martedì, marzo 20, 2007

Commemorazione Biagi: posso vomitare subito o...

Oggi, il Corriere (della sera) riporta svariate notizie sulla commemorazione della morte di M.Biagi che si è svolta a Bologna, ieri, alla presenza "bipartisan" di tutte le personalità politiche (naturalmente non mancava Casini, che ultimamente possiamo ammirare in tutte le rappresentazioni televisive, ufficiali e ufficiose, talk show impegnati e non, promuovendo se stesso in modo colossale. E' così onnipresente da farmi pensare che sarà l'ospite d'onore che accoglierà il vincitore del "grande fratello").
Mancava la famiglia di Biagi, sempre in polemica con il comune di Bologna e con i politici, per una scorta che non c'era.

Il primo urto di vomito, l'ho avuto quando ho letto le inevitabili dichiarazioni dei politici e delle personalità di turno.
Angeletti (della UIL) definisce Biagi "martire riformista". Cioè: Biagi, con la sua morte, avrebbe "testimoniato" la "bonta' e la "verità" dell'agire politico "riformista" di questo governo e del precedente.
Allo stesso modo che per i cristiani i "martiri"(di Nerone, per esempio) hanno testimoniato , con la loro morte, la bonta' e la verità del messaggio di Cristo.

Bonanno (CISL) rinforza questo spaccio mediatico di stronzate, parlando, come spesso si parla dei preti, di Biagi "uomo del dialogo". Certo. Alle giovani generazioni, sacrificate sull'altare del precariato assurto a categoria esistenziale di questo periodo storico, non resta che dialogare, tra di loro, nei corridoi degli uffici dove si consumano le attese per un rinnovo contrattuale, che li porterà nei call-center ancora per altri sei mesi...
La missione morale di cui Biagi è stato, appunto martire, viene ulteriormente sottolineata dalle parole di Bonanno che dice che "ebbe il coraggio di indicare riforme difficili ma necessarie".
Ecco come, banali dichiarazioni commemorative divengono mantra che gettano semi per l'accettazione di una sottocultura legata alle volontà del potere, in questo caso l'accettazione del precariato. Biagi sarebbe dunque morto "per il suo coraggio", appunto, indicando quali difficili vie la collettività si doveva preparare a prendere.
Martire, coraggio, morte. Un tris di parole che è significativo delle intenzioni della politica prodiana dei 12 punti, in cui la revisione della legge Biagi è stata abolita.
Intenzioni che preparano strade da percorrere (da noi, mica da loro) "difficili" (le lacrime e il sangue citati da Prodi danno alla vita politica di questo paese uno spessore epico) ma "necessarie" (per chi?).

L'idea che queste parole, e la commemorazione stessa di Biagi, la cui eco è stata ed è monumentale, sia strumentale a precise intenzioni del potere, viene confermata dall'intervista a N. Rossi, giuslavorista (parola impegnativa con cui si designano i tecnici preposti a redigere leggi per metterla nel culo ai cittadini) che ha lasciato i DS perchè non tollerava la mancanza di fermezza con cui a sinistra si trattava con la sinistra radicale (arieccola) che mordeva il freno sulle politiche "riformiste".
Egli sostiene che le (deplorevoli, of course) perplessità della sinistraradicale (chericattaprodi,ovviamente) sul "rinnovamento dei coefficienti di trasformazione delle pensioni" appartengono al DNA stesso di questi "radicali", che sono "vecchi", che non sono trendy, perchè come fanno a non concepire che il "riformismo" (parola che storicamente ha un significato positivo per la gente, ma che oggi è sinonimo, appunto, di "politica che la mette nel culo" ai cittadini) è necessario.

Dice, sto Rossi, che in Italia "la classe dirigente non è riuscita a fare quello che in altri paesi europei è riuscito: mutare la cultura pian piano".

Eggià. Perchè la classe dirigente, responsabile del disfacimento della società italiana, del dispendio delle risorse nelle guerre e al servizio delle oligarchie d'impresa, negatrice dei diritti fondamentali del cittadino, irrispettosa delle leggi, coinvolta in tangentopoli, crack cirio, crack parmalat, calciopoli, puttanopoli ecc...puo' erigersi a portatrice di contenuti culturali...disinteresati, ovvio.

Lui dice (testualmente) che "la cultura è quella" (quindi noi ce la dobbiamo digerire) quale? quella del convincimento forzato che il motore economico richiede sacrifici e precarizzazione.
Tanto da aggiungere (testuale) che " non è ipocrisia...dire che...l'unica soluzione è quella di far finta che la Biagi sia un'altra cosa, magari chiamandola legge 30, così dà meno nell'occhio."

Con buona pace di quelli che avevano votato per l'Unione, anche sperando che quest'obbrobrio di legge che condanna milioni di persone alla precarizzazione a vita, venisse abolita.
Altro non aggiungo perchè il vomito, a sto punto, sorge spontaneo e irrefrenabile.

Sul medesimo argomento, si legga anche "a spasso col morto", di Italo di Pensatoio.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Come fate ad insultare la memoria di un un martire dello stato come Biagi? E' grazie a lui se oggi i giovani hanno le prime esperienze lavorative, riescono ad avere un reddito, possono pensare al domani.
Certo fin quando questo governicchio sarà sotto scacco della sinistra comunista, anarchica, anti-americana, anti-semita, la sinistra radicale per intenderci, visto che Berlusconi non governa tale riforma non potrà essere efficace al 100%.
Ma non è colpa sicuramente di Biagi, se oggi Prodi ha spacchettato i ministeri e non c'è un degno erede di Maroni, il quale nella precedente legislatura in qualità di Ministro del Welfare è stato un riformista particolarmente illumintato che nonostante la dipartita del giuslavorista ha saputo portare avanti per il bene dell'Italia la sua missione.

Anonimo ha detto...

se penso che ha far entrare il precariato (e il caporalato legalizzato) è stata sempre la sinistra, se penso che Agnelli disse (nell'89 forse) che in italia per fare "certe riforme" ci voleva la sinistra, scappo a vomitare anche io...ma prima, se permetti....
PS
x jacopo keller
secondo me non hai un lavoro precario, se no non diresti che i giovani "possono pensare al domani"

ciao cloro
saluti libertari
orso

Anonimo ha detto...

X Orso: Vero non ho un lavoro precario come lo chiamate voi della sinistra massimalista, ma ho un lavoro flessibile che mi permette di organizzare al meglio la mia vita, la mia carriera, perchè io credo nella meritocrazia, nella libertà e nei valori sanciti dalla Costituzione quali la famiglia naturale , valori cui voi siete a dir poco allergici.

Mi permetto inoltre di ricordarti che la libertà ha scelto la sua casa da molto tempo ed è quella di Silvio Berlusconi.

meinong ha detto...

X jacopo
A te sta bene
a molti altri sta male.
Quindi la Biagi va superata.
Io sto in una famiglia naturale e non sono allergico.
ma questo che c'entra con le famiglie di fatto ?

Anonimo ha detto...

X meinong c'entra eccome se c'entra, semplice molti miei coetanei si lamentano perchè non hanno il posto fisso, perchè sofferenti di quell'antico morbo che si chiama stalismo. Volevano andare a lavorare alle poste ma invece si sono trovati nel III Millennio dove c'è competizione, dove c'è una selezione naturale, solo i migliori avanzano, quelli che oltre al lavoro, hanno valori in cui credere, come Dio, La Patria e la Famiglia, valori che a voi della sinistra radicale mancano e forse non sapete neanche cosa sono. Alcuni esempi:
1)Patria: Quando gridate 10-100-1000 Nassirya (dimenticando gli eroi caduti) quando vi siete opposti alla giusta celebrazione di Fabrizio Quattrocchi che ha dedicato l'ultimo pensiero alla patria.
2)Dio, L'odio verso la chiesa che dimostrate ogni giorno, quando per esempio l'accusata di fare ingenerenza nello stato, dimenticando che la Chiesa ha il DOVERE di richiamare i suoi fedeli ai valori cristiani
3)Famiglia, ci vogliamo dimenticare quella marcia carnavelsca dei Di.Co. che ha offeso oltre al Santo Padre anche noi cittadini Italiani che rispettiamo la costituzione in particolare i valori e la morale cristiana scritta in essa e cioè la Famiglia Naturale.

Spero di essermi spiegato, perchè è tutto correllato, la vita è piena di sofferenza, una continua prova e solo chi merita va avanti.

Cloroalclero ha detto...

_._

Meiiinong!!!
dai rispondije...
eheheheheheheheheheh

Anonimo ha detto...

Bellissimo l'asino di buridano inconscio. Scrivere stali(ni)smo o sta(ta)lismo? Stalismo risolve brillantemente il dilemma.p

Anonimo ha detto...

Jacopo, io mi considero cattolico, ma escludo che io e te possiamo essere della stessa religione. Come concili la competizione spietata con la carità cristiana? Guarda che il cristianesimo è ben altro che la difesa della "famiglia naturale".

Anonimo ha detto...

X falecius: Certo che se si ragiona come se si vivesse a Sodoma o Gomorra dovrei darti ragione, speri forse che il lavoro venga a te? Noe l'Arca l'ha costruita con fatica, non l'ha mica trovata, eppure Dio avrebbe potuto farlo!

Lavorare significa fatica farlo in in maniera ecumenica ancora di più. Il che significa andare in mezzo alle genti affinchè la parola del Signore si divulghi anche con le nostre azioni, lavorando in umiltà ma trasmettendo i nostri valori, quelli che il Cristo ci ha insegnato e ci ha donato con il suo sommo sacrificio.
Poi, come si può dire che la "Famiglia Naturale" non è parte del Cristianesimo, essa ne è fondamenta.
A volte l'essere cristiani dentro,veramente senza vergogna ci può aiutare anche nei momenti difficili ma ricorda che la cristianità, la Chiesa, il nostro Santo Padre Benedetto XVI sono luci in queste tenebre che ci guidano anche nel mondo del lavoro, per migliorarci e farci crescere.

Barbara Tampieri ha detto...

x Jacopo

Non puoi essere vero. I tuoi genitori ti hanno fatto mancare il loro affetto da piccolo?

Anonimo ha detto...

X Lamenduck L'Amore per Cristo, l'Amore di Cristo viene dalla Famiglia Naturale, come nel mio caso.

Quel pilastro fondamentale che gente come voi vuole abbattere perchè oggi è di moda criticare ed offendere chi non si vergogna di essere Cristiano che crede nei valori della Chiesa.

L'essere anti-cristiani ed anti-clericali, esaltare le devianze e vivere nel peccato è di moda,secondo voi della sinistra radicale è bello.

Anonimo ha detto...

x jacopo keller: saranno cazzi miei se vivo nel peccato no? non è mica reato sai?

x cloroalclero: accanirsi su biagi non serve per un semplice motivo: la flessibilità/precarietà l'ha introdotta TUTTA il pacchetto di riforme treu. cattivo treu? forse, ma ha creato due milioni di posti di lavoro che prima erano disoccupati. la legge biagi invece da dei diritti e delle garanzie, ma, ahimè, non prevede sanzioni per gli abusi. quindi, per chi conosce la normativa e non si ferma a pregiudizi ideologici, la legge biagi è un passo avanti e se vogliamo è molto più di sinistra di quella treu. il tema è complesso e affrontarlo per partito preso non porta a nulla..

Barbara Tampieri ha detto...

x jacopo
Voi pretofili siete sempre pronti a giudicare chi non è come voi, a sentirvi superiori agli altri.
Ti ricordi quando Cristo diceva "non giudicare", il discorso della pagliuzza e della trave, ecc.?

Anonimo ha detto...

Lontano da me giudicare chiunque,come sentirmi superiore.
Alle vostre offese dirette non solo alla mia persona ma anche alla mia famiglia ho semplicemente risposto come avrebbe fatto un buon cristiano.
Noto che non piace chi ha il Cristo nel cuore a certa gente che si professa liberale.

Ma è mio diritto opinare, come lo è commentare e quando possibile indicare la retta via.

Se ho offeso chiedo scusa, anche se vedo molta aggressività, da queste parti rivolta a chi porta pace, si vede che i vostri cuori si stanno risvegliando insieme alla vostra Anima che comunque nel Cristo vede la luce.

Anonimo ha detto...

ottimo. davvero.
un abbraccio, emanuele.

Anonimo ha detto...

Sembra finto... sa di gomma.

Cloroalclero ha detto...

x Jacopo: senti un po', l'hai letto il mio nik?
CLORO AL CLERO
ma ti sembra il caso di venire a parlare di CRISTO e degli insegnamenti di CRISTO, proprio qui?
Su un blog anarchico-anticlericale come questo?
Già che c'eri potevi citare prosperini che ai gay gli metterebbe la garrota, no? visto che attentano alla famiglia e alla sua (disgustosa) sessualità...
senza intenzioni offensive...ma vai sul blog di valerio pieroni, chelui è sensibile ad argomenti cristiani...
Cloro

Cloroalclero ha detto...

x Supramonte: vedo ke sei informato. Magari avresti un libro da consigliarmi in merito?
Cloro

Anonimo ha detto...

Cito dal post: “sperando che quest’obbrobrio di legge che condanna milioni di persone alla precarizzazione a vita, venisse abolita.”
Ti racconto la mia esperienza. Ho iniziato a lavorare nel 98, con un contratto di collaborazione per 3 mesi (settembre-dicembre) e dopo ho aperto la partita iva. Perché ho fatto così? Perché altrimenti non venivo assunto!
Dal 2000 sono stato assunto a tempo determinato per due anni (contratto di formazione). Lavoravo nella parte tecnica di un call center. Dal 2002 invece sono a tempo indeterminato. Ho impiegato un bel po’ di tempo prima di diventarlo come vedi, e non sono uno poco qualificato: sono ingenere informatico e ti assicuro che nel 98 eravamo ricercatissimi. Infatti non sono stato stato mai, nemmeno un giorno, disoccupato. Ci cercavano, certo, ma non in assunzione, solamente come collaboratori. E sto parlando del 98! Sto parlando di 9 anni fa!
Presso il call center c’erano almeno 150 ragazze che lavoravano come operatici telefoniche. Assunte? Manco a parlarne! Provenivano da cooperative oppure da agenzie interinali. Infatti il ricambio era molto alto. Adesso non lavoro più in quell’azienda, ma so che non è cambiato niente.
Le precarizzazione è allora arrivata con la Legge Biagi o è nata prima?

Anonimo ha detto...

un libro? molto di più! i risultati del mio studio e della mia ricerca personale ;)

http://www.bloggoverno.net/2006/11/11/flessibilita-e-legge-biagi-le-verita-nascoste/

aggiungi che oggi sono usciti i dati istat: disoccupazione al minimo storico.

l'idea di fondo è che c'è quello che in economia si chiama un trade-off tra qualità e quantità dell'occupazione. il punto è trovare l'assetto legislativo che minimizzi tale trade-off. secondo me la flexsecurity minimizza tale trade-off, anche se è 1 modello ancora molto lontano dalla mentalità italiana. una soluzione di second best potrebbe essere la cosiddetta flessibilità in entrata.

il problema della legge treu è che sì ha creato molta occupazione, ma che parte di questa occupazione creata è precaria. si è venuto a creare un mercato del lavoro spaccato a metà. qualsiasi soluzione deve andare verso la direzione di ridurre questo dualismo del mercato del lavoro, cioè dare le stesse garanzie a tutti gli occupati. senza dimenticare che esistono anche i disoccupati, anche loro vanno garantiti...

Sir Percy Blakeney ha detto...

Scusami Supra.. ma l'Istat.. siamo seri.. quella che conta i 300.000 lavoratori del pubblico che vengono "stabilizzati" per non dire che diventono serbatoio di voti... a nostre spese... e circa 200.000 extracomunitari.. che sicuramente non andranno a fare i dirigenti ma gli stagionali..

Anonimo ha detto...

caro sir,
i dati istat li prendo per quello che sono, cioè dati sulla disoccupazione. un buon segnale, ma i conti li facciamo sugli occupati... aspetto i dati eurostat sull'occupazione... però i 2.000.000 di posti di lavoro dal 1998 erano già consolidati... sono cifre di un paio di anni fa. da aggiornare quindi.

Sir Percy Blakeney ha detto...

Secondo me la vera domanda è se il costo del lavoro è veramente cosi alto in Italia,comparato ai paesi asiatici. Per costo del lavoro intendo vero che noi siamo piu cari ma non penso tanto a fronte di una qualità maggiore , oppure se ci sono altri problemi vedi burocrazia che avvolge e soffoca le imprese.
Ed infine è possibile che un'azienda come la Fiat produrrà la nuova 500 in Polonia? Visto le miliardate di euro a fondo perso che si sono presi da sempre dallo stato? Non conveniva a sto punto un accordo con il governo italiano e salvaguardare la produzione e posti di lavoro in Italia?

Anonimo ha detto...

caro sir, l'errore è pensare che l'italia sia ancora un paese industriale, mentre in realtà siamo un'economia terziarizzata, incentrata sui servizi, e non più sull'industria a basso valore aggiunto. possiamo invece dire la nostra nell'industria, anche tradizionale (tessile, automobili, metallurgico) solo con prodotti che richiedono un certo livello di competenze e ricerca.
supra