mercoledì, novembre 08, 2006

Quant'è bello il mercato: lo voglio tutto, lo voglio globale

Oggi che la specie e il suo ambiente vitale sono in pericolo, sarebbe doveroso un dibattito sulla filosofia di fondo e sulle facoltà che gli umani dovrebbero esprimere, per mutare uno stato di convivenza che è raro riscontrare nella storia, fatta eccezione per i periodi di guerra percepita nel proprio territorio.
Per sopravvivere ,questa civiltà globalizzata, che tende a sopprimere le differenze, deve rifondarsi su basi nuove, rivedendo parecchi dei significati che la attraversano come una filigrana mefitica.
I significati sono importanti: c'è stata l'epoca dei significati della Patria e della Famiglia ed erano sufficienti a mentenere coeso il tessuto sociale. Oggi i significati del passato sono in crisi. Le tradizioni non sono più credibili, perchè non sono sotenute piu' da alcun principio (gli esempi forniti dai più accesi sostenitori di questi principii sono pantomime paradossali).
Questa è la ragione per cui nel mondo si compie il tragico olocausto del femminicidio. Donne che, contestando un ruolo tradizionale non sono piu' accettate dal genere opposto, designificato dalle necessità e dai ritmi del pianeta industrial-globalizzato.
Questa unicità dello stile di vita, non corrisponde, nella specie, ad un'adeguata autoconsapevolezza in quanto specie, del nostro destino. Per destino intendo "cio' che ci fa essere quello che siamo e che ci giustifica nel vivere in quanto tali.
Qualcosa di legato all''Identità.
Già Platone rilevava che la società di uomini dovrebbe realizzare l'organica non contraddittorietà dell'individuo rispetto ad una sua logica di specie, un significato essenziale (per esempio l'Autoconservazione in quanto specie) che tenesse insieme le molteplici idealità, corrispondenti al sentire predominante in ciascun individuo. Il bello, la Giustizia, l'Intelligenza, La capacità Creativa. Tutte queste idealtà erano tenute insieme dal Bene. Il bene sta alle singole idealità come La società dovrebbe stare ai singoli individui.
Ma oggi ogni idealità si è dileguata in una comune follia di parole che sono diventate rumori ,nei pensieri che annegano nelle necessità quotidiane, nelle comunicazioni che non riescono ad avvenire, nelle psichi(si dice così?) umane che riassumono nella violenza una perdita di identità cui pochi riescono a rassegnarsi.



Un significato: il mercato.
E' qualcosa che nella mente degli umani "dà ricchezzza", quindi è positivo. Bisognerebbe chiedersi a chi e in che misura, almeno, prima di giudicare come sopra.
Ma non si fa, ci si limita ad apprezzarlo incondizionatamente (ho sentito, il lunedi dopo il Report sugli amministratori delegati, dei discorsi da "bar" che concludevano a favore della "privatizzazione" di Alitalia, Enel, Anas. Così finiscono queste storie).
Il concetto di mercato è talmente connotato di significati positivi che tutti i governi corrono alla ricerca di qualcosa che potenzi la società come mercato. In questa corsa gli apparati statali muoiono in quanto a erogazione di servizi essenziali come gli ospedali, le scuole e gli asili-nido di cui le donne hanno estrema necessità per poter essere cittadine a pieno titolo. Sono compresi i servizi quali l'acqua, sul cui consumo finora vigeva una sorta di calmiere garantito dagli stati per mantenere i costi a livello "comunistico" diciamo, facendo sì che l'elemento naturale fosse approvigionabile dall'uomo senza limiti.
Ovvio che l'approvvigionamento dell'acqua, a livello di comunità grandi è stato, ed è, cagione di conflitti. L'acqua , per esempio , è una delle ragioni fondamentali del conflitto israelo-palestinese, così come esso si conigura oggi.
Tutti questi servizi, gestiti a livello di enti pubblici, avevano (ed hanno) la fama di satollare un innumerevole schiera di addetti, il cui stipendio non era meritato, perchè "a livello di mercato" la prestazione, per esempio, di un professore sarebbe incommensurabile, sia a livello di tempo che di funzione della sua professione (quanto puo' valere un popolo acculturato? E quanto puo' acculturarsi un popolo in proporzione alle spese per mantenere i professori? e siammo sicuri poi che al potere gioverebbe un popolo da governare che sia acculturato?).
Insomma, i servizi muoiono e gli stati sopravvivono, conservando il ruolo di "repressori" del disordine pubblico e mantenendo un'oligarchia di gente che piuttosto che dedicarsi alla comunità che li ha eletti (ma poi col voto elettronico davvero il "popolo” elegge il proprio scelto rappresentante?) si dedica ad allacciare relazioni internazionali che si compenetrino con il mercato.
Si obbedisce ,per esempio, alle logiche misteriose dell'emissione e del costo della moneta, volendovi partecipare essendo complici di rapine, piuttosto che conferire un valore alla moneta che sia, al popolo "elettore", utile per la vita.
Le logiche del "mercato" sono funzionali al mantenimento di un servizio, o di un bene, che debba generare profitto. Non importa a quanti, non importa chi e non importa in che modo. Se un’impresa deve generare profitto a due soci imprenditori, non importa che i due soci si facciano erogare 9 miliardi di sovvenzioni (dell’Europa o dello Stato) poi si imboschino i soldi, facendosi fare da apposite ditte ubicate alle isole Cayman, false ricevute di macchinari mai acquistati e 500 lavoratori, nel frattempo messi in cassa integrazione ,alla fine licenziati .
Questo, un esempio di Report (rai3) la cui azienda di riferimento non ricordo, ma che vedeva il sodalizio di un brillante imprenditore piemontese e di un politico centrista che però era anche imprenditore, legato alle amicizie di De Mita. Un avellinese , di quei personaggi che, secondo me, si possono incontrare solo in Italia (ancora, nel 2006 a parlare di De Mita….cazzo) e che sono tipologici di certi ambienti collaterali al potere…
Il mercato, questo grande “valore” umano , in questo caso è costato alla collettività
1) i soldi della cassa integrazione, che poi è finita perché sono stati pure licenziati
2) i soldi delle sovvenzioni con cui i due signori hanno fatto finti acquisti di macchianri per la produzione che nei capannoni non sono mai arrivati. La finanza ha trovato solo delle ricevute di due aziende, una inglese e una portoghese, i cui titolari però risiedevano nelle Isole Lontane (le Cayman o le Azzorre)
3) 500 disoccupati, più o meno, che gravano sulla collettività e rischiano pure di diventare delinquenti e tagliare la gola ai benestanti per disperazione. Nella migliore delle ipotesi: depressione e quindi sanità, che per fortuna è (ancora per poco) pubblica.

Ora:proprio nella mia Anarchia, vado in direzione, dato come stanno le cose, di uno stato magari autoritario (non piu’ di Berlusconi), ma provvisorio che si occupi veramente, quando ci sono questi casi di aziende in crisi, di costituire un comitato di fabbrica, che trasferisca su di se le responsabilità dei soldi pubblici che servono a risanare l’azienda.
Sono sicura che 500 persone con il posto di lavoro in forse, con l’inventiva italiana, di certo trovavano il modo di far fruttare quei miliardoni (ed erano parecchi) delle sovvenzioni.
Quella che si chiama “gestione democratica “ delle aziende, avrebbe dovuto attuarsi per legge: un elezione da parte dei dipendenti di un gruppo dirigente, discussione con questo dei soldi a disposizione e delle modalità di investirli, costituzione di un progetto, azione comune.
Questo, dovrebbe essere una legge più forte di qualsiasi ulteriore posizione politica: destra, sinistra, centro, che arrivi. Le leggi dovrebbero essere superiori agli uomini. Più che le leggi, i principii.

Questo modo di concepire il mercato in realtà, è strettamente connesso alle oligarchie che lo detengono. E ai privilegi che intendono conservare.
Questi due signori sono impuniti, a loro volta spariti nelle isole lontane. Insieme ai nostri soldi, mai spesi per la loro azienda. Lasciando avvocatucoli superpagati responsabili solo di metterci la faccia al posto loro. Che hanno devastato o contribuito a devastare una nazione e che adesso se la spassano a bordo piscina, alla faccia delle finanziarie emesse da Prodi.
E allora perché l’Europa, che ci pungola continuamente a risanare il debito pubblico, la banca centrale, la banca mondiale, cosi sollecite a chiedere sanzioni per i paesi del rifiutanoi pagare alcune parti degli interessi degli interessi di debiti contratti decine di anni fa, non si ricordano neanche piu’ come…. , Questi enti sopranazionali, dicevo, non si attivano per sanzionare questi signori e le Cayman che ospitano i loro traffici?
La risposta è, perché sennò dovrebbero sanzionare almeno la metà di amici e collaboratori degli oligarchi che dovrebbero essere punitivi. Ora: siccome a nessuno piacciono le martellate sui genitali, evidentemente chi è al potere non ha interesse ad andare contro ai propri sodali.


Ovvio che i due imprenditori summenzionati, hanno potuto fare quel che han fatto per gli appoggi politici che avevano. Quindi è meglio per tutti che stiano lontano dall’Italia, introvabili anche per i giornalisti ( e di certo la stampa oggi si vede che non ha vogla di cercarsi grane, contraddicendo i potenti.)
E quest’è, per parafrasare Di Pietro, l’ Italia con dei valori: Il Mercato, l’individuo.
Possiamo coniarne ancora di frasi fatte, oltre a “non ci sono piu’ le mezze stagioni”: il futuro è nel privato” “questi imprenditori italiani, spregiudicati ma creativi e onesti” (il verbo è sottinteso)

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