giovedì, marzo 29, 2007

Fratello politico guardati dal peccato dei tuoi sottoposti!!



L’ampio dibattito che si è aperto intorno ai temi fondamentali della vita e della famiglia ci chiama in causa come custodi di una verità e di una sapienza che traggono la loro origine dal Vangelo e che continuano a produrre frutti preziosi di amore, di fedeltà e di servizio agli altri, come testimoniano ogni giorno tante famiglie.

Per esempio le Famiglie afgane e iraquene travolte dal messaggio universale di cristo che voi diffondete ampiamente a loro favore…

Ci sentiamo responsabili di illuminare la coscienza dei credenti, perché trovino il modo migliore di incarnare la visione cristiana dell’uomo e della società nell’impegno quotidiano, personale e sociale, e di offrire ragioni valide e condivisibili da tutti a vantaggio del bene comune.

E che sia comune eh? Proprio bene comune, mi raccomando.

La Chiesa da sempre ha a cuore la famiglia e la sostiene con le sue cure e da sempre chiede che il legislatore la promuova e la difenda

Infatti in Italia milioni di famiglie indigenti, composte da disoccupati, diseredati, colpiti da disgrazie ecc.. sono sostenute dal vaticano, che, appunto, ce le ha a cuore.

. Per questo, la presentazione di alcuni disegni di legge che intendono legalizzare le unioni di fatto ancora una volta è stata oggetto di riflessione nel corso dei nostri lavori, raccogliendo la voce di numerosi Vescovi che si sono già pubblicamente espressi in proposito. È compito infatti del Consiglio Episcopale Permanente «approvare dichiarazioni o documenti concernenti problemi di speciale rilievo per la Chiesa o per la società in Italia, che meritano un’autorevole considerazione e valutazione anche per favorire l’azione convergente dei Vescovi»

Ecco. Riflettete , considerate e valutate, ma a casa vostra.

Non abbiamo interessi politici da affermare; solo sentiamo il dovere di dare il nostro contributo al bene comune, sollecitati oltretutto dalle richieste di tanti cittadini che si rivolgono a noi.

Assolutamente no. Ma perché qualcuno aveva pensato che aveste interessi politici da difendere?

Siamo convinti, insieme con moltissimi altri, anche non credenti, del valore rappresentato dalla famiglia per la crescita delle persone e della società intera. Ogni persona, prima di altre esperienze, è figlio, e ogni figlio proviene da una coppia formata da un uomo e una donna. Poter avere la sicurezza dell’affetto dei genitori, essere introdotti da loro nel mondo complesso della società, è un patrimonio incalcolabile di sicurezza e di fiducia nella vita. E questo patrimonio è garantito dalla famiglia fondata sul matrimonio, proprio per l’impegno che essa porta con sé: impegno di fedeltà stabile tra i coniugi e impegno di amore ed educazione dei figli.

Questo naturalmente riguarda la razza bianca. Anche se siete non credenti, infatti, l’importante è che siate bianchi. Allora potrete entrare a far parte di tale “patrimonio” (in nomina sunt essentia rerum)

Anche per la società l’esistenza della famiglia è una risorsa insostituibile, tutelata dalla stessa Costituzione italiana

Ah perché a voi interessa la costituzione?

Anzitutto per il bene della procreazione dei figli: solo la famiglia aperta alla vita può essere considerata vera cellula della società perché garantisce la continuità e la cura delle generazioni

Di bianchi

È quindi interesse della società e dello Stato che la famiglia sia solida e cresca nel modo più equilibrato possibile.

Appunto interesse della società e dello stato. Non della chiesa…
Poi da quando in qua il razzismo è equilibrato?


A partire da queste considerazioni, riteniamo la legalizzazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo

Piu’ o meno dei preti che insidiano ragazzini/e negli oratori?

Quale che sia l’intenzione di chi propone questa scelta, l’effetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia

Omissis: bianca

Si toglierebbe, infatti, al patto matrimoniale la sua unicità, che sola giustifica i diritti che sono propri dei coniugi e che appartengono soltanto a loro.

Traduzione: diritti per pochi, bianchi (ribadisco) che facciano quello che dite voi…


Del resto, la storia insegna che ogni legge crea mentalità e costume.

Come insegna la miglior tradizione clericale, verticista e autoritaria


Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile.

Tra la negazione della “differenza” sessuale e la negazione delle “Persone” in nome della “differenza sessuale” (che vi sta molto a cuore) preferite senz’altro la seconda ipotesi…

Queste riflessioni non pregiudicano il riconoscimento della dignità di ogni persona; a tutti confermiamo il nostro rispetto e la nostra sollecitudine pastorale.

traduzione: fatevi pecore. Non così: depiu’ DEPPIU’…

Vogliamo però ricordare che il diritto non esiste allo scopo di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza o di fornire riconoscimenti ideologici: ha invece il fine di garantire risposte pubbliche a esigenze sociali che vanno al di là della dimensione privata dell’esistenza.

Il diritto come fonte di educazione morale della nazione.


Siamo consapevoli che ci sono situazioni concrete nelle quali possono essere utili garanzie e tutele giuridiche per la persona che convive. A questa attenzione non siamo per principio contrari. Siamo però convinti che questo obiettivo sia perseguibile nell’ambito dei diritti individuali, senza ipotizzare una nuova figura giuridica che sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia e produrrebbe più guasti di quelli che vorrebbe sanare.

Guasti? Ah sì, l’INFERNO


Una parola impegnativa ci sentiamo di rivolgere specialmente ai cattolici che operano in ambito politico

Cioè al potere (casini, follini, mastella ecc..) che gozzoviglia con troie e travesta sugli yacht.


Lo facciamo con l’insegnamento del Papa nella sua recente Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis: «i politici e i legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana»,

ma qui si parla di “coscienza rettamente formata”…a chi vi rivolgete allora?

. tra i quali rientra «la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna» (n. 83). «I Vescovi – continua il Santo Padre – sono tenuti a richiamare costantemente tali valori; ciò fa parte della loro responsabilità nei confronti del gregge loro affidato» (ivi). Sarebbe quindi incoerente quel cristiano che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto.


E il cristiano che ruba, finanzia guerre con soldi non suoi, gozzoviglia sui panfili con zoccole e travesta è coerente?

“ciò fa parte della loro responsabilità nei confronti del gregge loro affidato»
ah cazzo non avevo letto bene.

In particolare ricordiamo l’affermazione precisa della Congregazione per la Dottrina della Fede, secondo cui, nel caso di «un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge»

Sì. Però voi non avete interessi politici. Nooooo.

Il fedele cristiano è tenuto a formare la propria coscienza confrontandosi seriamente con l’insegnamento del Magistero e pertanto non «può appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società»

Insomma: trombano, rubano, finanziano guerre, ma in questa materia la loro coscienza dev’essere seriamente richiamata…

Comprendiamo la fatica e le tensioni sperimentate dai cattolici impegnati in politica in un contesto culturale come quello attuale

Signora mia…una vita da cani che non le dico….

nel quale la visione autenticamente umana della persona è contestata in modo radicale. Ma è anche per questo che i cristiani sono chiamati a impegnarsi in politica.

Cioè per tutelare di piu’ le persone bianche che stanno in famiglie bianche e che adorano un cristo e un papa rigorosamente bianchi. Salvo poi fare orge sui panfili con gente di tutti i colori.

Affidiamo queste riflessioni alla coscienza di tutti e in particolare a quanti hanno la responsabilità di fare le leggi, affinché si interroghino sulle scelte coerenti da compiere e sulle conseguenze future delle loro decisioni. Questa Nota rientra nella sollecitudine pastorale che l’intera comunità cristiana è chiamata quotidianamente ad esprimere verso le persone e le famiglie e che nasce dall’amore di Cristo per tutti i nostri fratelli in umanità.


Povero Cristo. Se non fosse risorto si rivolterebbe nella tomba.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

gentile Cloro,

il perché della sua insistenza sulla razza bianca mi sfugge. In che senso il familismo ecclesiastico sarebbe razzista? Per il resto concordo con lei. D'altra parte da un centinaio di anni l'apparato clericale parrrebbe essere ridotto a una agenzia di produzione ideologica al servizio del capitalismo. E sgomita con altre agenzie concorrenti per ottenere esclusive e brevetti di prodotti ideologici, motivazionali, repressivi, di controllo, di orientamento, di consenso, etc. Non è una vita facile, Signora Cloro, la concorrenza è forte e possiede armi affilate: Pippo Baudo, Hiphop, rappop, talksshow, guerrediciviltá etc. etc.
La famiglia si rivela una perfetta unitá integrata di produzione-consumo, gestione coatta ed eterodiretta dei tempi, di sincronizzazione e prevedibilizzazione (che parola ridicola che mi é uscita fuori) dei comportamenti sociali. (Leggasi di consumo) E per questo l'agenzia chiesa ne rivendica il controllo e il brevetto.
Finirá per scontrarsi con il neoconfucianesimo dengtsiaopinguista in quella che sará la madre di tutte le guerra di civiltá?
Grazie per l'ospitalitá.
Con stima
genseki from Beijing

Cloroalclero ha detto...

Gentile Genseki

sono convinta che alla base della "selezione" effettuata nel quadro del consenso che un centro di potere richiede, vi sia il razzismo.
Ci pensi: siamo 7 miliardi sul pianeta. La chiesa potrebbe fare il suo proselitismo piu o meno efficacemente, perseguendo la conservazione della specie.
Invece insiste sulla "famiglia normale" che deve stare unita e prolificare. Quasi in concorrenza con coloro che appartengono ad altre religioni e la cui prolificazione non ha affatto bisogno di essere stimolata da alcuna autorità (semmai il contrario). La famiglia come veicolo di "tradizione cristiana"(occidentale) x la morale della quale viene ribadito continuamente il dovere di fare figli attraverso la proibizione dell'uso del contraccettivo. L'aborto è vietato parimenti e si invitano le donne a "dare in adozione" i figli ad altre famiglie cristiane.
Nessun cenno, nessuna enciclica, nè documenti cei sulle centinaia di milioni di vite infantili buttate via in continenti neanche tanto lontani ma diversi dal nostro. Nessuna preoccupazioe per gli orfani della africa divorata dalla miseria morale e materiale e dall'aids.
Io ci leggo una volontà di mandare messaggi che sotto la parvenza della morale cristiana nascondono la conservazione ad oltranza della razza bianca, che si fa portatrice di quelle scarse risorse spirituali che il cristianesimo è convinto ancora di poter difendere...
In sostanza la morale cristiana è una dottrina di difesa della razza. Se fosse compatibile col messaggio di cristo, veramente, lancerebbe stimoli all'adozione di massa, promuovendo anche le coppie gay, affinche' le adozioni divenissero piu massicce. In realtà questo è proprio cio' che la chiesa teme. Quando parla di "pericoli" a mio avviso parla di contaminazioni morali e religiose che sottendono, a mò di sovrastruttura, la difesa della razza bianca.
Lieta dei sui interventi, la saluto cordialmente (magari però alla prox, diamoci del tu, se non le risulta troppo gravoso..);-)

Anonimo ha detto...

la Cei ha parlato con autorevolezza e straordinario coraggio: è l'unica voce autorevole che si è preoccupata dei nostri figli, ringraziamo e chiediamo loro di continuare a farsi portavoce delle nostre famiglie: nessuna parità tra unioni e famiglia, ma maggiori privilegi alla famiglia naturale tradizionale italiana.

Per ringraziare i nostri vescovi via Mail:
http://www.fattisentire.net/modules.php?name=invio_mail3

Anonimo ha detto...

grande Cloro...
bel post che ho letto con un sorrisino stampato tipo ebete...
che sia na' paresi?
ciao Cloro ;-)
saluti libertari

Anonimo ha detto...

mi associo. sono così impegnati a impedire a due persone di amarsi da dimenticare di dire una sola parola contro chi è impegnatissimo ad odiare e massacrare donne uomini e bambini ma come dicevi tu sono di un'altra razza. ciao cloro

Anonimo ha detto...

non centra un cazzo ma volevo ricordare che ieri si è svolta la prima udienza davanti al tribunale di pordenone sulla causa civile contro il governo Usa in merito alla "presunta" presenza di bombe nucleari ad Aviano, dove (purtroppo x le bombe )ci vivo. I legali dell'amministrazione Bush hanno ribadito il difetto di giurisdizione, illustrando il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Il giudice Alberto Rossi si è riservato sulla decisione.
IL GIALLO DEL TRATTATO -Gli avvocati dei 5 pacifisti che hanno intentato la causa hanno presentato al giudice - anche depositandoli agli atti - il Trattato sullo status delle truppe Nato nella sua versione originale inglese (recepito in una Gazzetta Ufficiale del 1955) e una sua traduzione italiana. I legali hanno scoperto che tra i due testi vi è una diversità. In quello originale è previsto che lo Stato estero (in questo caso gli Usa) non possa avvalersi dell'immunità, non riconoscendo la giurisdizione dello Stato ospitante. Nella traduzione italiana sparisce un "non" e si prevede che lo Stato estero possa avvalersi dell'immunità e quindi non rispondere alla giustizia dell'ospitante. Nelle sedi ufficiali vale però la versione originale.
Sarà comunque la Corte di Cassazione ad avere l'ultima parola. Il giudice Rossi ha due strade: sospendere il processo in attesa della sentenza o proseguire, sempre però in attesa del pronunciamento della stessa Cassazione.
a me piace sognare e a voi? ciao a tutti

Anonimo ha detto...

Anche a me piace sognare, Andrea, speriamo che gli ordigni restino, ci dobbiamo difendere dai paesi arabi che ci minacciano. Solo con il santo fuoco possiamo farlo e cosi si convertiranno al Cristo.

Barbara Tampieri ha detto...

Grande Cloro!
Tutto l'articolo è 'na favola, ma la chiosa è da urlo.

Anonimo ha detto...

La veritá è che sono davvero polverosamente cerimonioso, e mi piacciono le formule di cortesia. Mi piace la cortesia formale e formalizzata e la distanza ritualizzata così come il ritualizzato approssimarsi. Mi piacciono queste cose come possono piacere a qualcuno che abbia davvero letto Kojève e l'abbia, ahimé, anche preso sul serio.
Se la storia umana ha finito per coincidere con la storia naturale allora la cerimonia è di nuovo l'espressione della specie.
genseki

Anonimo ha detto...

Io, sul velato razzismo della Chiesa, rimango dubbioso (sono d'accordo con Genseki). Certo che qualche elemento può esserci (e storicamente è esistito) ma a me non pare affatto un aspetto rilevante. Io credo che la chiesa difenda la famiglia in se e per se, e che organizzazioni razziste usino questa difesa per scopi razzistici, senza che le due cose siano intimamente legate come dici tu.

faustpatrone ha detto...

a parte le osservazioni già dette sul razzismo - secondo me la Chiesa e ogni altro clero esistente odia una sola "razza":

1) quella dei liberi cervelli che non credono che un Dio (esistente o no) debba per forza immischiarsi nelle faccende umane;
2) quella razza che non crede alla mediazione interessata e mafiosa di categorie e caste sacerdotali;
3) quella razza che vorrebbe una giustizia sociale fondata sulla distribuzione equa delle ricchezze e non sullo slancio di carità (quasi sempre pelosa!);
4) quella razza che vorrebbe vedere l'ICI pagata anche dalle proprietà miliardarie degli enti religiosi, oltre che dalle coppie giovani con figli e prima casa - si le coppie "regolari" che tanto la chiesa ama;
5) quella razza di mentecatti che crede che un'estensione del diritto e della tutela (a omosessuali e altre categoria) sia in generale una cosa buona e non sia sempre necessariamente e automaticamente un impoverimento del "patrimonio" altrui di diritti e tutele;
6) quella razza di credenti nella scienza sempre perfettibile e non nel dogma eternamente perfetto;
7) quella razza di persone che faticano ad arrivare a fine mese, mentre porporati, politici e leccapiedi di contorno girano in auto blu con autista, hanno sempre un posto di lavoro vero per parenti e nipoti (agli altri la Caritas... e che gli basti!)...


ce ne sarebbero altre di connotazioni razziali.

siamo l'unica razza con cui la chiesa è razzista. per il resto puoi essere giallo, nero, verde, rosa o marron....

ma finché ti inginocchi e baci la santa pantofola e non ti incazzi, vai bene per loro.

ti linko al mio blog. con affetto.