martedì, giugno 26, 2007

Il Nazifascista Gandhi



Dal Blog di Multietnico, uno scritto di Gandhi del 1937, in cui esprime posizioni antisemite, di chiaro sapore nazifascista. Infatti è noto che Gandhi, nonostante abbia la storia che ha avuto, nascondeva un odio irrazionale per gli ebrei e negava al loro popolo il diritto di avere una Patria

“Non è senza esitazione che mi arrischio a dare un giudizio su problemi tanto spinosi.” “L’analogia tra il trattamento riservato agli ebrei dai cristiani e quello riservato agli intoccabili dagli indù è molto stretta.”

“Ma la simpatia che nutro per gli ebrei non mi chiude gli occhi alla giustizia.” “Perché, come gli altri popoli della terra, gli ebrei non dovrebbero fare la loro patria del paese dove sono nati e dove si guadagnano da vivere?” “La Palestina appartiene agli arabi come l’Inghilterra appartiene agli inglesi e la Francia appartiene ai francesi. E’ ingiusto e disumano imporre agli arabi la presenza degli ebrei.” “Sarebbe chiaramente un crimine contro l’umanità costringere gli orgogliosi arabi a restituire in parte o interamente la Palestina agli ebrei come loro territorio nazionale.”

“La cosa corretta è di pretendere un trattamento giusto per gli ebrei, dovunque siano nati o si trovino.” “Tuttavia la persecuzione degli ebrei che oggi viene attuata in Germania non ha precedenti nella storia.” “Se vi potesse mai essere una guerra giustificabile in nome dell’umanità, una guerra contro la Germania per impedire l’assurda persecuzione di un’intera razza sarebbe pienamente giustificata. Ma io non credo in nessuna guerra.”

“Sono convinto che gli ebrei stanno agendo ingiustamente. La Palestina biblica non è un’identità geografica. Essa deve trovarsi nei loro cuori. Ma messo anche che essi considerino la terra di Palestina come la loro patria, è ingiusto entrare in essa facendosi scudo dei fucili inglesi.” “Gli ebrei possono stabilirsi in Palestina soltanto col consenso degli arabi.“ “Attualmente gli ebrei sono complici degli inglesi nella spoliazione di un popolo che non ha fatto nulla contro di loro.”

“Non intendo difendere gli eccessi commessi dagli arabi. Vorrei che essi avessero scelto il metodo della non-violenza per resistere contro quella che giustamente considerano una ingiustificabile aggressione del loro paese. Ma in base ai canoni universalmente accettati del giusto e dell’ingiusto, non può essere detto niente contro la resistenza degli arabi contro le preponderanti forze avversarie. E’ necessario che gli ebrei, che sostengono di essere la razza eletta, dimostrino questo loro titolo scegliendo il metodo della non-violenza.”

10 commenti:

GG ha detto...

Bello. Ottima l'introduzione!!

Anonimo ha detto...

fantastico.
chissà cosa direbbero tanti sionisti se gli si portassero sotto gli occhi queste parole del vate della non-violenza...
un abbraccio, emanuele

mario ha detto...

Ottimo.
Aspettiamo le reazioni.-)

Diario ha detto...

SE posso permettermi, non mi pare che dica cose antisemite. Anzi se vogliamo guardarle spogliandole di tutte quelle che sono le nostre convinzioni politiche ci rendiamo conto che il discorso èpiù che giusto. Poi va da sè che ogni volta che si toccano gli ebrei si ritorna al loro calvario........ma non per questo si deve dare ragione a loro a presciendere. Se un popolo dicesse che l'italia è la loro atavica patria e si facesse scudo di una nazione armata per prenderne possesso sono convinta che pure noi ci sentiremmo "invasi" e daremmo mano alle armi.....

Unknown ha detto...

Bella segnalazione.
I motivi della contrarietà espressa da Gandhi mi ricordano quelli attribuiti da Uhlman al padre più o meno negli stessi anni di Gandhi.
Ma sono in qualche modo sorpassati, hanno un valore per la storia e per la comprensione del pensiero gandhiano, non per la politica: a meno di non voler fare agli Israeliani ciò che in qualche modo i sionisti hanno fatto ai Palestinesi.
Appunto su un grave errore di Gandhi (anche se dovrei guardare in lingua originale): la "razza ebraica" non è MAI esistita. Non esisteva prima della Diaspora, quando il popolo d'Israele (come praticamente tutti i popoli, soprattutto nomadi) era la risultante di emigrazioni, immigrazioni, incorporamenti, deportazioni ecc.; tanto meno esiste DOPO la Diaspora. I matrimoni misti esistevano anche nella vecchi Europa medievale, nonostante tutto.
L'Ebraismo NON è una razza, è un concetto religioso e culturale, anche se l'esperienza sionista sta probabilmente cambiando, almeno negli Ebrei israeliani certi elementi dell'identità ebraica.
Quanto ad "eletto", nel suo significato originario probabilmente significava soltanto che le tribù di Israele avevano questo rapporto esclusivo con il Dio, perché erano gli unici che lo riconoscevano. La cosa può piacere come non piacere, ma visto che tutti i credenti monoteisti credono che il loro Dio (o il loro modo di pensare e venerare un certo Dio) sia il modo più giusto e corretto, quindi in qualche modo anche loro sono eletti (Dio scelse Gesù, l'Unto (non figlio) del Signore, Allah scelse Mohammad).
Perché farla tanto lunga per una credenza o comunque un'idea?

Anonimo ha detto...

se posso permettermi questo discorso di ghandi mi sembra una critica al metodo violento, a cui contrappone il metodo non-violento.

visto che lo status quo oggi è diverso che allora probabilmente ghandi, sempre in nome della non-violenza, si rivolgerebbe con gli stessi toni ai palestinesi, incoraggiandoli a cercare una soluzione non violenta insieme agli israeliani.

ritengo che sia fortemente problematico credere che in questi 60 anni non sia successo nulla.

Sir Percy Blakeney ha detto...

Vedi Cloro, piu metodo di non violenza di crepare in silenzio nei bus e/o nei ristoranti grazie ad un palestinese pacifico..che aveva problemi con la cintura.
E mi viene una domanda chissa cosa direbbe Ghandi del cuoco di fatah buttato da un palazzo di 15 piani da un democratico di hamas... come della connessione di hamas con Alqueda.. gia ma magari anche quelli magari sono resistenti..

Unknown ha detto...

A parte la gaffe della razza (ma ripeto, mi sentirei sicuro solo dopo aver letto l'originale), mi sembra comunque che Gandhi sintetizzi da par suo idealismo e pragmatismo.
Attualmente la non violenza è largamente non praticata da entrambe le parti: Israele non produce kamikaze, ma distrugge le case ed i Palestinesi subiscono molte umiliazioni ed ingiustizie.
La situazione dell'epoca era molto diversa; ma Gandhi mostra da una parte la rischiosità dell'operazione sionista (la nascita di uno stato al posto di un protettorato; la Palestina non era disabitata come lo era l'Islanda prima dei Norvegesi) dall'altro insiste che debba essere non applicata la violenza da tutte e due le parti, perché sopruso chiama sopruso, violenza chiama violenza.
Non sono belle parole campate per aria, non sono banalità: sono il riflesso pragmatico di una conoscenza diretta della violenza.
Se gli Inglesi avessero gestito meglio, se gli Ebrei sionisti fossero stati più condiscendenti e comprensivi delle esigenze altrui (ma hanno anche saputo esserlo), se i Palestinesi avessero saputo accettare meglio questa immigrazione (ma è facile dirlo, non essendo al loro posto), non sarebbe successo quello che poi è successo, forse.
Gandhi pur coi suoi limiti trasformava pensieri utopistici o banali e moralistici in grandi pensieri efficaci e logici.

Cloroalclero ha detto...

Xgg, emanuele,mario: vediamo vediamo ehehehehe
XPatrizia: già. Il buon senso dice cosi..
X Matt:Perché farla tanto lunga per una credenza o comunque un'idea? Sono d’accordo con te…
Xsupra:probabilmente ghandi, sempre in nome della non-violenza, si rivolgerebbe con gli stessi toni ai palestinesi. Magari sì magari no.chi puo’ dirlo?
XSpb:un palestinese pacifico..che aveva problemi con la cintura. Metteva quella del dottor gibaud no? Come sono bizzarri sti palestinesi…
cosa direbbe Ghandi del cuoco di fatah buttato da un palazzo di 15 piani .Ha fatto in fretta a scendere
connessione di hamas con Alqueda.. gia ma magari anche quelli magari sono resistenti.. Eh sì, come quelli di via rasella no?
xMattbeckSe gli Inglesi avessero gestito meglio, se gli Ebrei sionisti fossero stati più condiscendenti e comprensivi delle esigenze altrui sì se…se…se gli israeliani se ne stavano a casa loro…

Anonimo ha detto...

direi che ghandi si limiti ad esprimere la sua avversione al sionismo e alla violenza di cui (nel 1937) erano vittime gli arabi da parte degli ebrei. cosa centra l'antisemitismo?