lunedì, maggio 08, 2006

MASSI', MASSACRATELI TUTTI...


In effetti, così tanta gente che s'indigna nei confronti di chi è critico con israele induce a riflettere. A mettersi in discussione e pensare se in effetti il loro punto di vista possa avere degli argomenti... E' una scelta. In fondo perchè non condividerla?
A chi riguardano le ragioni per cui avete scelto proprio quella terra? Sindacarne serve?
La realtà è il trionfo dei dati di fatto. Israele sta lì. E' armato fino ai denti. Ha al suo fianco la potenza più importante del mondo.
E questi pezzenti mortidifame perchè dovrebbe continuare a tollerarli? Da dove vengono? E' indifferente che stiano lì o qualche centinaio di chilometri piu' "fuori" dallo stato di israele.Se ne andassero. Lontano.
Perchè ci sono milioni di uccisioni e stragi in tutto il mondo e tutti i giorni, eventi politici, gossip. Perchè la signora Cloroalclero ( e altre squinternate come lei) non si beve la telenovela preferita e si occupa di altro?
In fondo non c'è solo israele al mondo. Anzi è il minore dei problemi. C'è la fame, gli stupri, lo sfruttamento minorile in cinque continenti. C'è il deserto della miseria al sud del mondo e il deserto della solitudine al nord del mondo.
Perchè non farsi i cazzi propri? Perchè occuparsi di israele? In fondo Israele sta soltanto portando avanti la sua logica della sopravvivenza secondo lui. Non fa niente di diverso rispetto a quello che subisce tutti i giorni gente di tutto il mondo. Poi gli antenati degli israeliani hanno subito sempre parecchio.Dai francesi. Dagli spagnoli, dai portoghesi, dai nazisti.
E prima ancora: dall'egitto.dai romani. Piu' gli Ebrei cercavano di custodire gelosamente gli scrigni della loro identità, più il resto dell'umanità si è accanita. E' anche normale che si sentano, a dir poco, diffidenti.

E' normale. E' umano.
In fondo poi ai palestinesi non è che non diano scelta. Che li chiudano in campi con scritto sulla porta "arbeit macht frei" come è successo ai loro antenati.
Gli arabi di Palestina sono liberi di andarsene. Di farsi una vita da un'altra parte. Come fanno milioni di immigrati in tutto il mondo, di tutte le etnie. Come han fatto anche gli Ebrei. Da secoli.
Se in questo momento storico gli ebrei si trovano a dover costringere costoro ad una scelta obbligata, perchè finalmente, dopo secoli, hanno uno stato, come biasimarli.
In una scala di moralità,dar la scelta di andarsene, è sempre "un po' meglio"di quello che han fatto i nazi.
Ma poi chissenefrega della scala di moralità: in fondo quello che è importante è agire scagliando il senso di colpa lontano da se'.Quando si prende un decisione, la cosa piu' saggia che si possa fare è fare "tutto quello che è necessario". Il resto sono fanfaluche.
Non è disumano israele. E' umanissimo. Non fa niente che gli altri non facciano e non abbiano fatto.E se vogliamo hanno anche qualche ragione in piu'degli altri.Ad andare a vedere, secoli di persecuzioni avranno pur segnato la biologia del loro dna, quindi è normale ( e umano) che magari a livello di inconscio collettivo alberghi un po' di risentimento.
In fondo un punto di vista sul comportamento di questo stato si puo' ricercare: un popolo con una propria cultura fondante della cultura occidentale, con un patrimonio di intelligenze e di conoscenze doppio rispetto agli occidentali.
Abbastanza per avere l'orgoglio di agire secondo la "volontà di potenza" e la propria individualità collettiva, che, a quanto pare è un valore che trasmettono alle giovani generazioni, sennò col cazzo che i giovani starebbero lì a prestare il servizio militare piu' lungo del mondo.
Il nuovo stato rappresenta, come fine, quel "surplus" di vita cui ogni umano aspira.

Uccidere è una cosa che si puo' fare con leggerezza, forse. Qualcosa che si puo' fare senza provare pena. Stare nei panni degli aguzzini, puo' dare qualche soddisfazione, di qualche tipo. E le circostanze esterne danno la sensazione di essere prede di una qualche "necessità".
Lo stato di israle in fondo, si difende. Se questi avessero capito l'antifona e se ne fossero andati, sarebbe stato meglio. Ma siccome la storia non si fa ne' con i se nè con i ma...
Un genocidio in fondo cos'è di fronte alla storia? Se se ne fa una questione di numeri in effetti non sarà particolarmente rilevabile. Per il fatto in se': niente di nuovo sotto il sole. Niente di disumano, di contro natura. Un gesto nella logica della sopravvivenza, giustificato dalla difesa, dalla scelta e (anche) del risentimento.
E, se vogliamo,questo popolo fa anche un servizio all'umanità intera, oppressa dal problema della sovrappopolazione e dell'insufficienza delle risorse.


Nessun commento: