domenica, aprile 15, 2007

Il sacerdote della risata


A me non piaceva molto da piccola. I miei genitori, entrambi nordici, non si perdevano nè un suo film, ne le commedie di Eduardo (che guardavano e riguardavano).
Ho ricordi legati ai bei momenti che passavano ridendo. Tempo che vale sempre la pena di vivere e che fa bene.
Poi sono cresciuta, le cose sono cambiate e ho imparato ad amare Totò. Ho visto tutti i suoi film. Quelli che mi piacciono meno sono quelli tipo "Toto' d'Egitto", che secondo me erano film consacrati alla promozione di altri attori e al recupero dei grossi capitali investiti per i film a colori.


I più bei film di Toto sono quelli in bianco e nero. Tutti, non solo la malafemmena e i due marescialli.I titoli non me li ricordo. Ma le scene sì.
Dove, a casa di una signora snob (Franca Valeri) sputa in un occhio ad un artista d'avanguardia, che ha dipinto una crosta bruttissima che chiama "imitation de picassò" la cui visione improvvisa, a momenti costa a Toto' un infarto.
Dove fa, con il grande Fabrizi, suo consuocero, il padre dei uno dei due fidanzati che progettano un burrascoso matrimonio.
Dove si vuole arruolare nella legione straniera e dice la parola d'ordine "birra e salcicce" nel locale sbagliato e lo riempiono di boccali e salsicciotti.
Dove incontra l'onorevole Cosimo Trombetta e gli butta i bagagli dal finestrino del treno.
Dove veste i panni del falso "medico del duce" presso una banda di truffatori, ai danni di un bravissimo Raimondo Vianello che fa lo zerbino di Regime.
Dove si candida alle elezioni e le perde (vota antonio vota antonio).

La comicità è una cosa misteriosa. Non si capisce mai perchè qualcuno o qualcosa ci fa ridere. Nella mia vita: per quale motivo Mr Bean fa ridere me e le mie figlie, lasciando il mio ex marito indifferente. Lui, che ride con Teo Teocoli (ho detto tutto).
Totò è sacerdote della risata perchè, da una certa età in poi, non si può resistergli. Lui condensa la cultura napoletana, l'ironia italana, la demenzialità, la suggestione della maschera, la bellissima e profonda voce, la presenza carismatica, nel linguaggio universale della risata.

Un universale dove tutti troviamo frammenti di noi stessi e schegge di possibilità demenziali della nostra vita che abbiamo conosciuto.
E che il "genio" (per me al pari di Leonardo da Vinci e Mozart, perchè chi suscita il riso negli umani è un grande genio dell'umanità, come un musicista, uno scultore o uno scienziato) di Totò (che quando morì gettò i miei genitori nella tristezza, ne parlarono per giorni) sa parlare.

Per questo motivo mi piace pensare che Totò ci sia ancora, che stia da qualche parte ad osservarci, a noi umani viventi, che stia riflettendo su quali altri personaggi e situazioni esilaranti potrebbe far rivivere, e che in un'altra vita, in un'altra realtà piu' bella, magari, vedremo ancora nuovi film di Totò, il comico eterno, il principe del buon tempo, il sacerdote della risata. Che ringrazio, per il passato, per il presente e per il futuro.

E beccatevi questo VIDEO esilarante. Dove è alle prese con la moglie ricca e tirchia (Titina De Filippo) e per spillare i soldi alla quale, con Peppino, organizzerà un finto rapimento.


ps: questo post è stato fatto per commemorare il 40ennale della morte di Totò. Un'iniziativa a cui partecipano i bloggers A.I.U.T.O., Virginia, Alex321, Dalianera, Lazzaroblu, Pensatoio, Napoli Bloggers, Lupo sordo, Munchhausen, Alduccio, Vulvia, Pibua, Pasquale Orlando, Antonio64j, L’Eco di Dionisio, Sogniebisogni, vi_di, PensierofiliArts, MenteCritica, Lameduck e Tisbe.

scusate non ho messo i link faccio cagare. Ma sono pigerrima...;-)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche a me non piaceva molto Totò da ragazzino, non riuscivo a ridere sull'ovvietà della battuta, poi l'ho molto rivalutato una ventina d'anni fa.
Una celebre scena da "La malafemmena" per ricordarlo, ci manca...

Antonio Caponi: Escuseme.
Peppino Caponi: Ahi!
Antonio Caponi: E scansati... scusi lei è di qua?
Vigile: Dica!
Antonio Caponi: È di qua?
Vigile: Sì, beh, sono di qua perché m'ha ciapà per un tedesco?
Antonio Caponi: Ah, è tedesco...te l'avevo detto io che era tedesco.
Peppino Caponi: E allora come si fa?
Antonio Caponi: Eh, ci parlo io.
Peppino Caponi: Perché tu parli?
Antonio Caponi: Oooh ho avuto un amico prigioniero in Germania, non mi interrompere se no perdo il filo, dunque, escusemi...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Bittescen, noio...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Ha capito!
Peppino Caponi: C'ha detto?
Antonio Caponi: Dopo ti spiego, noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l'indiriss, ia?
Vigile: Eh ma, bisogna che parliate l'italiano perché io non vi capisco.
Antonio Caponi: Ah, parla italiano.
Peppino Caponi: Complimenti!
Antonio Caponi: Complimenti, eh bravo!
Vigile: Ma scusate, ma dove vi credevate di essere, siamo a Milano qua.
Antonio Caponi: Appunto lo so, noi volevamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare, sa è una semplice informazione.
Vigile: Sentite...
Antonio Peppino [in coro]: Signorsì?
Vigile: Se volete andare al manicomio.
Antonio Peppino [in coro]: Sìssignore?
Vigile: Vi accompagno io, ma varda un po' che roba, ma da dove venite voi? Dalla Val Brembana?
Antonio Caponi: Non ha capito una parola!

Cloroalclero ha detto...

hehehehehehe
indimenticabile scena della "malaffemena".

Barbara Tampieri ha detto...

Secondo te perchè anch'io ieri ho pensato a Mozart, riferendomi alla genialità di Totò? Ci dev'essere un motivo. Ciao!

Anonimo ha detto...

Che Totò piaccia a Napoletani e Milanesi è qualcosa che deve far riflettere sulla grandezza dell'arte.
Grazie per aver aderito.

A.I.U.T.O.

Cloroalclero ha detto...

Uè, x Lame e AIUTO: scusate che non ho messo i link...
mammamia che pigrezza...
cmq W Totò immortale.

Anonimo ha detto...

a me fa collassare la scena :
"ma lei signore, mi spoglia con gli occhi....spogliatoio!!"
ogni volta che capita di vederla l'effetto è sempre lo stesso...;-)
ciao Cloro
saluti liberari
orso

Anonimo ha detto...

Non si può non ricordare TOTO' anche attraverso una sua celebre poesia in dialetto, la famosa "A' Livella", che dedico a tutti i megalomani, saccenti e presuntuosi del mondo.
Il finale recita così:

Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi, ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale... Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

'Nu rre, 'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto, 'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò, stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

Che poesia, altro che Dante...

Anonimo ha detto...

Ciao a Cloro e amici,
... Sicuramente Totò è europeo...
Ricordo di aver riso, anche di recente, sulle sue battute con amici francesi e spagnoli, magari non proprio di primo pelo... Uno spasso... In Francia lo accostano a Louis de Funès, con il quale tra l'altro ha lavorato.
Grazie del Ricordo. E ariciao,
Carlo

Tisbe ha detto...

Grazie cara per la citazione ;-)