Cambiare la politica comincia con il cambiare il vocabolario.
Qualcuno chiama Berlusconi "il duce di Arcore", rappresentandolo anche così, col fez o con la camicia nera, nei fotomontaggi o nelle vignette.
Il riferimento ad un presunto "fascismo" di Berlusconi è , a mio avviso, anche cio' che fa sì che gente "di destra" si proclami di sinistra e voti di conseguenza, pur manifestando idee di autoritarismo e di negazione del diritto di ribellione, che, tradizionalmente fanno configurare proprio i governi "di destra".
La cosa importante è "sentirsi" antifascisti.
In realtà queste diciture, sotto cui la gente si premura di mettersi per rafforzare la propria identità, necessitano di una revisione. In questo senso questo post è revisionista, perchè personalmente ho necessità di rapportare il passato al presente.
Pre esempio: il diritto di ribellione del popolo verso un governante iniquo, è stato per la prima volta asssunto da Locke e preso in consegna da tutta la tradizione liberale-illuministica. Questa tradizione, che rispetto all'aristocrazia medievale , risultava progressista (cioè di sinistra) , da marx è stata stigmatizzata come "pensiero borghese" sovrastrutturale al mantenimento dei suoi interessi. Per cui cio' che era "progressista" cioè di sinistra, con l'innesto della cultura marxiana è diventato "di destra".
Oggi, che il marxismo non è piu' di moda, a destra si rivendica la priorità dell'ordine pubblico e a sinistra un presunto "progressismo", accompagnato da una parola vuota che designa un sentimento "solidarietà".
In realtà, l'ideologia imperante è solo secondariamente politica. E' in primo luogo "economica". Il liberismo imperialglobalizzato. Questa "idea" è quella che sorregge le oligarchie che si contendono il potere mondiale. Per le quali è del tutto indifferente che vi siano governi "democratici" o autocratici: con la propaganda e l'esercito (e la polizia) si controllano entrambi gli status possibili.
Pertanto: rivolgo un invito a chi si impegna nella lotta politica in qualsiasi modo a cambiare il vocabolario. Definirsi "antifascisti" non ha piu' alcun senso. Il regime di mussolini, infatti, era autoritario e colonialista, però era anche un regime che ha portato "l'opera nazionale maternità e infanzia", la giornata lavorativa di 8 ore, l'opera nazionale balilla (che regalava vestiti e scarpe ai ragazzini per cui sarebbe stato un problema comprarli) ecc..
Ora: antifascismo ha significato, in un certo momento storico, l'unità di cattolici e di socialcomunisti (don sturzo era antifascista, come il liberale Longo, come il comunista Gramsci). In realtà il fascismo, volendolo vedere per quello che è, è un regime autocratico, che dal 1929 in poi ha adottato una politica di stampo keynesiano, che ha apportato un miglioramento delle condizioni di vita dei ceti piu' bassi, che poi ha mandato in guerra nel '40.
Dalpunto di vista marxiano esso si puo definire come una dittatura militare-borghese
dal punto di vista "democratico" come una dittatura.
Ora: essere di sinistra, oggi, non consiste solo, a mio avviso, essere contro le dittature. Anche, comunque, e chiamerò questo antiautoritarismo. Cio' che rimane è l'aggettivo "borghese", ma qui passiamo sul versante del marxismo. C'è gente che contesta il marxismo dicendo che è un regime sì antiborghese, ma autoritario, E dagli torto, se si pensa che il socialismo "reale" effettivamente ha prodotto autoritarimi oligarchici, certo,apparentemente antiborghesi, salvo poi esimersi dal definire se la casta al potere (il Partito ecc..) non costituivano poi una vera borghesia.
In realtà Marx era anarchico. La sua filosfia era un'analisi del potere incentrata sull'economia come sostanza (geniale!) che suggeriva a gli oppressi una strada per cambiare collettivamente la definizione della sostanza.
Questo cambio di significazione non è avvenuto e tristemente, la sinistra italiana si trova a doversi denominare antifascista perchè non ha niente di meglio e perchè non vuole scollare il rivoluzionari (marxisti o anarchici) dallo zoccolo duro dei riformisti, ormai alleati dei cattolici (come governo) (continua)
9 commenti:
Interessante. Aspetto il seguito.
Mannaggia, mica l'ho capito tanto quello che vuoi dire... Quanto so de legno, mannaggia ! :((
Strayker
;)
Eh sì, anch'io.
Nel senso che aspetto anche io il seguito.
Bello!
Ciao,
Carlo
Cloro, la politica e' la ragioneria ed i politici sono i ragionieri.
Come potete pensare che la politica possa far qualcosa, quando i numeri che al massimo puó mettere in ordine come da ragioniere, sono numeri culturali ???
E' la cultura che come mattoni che costruiscono un muro, permette di crescere.
Infatti come da orrore odierno ieri culturalmente la sinistra era cosi, oggi e' la destra che e' colá...
Un'esempio trasversale CULTURALE lo troviamo con la musica.....
In Italia sono anni ormai che si ascolta musica d'oltre oceano.
In Italia sono stati pochi quelli che si sono dedicati alle parole prima di scegliere una musica in lingua inglese....risultato che oggi sia uno di destra che uno di sinistra tradizionalista, ama gli stessi autori rock degl'anni 70'...
Come e' possibile mi chiedo io....???
Perche io penso che l'aver incentrato tutto sull'economia abbia volutamente creato questo impasse.
E' la cultura che decide come si vive, non e' l'economia.
Parafrasando in termini poveri : e' verissimo che un bifolco che eredita tantissimi soldi..questo non gli cambia la sua vita percettiva e culturale da un giorno all'altro e forse non lo cambierá mai .
Invece ed infatti la societá e' fondata su questo concetto e la societá non e' ne di destra ne di sinistra, e' la societá .
La cultura nel nuovo ordine modiale e' un fatto privato come la religione, anzi come lo era la religione !!!!!!!
Questo e' quello che serpeggia nel tuo breve scritto secondo me .
Ed e' o e' questo quello che a me mi sta uccidendo.
La cultura non puó essere un fatto privato che deve essere mediato in pubblico !!!!!
Invece questo e' il nuovo ordine mondiale !!!!!
La cultura dell'essere, giusto come hobby !!!!!!!!!!!!!
Ed e' questa la motivazione delle delegittimazioni in atto nei riguardi di minoranze di pensiero.
Oggi la minoranza di pensiero deve essere tutelata da qualche gran bel nome conosciuto, altrimenti quella minoranza di pensiero rientra nelle patologie distorzive in atto nella metropoli, quindi da curare, cioe' malati .
so che mi trovo in conflitto con tutti e con tutto l'ambaradan della sinistra, ancora di piú estremista che crede di aver agguantato il toro per le corna perche comincia a capire le dinamiche economiche mondiali........
Ciao
deepaction
distorzive=distorsive
:):):):):)
deepaction
nemmeno più definirsi comunisti ha più senso. senza contare il linguaggio sessantottino...
x deep action: sono perfettamente d'accordo con te...
x gli altri: mò continuo..
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