sabato, gennaio 13, 2007

comunismo!!!(dell'acqua)

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Anche per questo post, mi rifaccio all’ottimomassimo Martinez di Kelebek , che nel suo ultimo post propone una visione molto originale ,e secondo me condivisibile, dell’evoluzione storica degli ultimi 2 secoli. Visione che getta una luce nuova sulle vicende attuali.

Per Miguel, stiamo attualmente nel contesto di una secolare guerra, iniziata con la conferenza di Berlino (1878), in cui la borghesia industriale, ormai assurta ai vertici del potere nelle nazioni europee, si è posta il problema della spartizione delle “zone d’influenza” a livello coloniale, ponendosi in un’ottica di “svecchiamento” delle antiche strutture imperiali (imperi ottomano e austro-ungarico) per lasciare il posto a nuove potenze statali di matrice economica liberista.

Questo evento ha avuto come conseguenze storiche la prima e la seconda guerra mondiale. Che altro non sono che diversi prodotti storici dello stesso fenomeno: l’espansione coloniale e l’abbattimento di antichi poteri tradizionali, allo scopo di approvvigionarsi facilmente delle risorse che in europa mancavano ( e continuano a mancare).

L’evoluzione successiva alla prima guerra mondiale, che è stata sanguinosissima per i paesi che l’hanno persa, portandosi dietro l’impoverimento che le classi medie in quei paesi hanno subito,
ha assistito alla nascita di poteri totalitari, quali il comunismo e i fascismi. Sconfitti dalla seconda guerra mondiale, che ha lasciato un unico vincitore, che ci fa sentire l’alito sul collo ancora oggi, il “free market democracy” : ovvero l’evoluzione globalizzante dell’imperialismo, che, a differenza del colonialismo ottocentesco, non impiega eserciti della madrepatria per controllare i territori “da succhiare”, ma fa leva su oligarchie “del posto” gradite e scelte (a me ricorda il privilegium othonis del 936) dalla potenza che può imporre i suoi rapporti di forza in modo deciso e decisivo.

Ecco come si spiega sia la continuità con la storia del passato (il colonialismo ha cambiato metodi e soggetti, ma non gli obiettivi) che le guerre del presente, viste in una sequenza effettivamente logica con quanto nel passato è accaduto: cioè che chi era il piu’ forte imponeva le sue regole a chi non disponeva di eserciti e armi tali da potersi opporre. Vedi l’Inghilterra vittoriana o la Francia di Clemenceau.

Quindi cio’ che noi oggi chiamiamo “globalizzazione” sarebbe una specifica economica di cio’ che in passato chiamavamo “colonialismo”. La parola “neocolonialismo” secondo me definisce ,con tutte le specificità del caso, l’aspetto strettamente politico dell’attuale decisionismo, per esempio, statunitense.

La cosa su cui vorrei soffermarmi è che 1) la “guerra mondiale” non è affatto finita: le guerre in Africa e in Medio Oriente, oggi, sono la naturale prosecuzione d questo “piano” di globalizzazione liberistica delle risorse, che però liberistica non è, perché la classe dirigente dei paesi fornitori di materie prime deve essre scelta dallo stato piu’ forte e assecondare ogni condizione, non importa che essa preveda il lasciare nell’assoluta indigenza il proletariato del luogo, a fronte delle immense ricchezze in cui navigano gli oligarchi “gentilemente prescelti”.
2) In occidente, soprattutto, viene demonizzata l’ideologia comunista. Il fascismo meno, perché in fondo, come le dittature sudamericane hanno dimostrato, l’imperialismo liberista puo’ convivere con un dittatore parafascista (anche se è piu’ difficile, per le leggi sull’ordine pubblico emanate in quei luoghi , armare il contropotere mafioso, parte integrante dell’imperialismo, poiché non è possibile mai essere socraticamente “ligi alle leggi” nel momento in cui si progetta un dominio su una comunità che vive fattualmente una sua autonomia).

Il comunismo è visto dagli imperialisti come “il male assoluto”, il demone che lascia insorgere allergia al sol pensiero. Perché?
Perché , come direbbe il poeta “nessun maggior dolore” che nazionalizzare le risorse (idriche, petrolifere, energetiche, territoriali ) in regime imperialistico.
Chavez, in questo momento, è un nemico giurato. Pur non essendo comunista, ha realizzato l’orrore che l’oligarchia imperialistica aborrisce, più del fondamentalismo islamico.

Nazionalizzare significa “rendere una risorsa proprietà collettiva” quindi non cedibile monetariamente. Non controllabile, se non dai soggetti che sono effettivamente rappresentati dal potere che ha nazionalizzato. Significa che per ottenerle, bisogna impegnarsi ad innescare una guerra civile (vedi cile). Bisogna far partire i “false flag” , che non è uno sterile parto della mente di Blondet, ma è una strategia precisa di terrorismo di massa, rischioso, impegnativo, che prevede la provocazione di attentati, stragi, morti a decine, per indignare e “orientare” l’opinione pubblica nelle elezioni.

Adesso, per esempio, è in ballo la questione della privatizzazione delle acque. Tra nani, ballerine e calcio, questo evento viene preso, in Italia, sottogamba. Ma non ci si rende conto che l’acqua finora è stata gestita in modo comunistico: uno dei pochi casi un cui un bene naturale, almeno qui in Europa, ha goduto del beneficio di non essere aziendalizzato (come il suolo, le miniere ecc..)

Non è casuale che solo ora i capitalisti si accorgano dell’esistenza dell’acqua. Già la conoscevano.
Ma oggi, che il clima (anche in seguito alle guerre) produce la desertificazione dei continenti, che la “libera circolazione delle idee” (che il potere liberale da sempre rinfaccia agli occidentali “sovversivi”) porterebbe a risultati sociologicamente imprevedibili, il potere economico capitalistico e globalizzato si mette al riparo, appunto, non proponendo, ma imponendo la privatizzazione della distribuzione dlel’acqua. Un’arma di ricatto non da poco rivolta a milioni e milioni di persone, a quel punto “sotto lo schiaffo” non per “benessere” ma per mera sopravvivenza.

Parlare di “mantenere un comunismo dell’acqua” è politicamente sovversivo? Secondo me no, e bisognerebbe rendere questo pensiero “comunista” patrimonio di piu’ persone possibile.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Analisi lucida. Aggiungo che credo sia legittimo parlare di neocolonialismo post moderno

Anonimo ha detto...

come ho detto a miguel, per fortuna che per una volta non parlate dei fascisti come è solito modo di chine parla, cioè male...
ciao
aquilatricolore de ilnazionalista.splinder.com
ciao cloro

Anonimo ha detto...

Oh, Cloro, ma sei femmina? :-O
Porcalamiseria, finora mi credevo che la desinenza in "o" di alcuni nomi femminili fosse una tipicità finlandese... :-D
Dettaglio frivolo: la mia compagna qui lo nega e anzi tra un po' mi picchia - credo per scatto genetico di autodifesa femminile - ma se la foto su questo blog è la tua potresti essere sua sorella coi capelli scuri.... :-)
Frivolezze a parte, mi è piaciuto il tuo intervento sull'acqua. Purtroppo mi manca addirittura il tempo per seguire bene UN blog e quindi non potrò leggere, se non saltuariamente, questo tuo che pure mi sembra piuttosto carino.
Ne approfitto per segnalarti, se già non lo conosci, il saggio collettivo "I dogmi del neoliberismo alla prova dei fatti" della piccola casa editrice Movimenti-Cambiamenti di Milano (2002), che dedica una quindicina di intense paginette proprio al tema della privatizzazione dell'acqua, mi pare a cura di M. Manunta, magistrato esperto del settore. Conosci anche tu, per caso? :-)
Ciao

Botas de campo

Anonimo ha detto...

Non capisco cosa ci fa Psicoodissea tra gli altri link, nel tuo blog, peraltro davvero interessante. Psicoodissea è un sito di antipsichiatria, ma di destra. Io ho frequentato il forum per mesi prima di capirlo. La moderatrice, una fanatica anti abortista, partiva dall'antipsichiatria e usava il forum per portare le persone su posizioni a metà tra Evola e la Leone XII. Ha gestito il forum in modo tale da avere persino problemi legali.

Se vuoi ne parliamo anche in privato

Ciao
Corrado
corrado@mailnews.com

Anonimo ha detto...

rettifico: corrado@mailnew.com
e Pio IX invece di Leone XII