sabato, maggio 20, 2006

esercitazioni miltari e solita mistificazione mediatica

Il sito ufficiale della regione Sardegna (http://www.regione.sardegna.it/tematiche/ambiente_territorio/servitumilitari/)
esprime che "Sono oltre 35 mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare. In occasione delle esercitazioni viene interdetto alla navigazione, alla pesca e alla sosta, uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati, una superficie quasi pari all'estensione dell'intera Sardegna. Sull'Isola ci sono poligoni missilistici (Perdasdefogu), per esercitazioni a fuoco (Capo Teulada), poligoni per esercitazioni aeree (Capo Frasca), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti (nel cuore di Cagliari) alimentati da una condotta che attraversa la città, oltre a numerose caserme e sedi di comandi militari (di Esercito, Aeronautica e Marina). Si tratta di strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato.
Qualche numero: il poligono del Salto di Quirra-Perdasdefogu (nella Sardegna orientale) di 12.700 ettari e il poligono di Teulada di 7.200 ettari sono i primi due poligoni italiani per estensione, mentre il poligono Nato di Capo Frasca (costa occidentale) ne occupa oltre 1.400. A questo vanno aggiunte le basi tra le quali spicca il caso di quella Usa di S.Stefano a La Maddalena. "
. Le esercitazioni sono multinazionali, legate alla NATO, anche se gestite dall' ente militare italiano e prevedono l'utilizzo delle risorse paesaggistiche come un vero e proprio "ambiente di guerra" in cui sono simulate situazioni tipiche dell'evento bellico.
La regione Sardegna aveva intrapreso delle iniziative per boicottare legalmente queste esercitazioni, in quanto, oltre che risultare altamente inquinanti e stravolgenti la biologia dell'ambiente naturale, provocano un numero imprecisato di malattie gravi e di decessi riscontrati dagli ospedali limitrofi.
I pacifisti si sono rivoltati, da molti mesi, però sui media ufficiali non se ne è fatta menzione.
Stasera il tg2 ha "informato"(bontà sua) gli italiani di queste esercitazioni.
I filmati con cui venivano presentate si riferivano alle missioni di soccorso, per cui venivano esibiti giovanotti in divisa che però manipolavano barelle e apparecchi sanitari su cui alcuni manichini impersonavano il morto o il ferito da salvare.
Gli intervistati (tra cui una signorina, certa elisabetta belloni, cappellino con la visiera secondo la moda dell'americanona rassicurante da telefilm poliziesco, ) facevano esclusivamente riferimento alle "attività sanitarie" delle esercitazioni, facendo intendere all'ignaro telespettatore che si trattava di missioni allo scopo di "tutelare la vita umana", necessarie al bene dell'umanità, di alto livello morale e civile.
Unico simbolo esplicito della finalità bellica del servizio erano i voli degli aerei da guerra, di cui mostravano evoluzioni acrobatiche, del tipo delle evoluzioni che compiono a fini spettacolari le fiamme tricolori.
Insomma: Un servizio giornalistico in cui si presentavano delle esercitazioni militari edulcorate, di cui il risvolto bellico (guerra via terra, via mare, esercitazioni a fuoco, uso di armi tecnologicamente avanzate, di gas, guerra informatica) era completamente e volutamente omesso, per ingigantire l'aspetto "infiemieristico" che, inevitabilmente una guerra implica, così da far pensare all'italiano gonzo che non si trattava di quello che saremmo portati a pensare, ma di qualcos'altro cui guardare con positività. Medici in prima linea, in divisa, che imparavano a curare i propri simili, gente che , quindi, dovremmo "ringraziare", in cui confidare per un futuro di pace dell'umanità, che si acquisirebbe anche con la "generosità" di questi ragazzi in odore di sacrificio e di abnegazione.
I pacifisti, che, poveracci, sono mesi che fanno casino e finora hanno ottenuto solo il silenzio dei media e l'attenzione soltanto della Svezia, in pieno disaccordo con quest'iniziativa, meritavano in questo democratico ed efficace servizio soltanto qualche fotogramma della manifestazione piu' sparuta, di cui riprendevano solo gli ultimi in fila.
Il tg2 è uno dei più grandi telegiornali del servizio pubblico. A me pare che ultimamente, e da molto tempo, sia soltanto al servizio della pubblica buggeratura, a vantaggio di politici, poteri militari italici ed esteri, che hanno bisogno per prosperare di presumere il contrario del principio "accà nisciuno è fesso", caro alla memoria popolare italiana.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

certo, le manifestazioni in sardegna ci sono state, numerose e riuscite, ma chiaramente non faceva comodo farle vedere o dare informazione in merito. Anche le cose fatte dalla regione sardegna contro l'economia militare non sono state fatte vedere, è una situazione molto di censura in cui è difficile far vedere i problemi che ci sono.