mercoledì, maggio 17, 2006

c'è un Casini proprio pieno di polvere...
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Ieri sera, guardando stancamente la tv a casa di amici, ho incrociato ballarò, trasmissione di cui non riesco a fruire per piu' di dieci minuti.
Ieri sera però, lo stato visibilmente alterato di Casini ha attirato la mia attenzione.
Primo a cui Floris dà la parola. Non l'avesse mai fatto: un fiume in piena di logorrea semidelirante, in cui si dice dispiaciuto per l'assenza di D'Alema ( sostituito da Giulietti) ma che non puo' fare a meno di esprimere la sua indignazione per
1)il gravissimo attentato alla costituzione
2)L'organizzazione disonesta del colpo di mano
3)Il gravissimo pericolo
Tutt'e tre fattori che sarebbero stati incarnati dalla candidatura di D'Alema a capo dello stato, che essendo un politico non garantiva che sarebbe stato al di sopra delle parti, come avrebbe dovuto. Anzi, lui ci leggeva un progetto dietrologico di trasformazione dell'Italia in una repubblica presidenziale di cui D'Alema sarebbe stato il primo designato. Casini, che di norma manifesta sì carattere, ma diplomazia(tanto da poter difendere addirittura la presenza politica di Totò Cuffaro), oltre ad aver ereditato un certo linguaggio politico dalla democristianeria italiana che sapeva dire e non dire le cose allo stesso tempo, ieri sera si mostrava insolitamente sovreccitato. Diceva che i suoi compagni di coalizione (berlusconi) gli avevano detto di non andare in quella trasmissione faziosa ad uso e consumo del padrone di sinistra italiano, perchè avrebbe solo preso le botte di giornalisti faziosi e avversari arroganti.
Il delirio di Casini è stato contrastato dalle semplici ma evidenti verità espresse da Soru e da Giulietti, e cioè che l'indignazione era proprio fuori luogo , dopo che per cinque anni aveva tenuto mano ai peggiori sfregi alla cosituzione che sono stati fatti, come la legge sulle telecomunicazioni, la legge cirami ed altre chicche con cui la costituzione è finita ad avere il ruolo della carta igienica. Inoltre, non si capiva perchè la questione D'alema lo indignasse tanto, visto che comunque poi era stato eletto Napolitano (che casini non ha votato in ogni caso) e visto che comunque Berlusconi aveva proposto Letta e cioè un candidato tanto politico quanto d'Alema.
Il povero Casini era come abbagliato dalla realtà circostante, le spalle molli, lo sguardo in cui la superficie dei bulbi oculari brillava di luce propria. Farfugliava di processi alle intenzioni che lui non avrebbe fatto ma invece la sinistra sì, di come fosse andato a pranzo a casa di Letta (embe? e che ce ne frega a noi?) emettendo giudizi sconnessi e frasi che non c'entravano nulla con il contesto, come colui che si è abbondantemente accostato a sostanze che ti rendono combattivo, ma che non sempre ti garantiscono il controllo degli schemi comportamentali e logici che innescano.
La mia opinione è che aspettasse D'alema (che notoriamente tratta, e giustamente, gli avversari politici con arroganza e sarcasmo)e che si fosse preparato ,diciamo "chimicamente",per sparare delle frasi ad effetto da dirgli e che lo chock per non essersi trovato il Massimo di fronte lo ha fatto debordare nei quettro passi nel delirio.
Peccato che D'alema non gli abbia fatto un bidone del genere prima delle elezioni. Forse i non eletttori di quell' insipiente sarebbero stati abbastanza meno per non sentire berciare ancora Berlusconi sui 20 000 voti di differenza.

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