo appunto pertinente alla discussione che dovrebbe ruotare attorno ad un aggregatore di sinistra.

Al contrario della censura,
che a me evoca sempre la cultura dell'olio di ricino.

Se dovesse a breve innescarsi questo famigerato kilombo slow,
propongo come prima tematica da trattare proprio le pulsione alla censura di alcuni redattori puritani.
Peraltro già paventate in passato ed ora diventare effettive.
Una discussione concentrata anche a fare la conta, magari tramite un sondaggio,
per sapere quanti all'interno di kilombo sono favorevoli a questa attitudine spregevole.

Tanto per rendermi conto in quale contenitore sto aggregando i miei contenuti.

A casa mia ogni opinione ha diritto di parola,
per esempio io ad un negazionista non darei un microfono,
ma gliene darei un centinaio,
non perchè mi riconosca nelle sue idee,
ma per demolirle in un confronto alla luce del sole.
(David Irving rinchiuso in carcere in Austria è divenuto un martire,
prima non se lo filava nessuno)

Concludo che da oggi il post incriminato e censurato di Dacia Valent, Redde rationem
avrà un collegamento permanente fra le mie "camere comunicanti" su http://guerrillaradio.iobloggo.com/
per dar voce a chi ha deciso a mio nome di imbavagliare.

-not in my name

Vittorio alias
guerrillaradio.

Anonimo ha detto...

col mio voto hai pareggiato quello di Grillo....
ahahahahahah

complimenti!

Anonimo ha detto...

x Deep action: per me essere di sinistra è essere contro questo sistema economico e sociale creatore e perpetuatore di disegiaglianze e ingiustizia. Punto. Per cui essere avversa ad ogni partito che , per esempio, finanzi le guerre. Resituire le risorse naturali agli abitanti, suddividendole in modo equo e non badare a che la tecnologia eventualemnte necessaria "costi" e vietare l'accumulo di ricchezze mondiali nelle mani di pochi borghesi ricchi che costituiscono una ristretta minoranza nella popolazione mondiale.
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No, Cloro scusa, ma sembra una risposta data allo scemo !!!!
Una risposta data allo scemo non tanto perche io non mi senta gia scemo :), ma perche la tua risposta si scontra con il senso del topic stesso, or dunque o pensi che io sia uno scemo che si accontenta della rispostina o non sai quello che fai... a te la scelta !!!


Mi sembra che in Kilombo quello che non vadi sia la cultura, sia il modo in cui una persona si muove nel quotidiano, una persona o una struttura, non la carta che magari rileggendola ben pochi punti ci sarebbero da cambiare.

Tu stessa menzioni come importante l'estetica, io di sinistra non ho il chiodo dell'economia, ma ho il chiodo fisso riguardante l'estetica, la forma, la cultura.

Cultura intesa non come sapere nozionistico ma come "cultura dell'agire " la cultura del fare, cioé come ti muovi in realta quando non reciti la parte da compagno .

C'e' molta paura in quello che affermo e sicuramente non bastano qui quattro parole che magari possono essere travisate e passate per attacchi personali

peró io di sinistra me ne infischio, non mi interessa chi gestisce i soldi, mi interessa quello che la cultura mi obbliga nel fare .

Sempre bene inteso che qui non si parla e non si intravede la rivoluzione, do per scontato quindi che per il momento le basi su cui poggia il sistema sociale non potrá essere cambiato, quindi tra Fini e Berlusconi al Governo e Prodi e D'Alema, mi sarei aspettato un cambio culural dinamico in cui la societá si muove e si indirizza.

Qui parliamo di cultura, di quella cultura del fare che e' quella che ha l'ultima parola sul fatto, sulla realta agente.

Essere di sinistra vuol dire avere una cultura del fare ed e' di questo che bisogna riparlare senza aver paura di ghettizzarsi.

Le tue frasette fanno ridere, cosi come fa ridere Prodi che cerca di dire le cose in maniera diversa da Berlusconi ma il senso e' lo stesso, ed e' lo stesso perche la cultura che esprime Prodi e' identica a quella che esprime Berlusconi.
La cultura del fare e', dove bisogna scontrarsi e recuperare terreno.
Voi stessi o come diciamo su Kilombo continuate nello scrivere cose antimperialiste ma in realta la cultura del fare, dell'essere in realta, vi sta portando alla stregua dei media civettuoli che non sanno piú cosa fare, oltre ad avere il presunto scoop !!!

Questo e' da reintendere, cosa vuol dire essere in pratica di sinistra, non nella fantasia illusoria e lesiva di pensare di essere in grado di contribuire con lo sviluppo globale......

perche e' cosi.

Caro Cloro io per dire, se devo essere di sinistra e nello stesso tempo essere come tutti gli altri, beh.. io ci rinuncio di essere di sinistra, c' e' solo da rimetterci .

E...se la politica Nazionale oggi ci sta dando dei segnali, spostando l'ago della bilancia di nuovo nettamente a destra, questo lo e' per il suddetto motivo.

Come si muove bene il soggetto di destra nel capitalismo, mai lo sará il soggetto di sinistra !!

Visto che la sinistra non ha mostrato i denti ma ha assecondato il capitalismo, ecco che a questo punto e' meglio la destra in Italia e per gli Italiani che si muove meglio nel capitalismo....

Cosi siete tutti voi e lo dico con il solito mio vero amore di comunicazione, siete come loro peró piú tristi.
tristi proprio perche siete in piena crisi di identitá .

Il precariato che vuole lo Stato presente che garantisce una prigione a vita garantita, il compagno(pure precario) che per essere fico deve far vedere che non ha paura del capitalismo, quindi o la scarpetta o la maglietta ma devono essere firmati, alla moda ( dei compagni di sinistra, ovvio, e cosi via.. )

Mi dispiace che sono arrivato allo stesso punto, ma prima di arrivare a tutte le belle cose dette da te nella formuletta dell'uomo di sinistra, l'uomo di sinistra deve ricordarsi chi e'.

Cara Cloro se penso che il movimento Olandese influenza il resto del movimento Europeo, ora capisco molte cose e se potessi brucerei oggi tutto quello che arriva culturalmente dall'Olanda e dal Nord Europa, tutto finto !!!!!.
E se va bene che sia tutto finto per il capitalismo consumista che dire del movimento finto, fatto da finti, che giocano nell'impegnare la loro adolescenza con scadenze gia fissate .
Bambini frustrati ed impotenti costretti nello sfogare la loro rabbia con montaggi di foto piú o meno oscene, con l'intento di essere lesive per il personaggio oggetto del montaggio ??!!!!!

Lo so ho detto troppo e quindi nulla, ma voi non potete far piú nulla, ve ne rendete conto ????

O si slitta nel parlare di cose futili perche non c'e' meglio da fare o perche si e' impossibilitati nel parlare di cose serie.
Ma nessuno si accorge di ció , ci si continua a sentire nel giusto perche si sta nel branco, ci si continua a sentire presenti, ma non e' vero.
Io sono un problema per il sistema, ed il sistema cerca di evitarmi, voi non siete un problema per il sitema neanche quando manifestate .

Questo e' domandarsi cosa vuol dire essere di sinistra piu' o meno.

In una scala sono importanti dove e come sono posizionati i pioli per salire, la cultura fa quello,posiziona i pioli, la rivoluzione cambia la scala.

Sono d'accordo che la rivoluzione oggi non si puó fare, ma una grande attenzione all'agibilitá della scala dovrebbe essere una prioritá.
Questa prioritá si chiama cultura, cultura del fare, dell'agire .

Io ho avuto esperienze online dove con personaggi di destra mi trovavo comodo nel feeling dinamico, mentre infastidito da chi in teoria la pensava come me.

Questo perche quello di destra esponeva le sue teorie e dico teorie di destra, ma in realta era una buona persona, non cattiva, viceversa quello di sinistra parlava in teoria all'unisono con me,ma all'atto pratico di essere due persone diverse ??!!!!

Per uno di sinistra conta piu come ti trovi all'atto pratico con quella X persona e non per quello che afferma di essere, questo e' consumismo, affermare di essere, oggi tutti affermano di essere tutto .
La realta peró e' fatta dall'agire e non dalle parole.

scusate tutti e anche te Cloro se ritenete il caso :):)

Saluti

Deepaction

Anonimo ha detto...

cara Cloro, per quanto sia vero che un aggregatore debba seguire una linea comune, è ancor più impostante che non si trasformi in un omologatore, in cui tutti debbano esprimersi forzatamente entro certi schemi preimpostati per non incorrere nella censura. Si può anche non condividere l'opinione espressa da altri autori, cosa peraltro abbastanza comune tra uomini di Sinistra in questo particolare momento storico, ma questo dovrebbe creare un terreno comune su cui confrontarsi e affrontare un dibattito costruttivo, seppur acceso.. Vedo invece che oggi una redazione preferisce evitare il "problema" piuttosto che affrontare un aperto contraddittorio, imponendo delle regole dall'alto che tra l'altro sono astratte, in quanto la selezione avviene in base alla personale approvazione dei redattori. troppo soggettivo, ogni opinione non condivisa, non perfettamente allineata al pensiero comune è da bandire... se questa non è censura! mah...
ti mando un forte abbraccio

Anonimo ha detto...

Hai ragione.
Per esempio per me sto post è troppo lungo e non c'è la fo a leggerlo tutto in una volta. tornera seconda parte :-)

A parte gli scherzi discussione interessante...

Anonimo ha detto...

porca zozza, sto via 3 giorni e scoppia iol casino... ;-)
ora devo recuperare ;-)
anche io ho pubblicato dell'aggressione a faurisson, ed è stato l'unico post che è riuscito a farmi totalizzare ben 7 lettere private di offese di vario tipo...
la mia solidarietà
un abbraccio libertario
orso