Il cielo sopra Paolo Sarpi
Insomma diciamocelo chiaramente:
Milano è sul filo del rasoio. Cantieri e martelli pneumatici in ogni angolo della città, che ti rompono i timpani e ti segano i nervi e ti allungano i tempi negli autobus e in mezzo al traffico, abbreviandoti i tempi del piacere e della serenità.
Inquinamento e puzze fetenti. Spallate in mezzo alla folla e gente sempre pronta a offendere.
Ore e ore in uffici di tutti i tipi a subire le angherie di dementi servi di banche, poste , comune ecc..in un clima dove la tua identità ha per te meno senso del duedipicche a briscola.
Devi annusare puzze, aspettare, portare in giro carte, pagare, subire angherie, stare in mezzo alle auto in mezzo a rumori continui, di auto, di clacson e soprattutto di martelli pneumatici e trivelle.
Se giri in macchina dove parcheggi parcheggi, sono multe. Non solo, ti chiedono i milioni perché tu dimostri che quelle del passato le hai pagate.
Riduzione di servizi, spostamento di uffici, accentramento di sedi, rendono la qualità della vita di questa città, bella solo per i ricchi nevrotici, ancora piu’ asfissiante.
Mi dispiace, ma io sono nata qui e vivo qui. E Ricordo che negli anni 70 e 80 io l'integrazione, l'ho vista. Nei pomeriggi della domenica in discoteca al Pink Elephant, in Paolo Sarpi, appunto. Ho amato quel posto. Ho sentito le anteprime di saturday night fever, Barry White, Billy Joel e Michael Jackson. Non sono Mozart, ma sono qualcosa della mia storia, che ricordo con senso di piacere e di arricchimento, che facevano essere il milanese e il terrone, gli stessi umani che apprezzavano queste realtà e si facevano parte della stessa cultura in senso ampio. l'integrazione era che tutti, terroni e no, eravamo "milanesi" che si divertivano insieme in compagnia e sentendo della bella musica.
Lo so che sembra un becero luogo comune nostalgico, e magari pure lo è, ma è vero.
I cinesi han messo su un’insurrezione in via Paolo Sarpi(qui il VIDEO).
Si sarebbero ribellati alla legalità, dicono. Ma avran poi fatto così male? Non è che hanno avuto uno spirito da nobile eroe, come Bruce Lee, che non accettava di farsi calpestare come essere umano?
Hanno davvero violato la legalità?
Quale legalità, poi?
Quella dei parenti dei vigili che hanno il contrassegno degli handicappati senza avere un cazzo?
Quella delle zone franche garantite dall’impunibilità (ha la faccia come il culo Moratti a dire che l’impunibilità è inaccettabile), a misura degli ordini impartiti “dall’alto” a vigili e polizia?
Quella dei permessi per passi carrai e lavori discutibili, rilasciati non sulla base delle leggi ma sulla base di amicizie, mazzette, favori particolari?
Una città dove, se invece i favori non li fai, puoi venir perseguitato, con bolli del passato, multe del passato, vessazioni del passato che tornano ad avvelenarti la vita.
E magari a fine mese neppure ci arrivi.
Non lo so: quelli che hanno votato Moratti si pensavano di trovarsi teresa di Calcutta?
Da vivereacomo
“Cosa è accaduto veramente a Milano nel quartiere cinese? Una prepotenza etnica dei cinesi o una prepotenza sbirresca dei vigili? Ovviamente si potrebbe dire che se a Milano non ci fossero stati i cinesi non si sarebbe stata neppure la rivolta. Certo. Come dire che se non ci fosse il calcio non ci sarebbero incidenti allo stadio.
Facendoci seri ecco gli antefatti (che non possono essere tutti provati per ovvie ragioni).
1) - Berlusconi e la giunta comunale milanese promuovono la liberalizzazione degli esercizi commerciali. Per aprire un negozio non serve più la licenza. I cinesi aprono negozi a tutto spiano nel quartiere dove sono sì cresciuti di numero in modo esponenziale nell’ultimo decennio, ma da dove i primi arrivarono già nell’800.
2) L’amministrazione comunale non pone nessuna differenza tra semplice negozio ed emporio. Un emporio ha bisogno di essere alimentato continuamente di merce. Risultato: per le vie del quartiere cinese è un susseguirsi di furgoni e carrelli per trasporto merci, anche per alimentare i laboratori.
3) Molti cinesi di quel quartiere votano (la stragrande maggioranza). Candidati di AN e F.I. sono andati a pesca di voti garantendo protezione… che è stata data.
4) Nel 2015 a Milano ci sarà il grande Expo mondiale. La caccia al danaro e all’investimento è partita. PARE, sottolineo PARE (non ho prove ma vox populi), che Paolo Berlusconi abbia a gola il quartiere cinese che è strategico. Potrebbe essere trasformato in un quartiere molto simile a quello che comprende via Monte Napoleone… Negozi di grandi firme etc. etc. E PARE che siano state fatte offerte affinché i cinesi si acquistino le loro case e i loro esercizi a Lacchiarella (altro quartiere costruito dal solito Paolo Berlusconi).
5) I cinesi di spostarsi da quel vecchio e caratteristico quartiere per andare in quello nuovo manco ci pensano. Ecco allora che la giunta milanese, provvidenzialmente, decide che il quartiere cinese diventerà zona pedonale, rendendo di fatto impossibile il traffico di merci. Contemporaneamente i vigili urbani diventano fiscali. Nel quartiere cinese, non dove imperversano le bande di sud americani o i rom. No, dove ci sono i cinesi.
Questi sono i fatti che stanno dietro e che lasciano presumere che gli incidenti si ripeteranno. Perché i cinesi di li se ne devono andare. Tutto questo c’entra con la nostra simpatia o antipatia per i cinesi? C’entra con l’immigrazione o non piuttosto con la logica liberista?
E non crediate che dietro a tanti altri fenomeni che coinvolgono gli immigrati non ci siano operazioni come questa. C’è anche di peggio.
Secondo voi chi alla fine riuscirà a strappare la foglia di fico all’amministrazione Moratti, la Destra Radicale o la Sinistra antagonista convincendo i milanesi che il marcio prima di arrivare dalla Cina era in casa e si chiama liberismo?”
4 commenti:
bellissimo post Cloro...
avevo immaginato una sorta di scenario, con il tuo contributo si definisce molto meglio...
una cosa da ridere è che si è urlato alla legalità fiscale, dico...in italia...ma almeno dessero il buon esempio...eh eh..meglioridercisopra..
solidarietà alla comunità cinese
ciao e a presto
orso
la mia solidarietà ai cinesi è totale. Cmq commissionerò un banner in merito
Cloro
il problema dell'ipocrisia e della legge, o legalità.
è affascinante. io vorrei chiedervi - provare a rispondere non è né facile né immediato - un ipocrita ha diritto a chiedere il rispetto delle leggi che infrange? e se non lo ha - come ritengo pensiate - si ha il coraggio di accettarne le logiche conseguenze?
ammettiamo, per partire, che la giunta Moratti e più in generale la classe politica di questo paese (per obiettività io credo sia più lecito pensare che il malgoverno e il malcostume non abbiano colore politico) sia ipocrita, cioé chieda agli altri, cinesi e non, il rispetto delle leggi che essa stessa calpesta. o che l'applicazione della legge sia il paravento dietro cui si nascondono ben altri interessi.
e che da ciò derivi la legittimità di non rispettare la legge a fronte dell'illegalità palese di chi impone le regole....
può essere una strada ma è una strada pericolosa, perché dà diritto a chiunque di pretendere impunità solo perché esistono colpevoli ben peggiori.
se il comune cittadino di sente in diritto di rubare o di non rispettare le regole, sulla base del fatto che i potenti non le rispettano, di certo la legalità non si imporrà, ma anzi si estenderà in cerchi sempre più vasti.
potrà anche essere una posizione moralmente coerente e giustificabile, ma di certo essa non aiuta a migliorare il clima.
non punire i cinesi perché non si ha il coraggio di intervenire con i più aggressivi sudamericani o i rom, giustificherà infine il non punite rom o sudamericani perché ci sono magari criminali peggiori.... ogni furbo, forte dell'ipocrisia altrui si sentirà in diritto di infrangere le regole.
quindi parcheggio sul parcheggio dei disabili perché in fin dei conti chi ha imposto quel divieto non è migliore di me o perché è inutile accanirsi con me mentre sono tollerati delinquenti o infrazioni più gravi.
del resto, basta sostituire alla minoranza "angariata" una nuova minoranza per tirarsi dietro l'accusa di razzismo....
a me personalmente fa senso SIA l'attitudine dei cinesi - che pretendono impunità con arroganza e che si fanno scudo per comodità di una nazione dalla quale finora hanno dimostrato di voler fuggire - SIA la condotta degli italiani che sull'illegalità cinese hanno costruito le loro fortune e ora si mostrano scandalizzati.
non posso essere solidale con l'arroganza dei cinesi.
non posso essere solidale con la furberia di certi italiani.
ma - attenzione - chiedere che la ferrea mano della legge stronchi i secondi non deve indurci a perdonare i primi. invece credo che il tuo ragionamento - cara Cloro - sia: "perdoniamo i primi perché i secondi sono peggiori....". e non mi convince per nulla.
poiché al peggio non c'è limite. e rifiutarsi di obbedire alle regole in forza dell'ipocrisia di chi le ha imposte sarà anche una ritorsione appropriata, ma apre la strada alla giungla.
può anche essere un bene, ma è una posizione di cui occorre assumersi la responsabilità.
cordialmente.
secondo me il problema è che diventa molto più facile essere intrasigenti con i cinesi che "probabilmente in alcuni casi non rispettano le "nostre" regole, ma poi siamo "rassegnati" se tanzi, cragnotti, previti andreotti berlusconi ecc ecc che hanno rubato miliardi (e non solo), non passano nemmeno un giorno di galera. forti con i deboli sevili con i potenti.
se le regole si devono rispettare, bene rispettiamole ma attenzione, perchè se quello che ho letto in questo post corrisponde al vero (la cosa non mi meraviglierebbe)ancora una volta stiamo sbagliando nemico. ciao
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