martedì, maggio 01, 2007

...E non se ne vogliono andare...



Che cos’hanno in comune G.W. Bush, Paul Wolfowitz ed Ehud Olmert? Che cosa, oltre
alla complicità attiva ( e ad altissimo livello) col sistema guerrafondaio globale imperialistico?
Hanno in comune che, nel mondo, a diverso titolo, di questa gentaglia si stanno chiedendo le dimissioni.
Ehud Olmert, capo dell'esecutivo di Israele contrariamente alla "tradizione" israeliana per cui i capi dell'esecutivo sono anche militari, ha voluto portare guerra al Libano e poi l'ha persa.


Anche se questa parola (persa)non viene usata. Si parla di errori, omissioni, reticenze. Si dice, precisamente, che Olmert “e' accusato di aver trascinato Israele in guerra senza un adeguato piano militare e di non aver informato il governo del reale stato delle forze armate prima del lancio dell'offensiva di terra” . Contro la prosecuzione del suo mandato ci sono i riservisti, ma anche, secondo i sondaggi, il 69 % degli israeliani.
Tuttavia, G.w Bush è intervenuto per aiutarlo, testimoniando che “la sua presenza è indispensabile “ per “due popoli due stati” (...) e per “costruire la pace” (muahahahaha).
Siccome però oggi le dimissioni dei potenti sono diventate rare come i presidenti USA ragionevoli, le dimissioni di Ehud, per ora, sembrano rientrate.




Di fatto Bush è dovuto intervenire anche per difendere il suo amico Paul wolfowitz, accusato di aver fatto assumere in modo clientelare una “esperta di medio oriente”(che poi era la sua donna) presso il Dipartimento di Stato Usa, con un stipendio di 193mila dollari, superiore a quello di Condoleeza Rice .
Questo dopo che lui aveva assunto la presidenza della banca mondiale, dove lei lavorava con un già più che lauto stipendio, e da dove fu da lui distaccata,appunto, con la collaborazione della presidenza Bush, per evitare conflitto di interessi.
A questo distacco al Dipartimento, aveva provveduto G. Bush, nonostante avesse fatto della lotta al clientelismo il suo cavallo di battaglia alle elezioni. Quindi la patata bollente è stata passata nelle sue mani.

Pertanto, si chiedono le dimissioni sia di Wolfowitz che di Bush. Wolfowitz ha detto che non ha problemi ad andarsene, basta che gli venga elargito un riconoscimento per la sua “buona fede” e per il "buon servizio" prestato per la banca mondiale.
Bush invece, quelli che chiedono le sue dimissioni, non li prende neppure in considerazione.




Anzi: si attiva per dimostrare che è un ottimo presidente. Tipo che:
-sta persuadendo Putin ad acconsentire allo scudo spaziale (sarebbe "un bene" anche per i russi)
-sta controllando l’andamento del Doha Round(conferenza mondiale che riguarda anche 40 paesi in via di sviluppo in una trattativa che va avanti dal 2001 affinchè si giunga ad una direttiva economica sulle liberalizzazioni che valga in tutto il mondo) , con i suoi zerbini Merkel e Barroso affinche’ si raggiunga, a livello di WTO (organizzazione mondiale del commercio) un accordo entro la fine del 2007 per la liberalizzazione di settori chiave come l'agricoltura e i servizi.
- Ha spedito la Rice a Sharm el Sheik a parlare con gli iraniani(ha detto Bush: "sarà gentile, ma ferma")
-Ha elogiato l’Italia perché si è dimostrata affidabile nella lotta contro il terrorismo
E la deliberazione del congresso per cui si è detta qualche parola sui tempi e si sono stanziati finanziamenti per ritirare le truppe americane dall'Iraq è passata sulla persona di Bush come un'arietta fresca che, come ad un qualsiasi impiegato milanese, gli ha messo soltanto voglia di "sentirsi più attivo".

Nn lo so se la faccia del mondo cambierebbe, levandosi dagli zebedei questi personaggi...certo che per noi, levarci dalla vista televisiva le loro, di facce (di merda), sarebbe almeno un risultato estetico.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

..purtroppo un puro fatto estetico Cloro....
fondamentalmente rimangono dei pupazzi al servizio...come si dice: morto un bush se ne fa un altro...va beh, forse non era proprio così ma...
ciao Cloro
saluti libertari
orso

mario ha detto...

Ad essere troppo rigidi ci si spezza.
E' un mondo fatto da gente tutta di un pezzo, tutti moralizzatori e combattenti. Basta un foglietto verde e si chinano pure loro.Gli integerrimi frequentatori di chiese evangeliche.
E cosa dire dei nostri?
Un saluto

p.s.
mi devo ancora riprendere dal cazziatone su Vecchioni-)))
pere dispetto ti linko-)))

meinong ha detto...

Sono come i pupazzi del tiro a segno...
solo che sono attaccati con la colla

Italo

Barbara Tampieri ha detto...

193 mila dollari per ciucciargli il pettinino*?!

* vedi Fahrenheit 911

Anonimo ha detto...

indubbiamente, dal punto di vista estetico sarebbe un enorme guadagno. credo comunque che abbia ragione orso; sono solo dei pupazzi (orribili facce di merda) in mano al potere economico-finanziario.Purtroppo il mondo è pieno di facce di merda e sono piuttosto pessimista, ad esempio, non credo che un democratico alla casa bianca possa cambiare sostanzialmente le cose. ciao

faustpatrone ha detto...

occorre investire su una speranza, per quanto flebile, pur mantenendoci realisti.

torno a ripetermi: ho sempre fatto il tifo per Bush, ho sperato che vincesse le elezioni e ritornasse in carica il giorno della vittoria su Kerry, e se potesse riproporsi per un terzo mandato di nuovo pregherei per una sua vittoria.

mi chiederete perché.

perché io odio tutto ciò che Bush rappresenta, tutto il sistema di potere che lo ha messo in sella e che lo ha sostenuto.

potrà sembrare strano ma la sola cosa veramente buona delle due presidenze Bush è stato che l'America è ai minimi storici nel mondo come immagine pubblica e sta perdendo la sua guerra in Iraq, mentre l'Afganistan è in stallo.

sembrerà un paradosso ma io ringrazio Bush per la sua arroganza. se alla Casa Bianca vi fosse stato un presidente meno incapace e arrogante gli USA sarebbero in una posizione assai migliore.

non dobbiamo farci illusioni su una sconfitta a brave termine degli USA e di Israele, dato che hanno e continuano ad avere i migliori eserciti del mondo.

e la storia insegna (sarà banale) che un esercito ben preparato e organizzato è una delle due cose necessarie per vincere.

la speranza che abbiamo è che gli USA e Israele - e in Libano è successo proprio questo - si giochino la seconda carta necessaria per vincere tout court: la legittimità e l'apparenza di essere nel giusto.

l'arroganza e la stupidità superficiale dei Neocons e di Olmert non hanno minato che in parte le possibilità di un successo militare statunitense e israeliano, ma per la prima volta nella storia dell'Occidente e dei media hanno mostrato il vero volto e la vera natura di quei regimi.

la guerra in Libano è stata una sonora sconfitta non militare (proseguendo la guerra Israele avrebbe stravinto) ma POLITICA e MORALE.

vale a dire che la sconfitta è iniziata con la percezione che continuando Israele si sarebbe giocato il poco capitale di fiducia e solidarietà guadagnatogli dal martellante controllo sui media e dalla cosidetta "industria dell'Olocausto".

quanto all'Iraq possiamo parlare - con il preventivato ritiro - di una sconfitta anche militare, ma soprattutto politica e di immagine.

il fatto che gli scherani di questi regimi strepitino con più livore è significativo della crisi che stanno attraversando.

non dobbiamo credere che la vittoria sarà facile e garantita. sul piano militare, ripeto, le potenze egemoni sono ancora loro.

ma se questo processo di sfiducia e soprattutto la consapevolezza della "vincibilità" dell'impero USA, oltre alla crisi di immagine presso l'opinione pubblica mondiale, continuerà l'impero e i suoi mandanti avranno molto meno gioco a fondarsi solo su un puro dominio militare.

anche un genio militare come Napoleone ha iniziato la sua caduta da una sconfitta del mito dell'invincibilità (campagna di Russia).

è qui che occorre premere l'acceleratore.

per questo se ci fosse di nuovo la possibilità di avere alla Casa Bianca un cretino del calibro di Bush, io lo voterei.

il rischio maggiore è che divenga presidente una persona più scaltra capace - come nel passato - di nascondere bene la brutalità del sistema occiodentale dietro una patina vincente e accattivante (ricordate il reaganismo e gli Yuppie?). un presidente di questo tipo si guarderebbe bene dal fare passi falsi come Guantanamo e Abu Ghraib.

almeno io la penso così.

Anonimo ha detto...

penso di poter accettare anche il punto di vista di furio....
dalla parte mie si usa una frase in tal senso : o merda o berretta roscia! mancando la berretta quindi... ;-)
ciao a tutti
orso