martedì, luglio 31, 2007

The family Man



Sabato scorso, i tg nazionali dettero la notizia che al pronto soccorso di non so piu' quale ospedale romano, era arrivata una ragazza. Delirante, allucinata, parlava di essere stata costretta ad assumere pastiglie e successivamente di essere stata obbligata a lesbicare con un'altra ragazza e poi ad avere rapporti sessuali con un parlamentare, di cui, al momento, non si fece il nome.

Il personale medico , impressionato da cotanto racconto, allertò la forza pubblica e fu così che se ne interessò la stampa.
In prima battuta, però, i tg non fecero il nome del parlamentare coinvolto, precisando che le dichiarazioni della ragazza erano motivate dallo stato allucinatorio in cui si trovava (la partita di coca tagliata con l'atropina, evdentemente, non si limitava alla sola provincia di Bergamo) e che, una volta ripresa, si era rimangiata tutto, esprimendo il desiderio che la cosa venisse messa a tacere perchè si era trattato solo di un semplice malore derivante, appunto, dal consumo di droga di scarsa qualità.

Ma dalle forze dell'ordine la notizia era rimbalzata ai media, fuori dalla desiderata riservatezza che in questi casi caratterizza i politici. Il nome del parlamentare, inizialmente tenuto nascosto, venne fuori. Trattatasi di Cosimo Mele, deputato per l'UDC, che si era permesso, coi soldi del lauto stipendio che noi gli passiamo, un festino con due ragazze all'Hotel Flora di Via Veneto a Roma. Un luogo dove la "vita" è ancora "dolce" per coloro che sono investiti del "privilegio" di "rappresentare il popolo".

La ragazza, finalmente tornata in se, si rimangia tutto. Esce dall'ospedale, lasciando però il Mele nelle peste che qualche giornalista troppo curioso aveva creato. Era una prostituta di alto bordo, pagata per sollazzare un parlamentare lasciato "troppo solo", come dice Cesa, dal forzato allontanamento della sua famiglia. Una solitudiane così lacerante da spingerlo a tamponare il disagio derivatone con un festino a base di coca e rapporti e tre, nel lussuoso hotel della Roma storica.

Il parlamentare, ormai debitamente sputtanato, si dimette dall'UDC, ma conserva non solo la carica parlamentare, ma pure quella di consigliere comunale nella sua cittadina (Carovigno). Ha precedenti per corruzione, necessitato dall'accumulo di debiti di gioco. Non so se sia stato beneficiato dall'immunità parlamentare o dall'indulto.

Questi i fatti. Al giornalista che lo ha intervistato dopo, l'onorevole Mele ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

«Ho sbagliato (silenzio) sono pentito (silenzio). Sono stato sfigato perché se la ragazza non si fosse sentita male non sarebbe successo nulla.
chiaramente. L'Atropina non era nelle sue previsioni, poveraccio. Lui la droga si limita a proibirla e a votare leggi repressive (per gli altri).

Ma sono anche orgoglioso». Orgoglioso? «Sì, orgoglioso di me stesso. Quando ho avvertito la reception e poi chiesto di chiamare un'ambulanza ho capito che il mio nome poteva uscire. Molti altri se la sarebbero data a gambe».
Ohhh e qui lo volevamo. A questo punto Napolitano dovrebbe proporre la carica di cavaliere della repubblica a tutti coloro a cui capita di investire qualcuno e poi soccorrerlo. Ne ha, Cosimo Mele, per essere orgoglioso di se stesso.


Cosa è successo venerdì sera? «Sono uscito dalla Camera intorno alle nove, sono andato a cena con degli amici, non politici, al Camponeschi, un ristorante di Piazza Farnese. Dopo un po' è arrivata questa ragazza, che io non avevo mai visto prima, ma che conosceva i miei amici. È stata lei che ha cominciato a parlarmi...».
Questo per precisare (doverosamente) che lui non le ha chiesto "quanto vuoi?" a scanso di equivoci espressi in malafede da parte delle malelingue che magari pensano che lui sia arrivato al sodo senza fare giri di parole, carpendo la comprensione della fanciulla, per esempio, con il dolore per la lontananza della moglie, tra l'altro, incinta del terzo figlio della coppia.

Sta dicendo che è stato adescato? «Adescato? Io non sono esperto di queste cose ma non avevo capito che fosse una prostituta»
Povero ragazzotto dai 50 anni acerbi!!! Possiamo pensare noi che lui avesse intuito che si trattava di una "donnaccia" che stava attentando all'onore del suo ideale personale&politico: la famiglia? Intendo assicurarlo, on. Mele: no, non abbiamo mai pensato, nemmeno per un attimo che lei avesse capito le turpi intenzioni di questa maliarda.

E cosa pensava? «Pensavo fosse la ragazza che cercava un'avventura." Infatti. E' sufficiente guardare in faccia l'on Mele per capire che una nottata con lui offre le medesime emozioni di una giornata con Indiana Jones. Infatti il nostro prosegue:

"Ho capito solo quando siamo arrivati all'Hotel Flora». E immaginiamo il trauma che ha provato l'onorevole similcarmelitano scalzo che si reca all'Hotel Flora e solo lì prende coscienza della feccia umana con cui si trova ad aver a che fare...

L'ha pagata? «Pagata... non proprio. Le ho fatto un regalo, una somma in denaro, niente di esagerato però. Poi siamo saliti su, siamo stati insieme, e dopo io mi sono addormentato». "Pagare una donna" che parole grosse. Sia mai che un onorato onorevole dell'onorevole repubblica "paga" le donne. Preferiamo un'espressione alla DiPietro: "elargire dazioni di denaro". Mmm all'onorevole la frase appare comunque un po' burocratica. Diciamo che le ha regalato una somma di denaro "non esagerata". Ci complimentiamo per l'affare che l'onorevole Mele ha fatto. Bravo. Mostra di non sperperare soldi pubblici: in fondo amministrare uno stato è come aministrare un'azienda, ci vuole bernoccolo per gli affari eh.


Avevate preso cocaina? «Io non ho preso cocaina né altri tipi di droga. Non ho visto se quella ragazza l'ha presa oppure no. Forse sì, ma magari prima di incontrarmi oppure mentre dormivo».
Una parafrasi non molto elegante per dire "cocaina? non c'ero. Se c'ero dormivo".

Lei ha firmato la proposta di legge sul test antidroga per i parlamentari. «Francamente non ricordo , ma il test sono pronto a farlo anche subito».
Chiaramente lui sa che non glielo faranno prima di essersi opportunamente "ripulito". Il suo vuoto di memoria sulla firma per il test per i parlamentari...beh, forse era troppo fatto per ricordare.

Non c'era con voi un'altra ragazza? «Quando siamo saliti no.
Infatti. L'ha fatta chiamare successivamente, per ravvivare l'atmosfera, diciamo. Una squallida stanza di anonimo albergo, infatti, come renderla sopportabile senza almeno uno straccio di lesbicata? Insomma: tra un provvedimento sul welfare e uno sul precariato, sti onorevoli devono fare i salti mortali per rendere meno gravosa la loro vita. Capiamo & comprendiamo.

Quando mi sono svegliato ho sentito che, nel salottino della stanza, la mia accompagnatrice stava parlando con un'altra ragazza, straniera. Credo una sua amica, l'aveva chiamata lei».

Sicuro che l'aveva chiamata lei. Ma, a meno che il Mele non faccia sesso in stato di sonnambulismo, ben prima che si svegliasse. Ma poi io non capisco questa fregola di conservare il tabu' sulle storie di sesso a tre. Sono così trasgressivamente divertenti da lenire, almeno temporaneamente, qualunque dolore esistenziale, come quello che, di certo, attanagliava il nostro in quei difficili momenti all'Hotel Flora di ViaVeneto.

E la sua accompagnatrice quando si è sentita male? «Poco dopo, ormai era quasi mattina. Delirava».

E questo è il vero culmine della sfiga. Atropina. Cazzo. Induce delirio e allucinazioni. Possiamo presumere che l'onorevole abbia, giustificatamente, espresso mentalmente una bestemmia...Capiamo&comprendiamo. Sempre di piu'.

Agli infermieri del San Giacomo ha detto di essere stata costretta a prendere pasticche. «Se è per questo diceva anche che io l'avevo rapita, che non volevo chiamare l'ambulanza. Ma era in evidente stato di allucinazione. Per questo ho deciso di non accompagnarla in ospedale. Anche se tramite i miei amici, che la conoscevano, mi sono subito informato sulle sue condizioni».

Della serie: io non sono uno che scopa e poi dimentica. Non sono quel tipo di umani che butta via le persone (dopo averle scopate). Tramite "amici" (forse i magnaccioni che gliel'hanno presentata senza dirgli che era una prostituta) si è tenuto informato sulle condizioni della fanciulla.

Crede che la sua carriera politica sia finita qui? «Deciderà il mio partito. Ma non mi sento di aver tradito niente e nessuno, se non la mia famiglia».
Se ritiene cose come "il niente" e "il nessuno" come analoghe alla sua famiglia, possiamo immaginare come considera la collettività le cui regole le sue funzioni lo chiamano a decidere...

Lei fa parte di un partito, l'Udc, che della difesa della famiglia ha fatto una bandiera. «Lo so, e per questo ho deciso di dare le dimissioni dall'Udc. Ma non vedo perché dovrei dimettermi da deputato , anche io sono un uomo con le mie virtù e le mie debolezze».
Non si preoccupi, onorevole, lo sappiamo che lei ha tutte le debolezze di un umano. Facciamo un po' fatica a ravvisarne, nel suo caso, le virtu'. Ma capiamo che l'impellenza dei compiti parlamentari (!) non puo' certo portarla ad andarsene del tutto da montecitorio.


Una debolezza considerata grave a giudicare dalle sue dimissioni. «Guardi, credo che nella politica italiana ci sia una grande ipocrisia. Adesso mi spareranno addosso quelli di Forza Italia, come se loro fossero tutti santarelli. Per non parlare di quelli della sinistra, che anche loro, quando serve, si fanno gli affari loro. E invece noi politici siamo uomini come gli altri: anche a noi capita di sbagliare».

Sicuramente, ha scelto il momento sbagliato. Se ci fosse in giro piu' atropina, di festini parlamentari ne scoprirebbero sicuramente di piu', tanto il lavoro di legislatore in Italia è frustrante e faticoso.

Era la prima volta, onorevole? «Non mi succedeva da tantissimi anni. Sono stato ragazzo anche io».
Infatti non gli capitava piu' da quando il vescovo lo aveva cresimato, ammonendolo di stare attento alla cecità e di fare famiglia cristianamente parlando.

Come si sente adesso? «Mi sento il mondo cadere addosso. Lo so, è una frase fatta, ma è proprio quello che sento».
Ma iddio è grande e misericordioso, onorevole. Il perdono non Le sarà negato. La conservazione dei privilegi, neanche.

Cosa le ha detto sua moglie? L'ha perdonata? «Perdonato... Macché, piange tutto il giorno. Non so come andrà a finire».
Non si preoccupi onorevole. Sua moglie considererà attentamente le attenuanti esistenziali. La solitudine derivante dalla lontananza dai propri cari
(cui, come ha detto Cesa, bisognerebbe dare una risposta con il ricongiungimento familiare per parlamentari), la grande fatica di appartenere alla schiera dei legislatori di questo paese. E poi tra i suoi colleghi c'è di peggio, c'è andreotti, che all'Hotel Flora non ci va ma che è prescritto per mafia e i cui difettucci non sono certo da meno di quelli che affliggono l'on. Mele da Carovigno.
Un uomo che è scivolato, ma che è pronto a rialzarsi, per il bene dello stato che contribuisce a gestire.
Come direbbe la strega della sirenetta: "una triste anima sola" preda delle zone buie cui lo costringe la sua difficile posizione. L'abbiamo sempre detto: fare politica è una missione. A volte puo' dare soddisfazione, quando si delibera secondo giustizia, altre volte però è una missione difficile, con grandi momenti di dubbio e di incertezza, che portano a luoghi di perdizione che lasciano solo amarezza e pentimento.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed Io ti domando hai mai sentito un membro della Südtiroler Volkspartei essere coinvolto in trame di corruzzione o storie di sesso?
NO! Noi Sud Tirolesi siamo gente onesta e lavoratrice, fateci tornare a casa, Vienna Capitale

Fritz

Anonimo ha detto...

ya ya ich bin eine stunk vom chaiser und ein gross INFAME

vichi ha detto...

Un bel personaggio, Cosimo Mele.
A parte essere cofirmatario della proposta di legge per la pubblicità dell'uso di droghe da parte dei parlamentari, ha più volte esternato sulla necessità di difendere «la nostra identità cristiana».
Evidentemente - almeno nell'interpretazione Udc - l'identità cristiana ricomprende anche la possibilità di usufruire dei "servizi" di una prostituta.
Ovvero anche, visto che nel 1999 Mele è stato temporaneamente incarcerato per tali faccende, la possibilità di chiedere tangenti sugli appalti pubblici.
Non c'è fine all'ipocrisia e al bigottismo di questi partitucoli che vorrebbero richiamarsi a dei principi religiosi che, nella pratica "singola" (vedi anche alla voce Casini), non si sognano minimamente di rispettare.
Ma, alla fine, questi bei tomi vengono regolarmente eletti e pure in pompa magna.
E dunque questo ci meritiamo.
O no?

Cloroalclero ha detto...

mah vichi non so. Sono in dubbio tra il considerare tale effetto come causato dalla spaventosa propaganda di stronzate mediatiche o dallo stile di vita che permea le giornate di noi italiani. Le conversazioni sotto l'ombrellone in effetti non sono molto incoraggianti...
ciao

Barbara Tampieri ha detto...

Mi verrebbe da dire, leggendo il resoconto della notte brava del timorato di Dio, che il diavolo fa le pentole ma non l'atropina.
OT: Bentornata! Oppure sei solo in un Internet café?

Vaxgelli ha detto...

Quello che ha fatto Mele non mi scandalizza...... però bisogna ammetterre che è un grande ipocrita e che andrebbe cacciato a pedate dal Parlamento...... mentre noi continueremo a pagargli il vitalizio con il quale si pagherà le puttane e la coca.

Ancor peggio però il suo amico Cesa, che l'ha sparata grossa.
Chissà come saranno preoccupate le mogli dei camionisti che stanno lontani da casa tutta la settimana, o quelle dei trasfertisti che mancano per settimane intere.

Cloroalclero ha detto...

x Lame: sono in un internet point. No cafe. Una sala giochi piena di ragazzi urlanti e spaccamaroni e col tassametro che corre. Che alienazione.
x Vax, figurati le mogli degli immigrati all'estero che fanno le "vedove bianche" per anni, come saranno contente di questa proposta di Cesa. E cmq nemmeno io mi scandalizzo, certo è che tra politici che vanno a travesta ed altri che si drogano e fanno i festini sessuali, almeno deliberassero pure per noialtri in modo un po' equo. Tipo non andare in galera per le canne.

Barbara Tampieri ha detto...

Eh già, e poi come te lo dimostrano il loro potere del cazzo? Proprio dimostrandoti che loro trombano e pippano a tutto busso e vedrai che non gli fanno niente alla fine e tu se ti fai una canna non solo vai in galera ma, il che è peggio, devi beccarti il pistolotto di Casini.
Trovo inoltre squallido che certi uomini per trombare debbano mettere su il teatrino della mercenaria, del giochetto lesbico a due e il tiraggio della neve, perché altrimenti "quello" non tira. Che tristezza!

Cloroalclero ha detto...

Lameduck scrive:
non gli fanno niente alla fine e tu se ti fai una canna non solo vai in galera ma, il che è peggio, devi beccarti il pistolotto di Casini

cazzo, che a veder bene è quasi peggio della galera...

Anonimo ha detto...

e proprio come dici anche tu, la cosa che mi fa incazzare di più è che poi questa gentaccia fa leggi di modo che io non possa allevarmi due belle piantine sul mio balcone! bastardi schifosi!
ciao Cloro e buone vacanze...
orso

Cloroalclero ha detto...

uè ciao orso. Che dire di piu'? spero che gli crescano le piantine nel culo a sti parassiti di merda.
:-))

Anonimo ha detto...

Grandioso post! Ed io che pensavo che il mio (su Mele) fosse ironico! :P

Imperterrito
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