martedì, maggio 02, 2006

ARRESTATI L'11 MARZO

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I ragazzi arrestati l'11 marzo in seguito ai disordini di corso buenos aires stanno ancora in galera.
Nonostante io non sia una simpatizzante della militanza antifascista, nonostante creda che questi qui siano scesi in piazza inopportunamente, nonostante sia contraria agli atti vandalici che sono stati commessi, trovo ripugnante che dopo 2 mesi questi stiano ancora in galera.
Nessuno si è fatto male, le automobili possono essere risarcite dai responsabili, quindi perchè questi stanno ancora a san vittore?
In questi ultimi tempi l'abuso dei mezzi di coercizione sta diventando davvero intollerabile. Giornalisti incarcerati che scontano preventivamente mesi e mesi di carcere per calunnia. Militanti di un nuovo parito comunista che vengono carcerati e processati per associazione sovversiva, nonostante vi siano le prove che non hanno nulla a che vedere con atti di terrorismo.
Le cose sono messe male: il potere usa l'arma della repressione verso i reati di opinione e seppellisce per mesi dei giovani -incensurati- nelle galere in modo ingiustificato.
Però, reati come qualli di angelo izzo, o lo stupro commesso 6 anni fa dall'assassino del piccolo Tommy, hanno meritato la scarcerazione. Nel caso di Izzo, perchè si "rieducasse" alla vita sociale.
La magistratura, così comprensiva ed illuminata con criminali comuni, diventa rigidissima contro coloro che hanno ideologie rivoluzionarie, o che ingaggiano scontri con la polizia, senza neanche, peraltro, che qualcuno si sia neppure ferito.
Vecchi fantasmi di odio per il "disordine sociale" agitanogli animi dei magistrati che intraprendono le loro battaglie personali contro chi, evidentemente, non è nè così ricco nè ha amicizie altolocate, per essere tratto fuori.
Ma quanti responsabili di crimini anche gravi , perchè prescritti, sono fuori e magari popolano anche le aule del parlamento. Quanti, sospettati di associazione mafiosa, crimine che giustificherebbe la pericolosità sociale,quindi l'incarcercerazione, stanno aspettando il processo, a piede libero, magari seduti su qualche scranno da presidenti della regione?

La macchina della giustizia però, il pugno di ferro lo usa con qualche scalmanato che si è agitato troppo un sabato pomeriggio nel centro a Milano.Siamo nella logica di chi ruba la mela, sta dentro e chi ammazza sta fuori. Dove chi ruba la mela sono una ventina di ragazzotti giovani, che alla fine, non costituiscono un pericolo sociale, per niente, a meno che non si consideri che l'atto vandalico sia un pericolo sociale, ma allora mi dovete spegare perchè, i ragazzi che hanno otturato i cessi nel liceo parini, l'anno scorso, non sono stati incarcerati. Decine di migliaia di euro di danni, ai quali han chiesto sì conto, ma di galera, neanche un giorno.

I reati che si vogliono punire sono quelli di opinione, che, proprio perchè tali, sono considerati di una pericolosità imprevedibile. Le idee, giuste o sbagliate che siano, proprio come idee, fanno spavento.
Le idee, nonostante l'epoca della televisione dove viene contrabbandata ogni sorta di menzogna e di stupidità,che spande tutto il giorno la sua grancassa di cazzate, spaventano, e parecchio. Queste cose danno speranza, oltre ad indignare.

I sassi del cavalcavia, nonostante all'epoca d'oro in cui ne lanciavano quasi uno al giorno si dicesse che l'uomo è governato dalla sindrome della mimesi, dell'imitazione, (quindi era controproducente parlarne, perchè si rischiava che la crudele prassi si diffondesse.)è diventato un film. Con tanto di trailers e fanciulle e fanciulli "belli e dannati" che lanciano mattoni giu' dai ponti sulle autostrade. Oggi della sindrome dell'imitazione non ci importa piu'. Al primo trailer di qusto film, dopo anni che era sparita la moda, un nuovo sasso assassino è stato scagliato.
Ma ai produttori e promotori del film, nulla. Queste opinioni non sono pericolose socialmente, questi stanno fuori, a bere whisky e telefonare dal bordo piscina con le mani sul culo di qualche attrice, a chiedere scusa a qualche politico.

Il concetto di pericolo sociale viene applicato a chi, incensurato, dice qualcosa che da' fastidio. E, allargandone, a quei giovani che sono entrati in collisione con la pula dopo una manifestazione un po' movimentata.

Siamo nel campo della sproporzione che, oggettivamente, muove le decisioni, nel campo della Giustizia, su questioni che ,teoricamente, atterrebbero piu' al buonsenso che alla regola scritta.
Ma l'arma piu' poderosa di questi tempi scellerati è la menzogna, con cui si propagandano sentimenti di massa a buon mercato e le mistificazioni, rese attraverso la dialettica tra quel di cui si parla e quel di cui non si parla.

Gli israeliani sono per i media il popolo oppresso bisognoso di solidarietà politica. Quel che non dicono è che i palestinesi non parlano perchè è loro impedito.
Bruciare una bandiera, nella fattispecie quella israeliana, è un atto barbaro, bestiale, scandaloso. Non ti arrestano, ma ci vanno vicino.I media cercano di diffondere un sentimento unanime di scandalo.
Addirittura i fischi in una manifestazione a Moratti e Buttiglione, peraltro secondo me meritevoli, sono spacciati per analoghi a sassi in faccia .

Se quattro stronzi urlano 10, 100, 1000 nassirya, questo slogan è stigmatizzato come una bestemmia dei Valori della Patria e questo comportamento è generalizzato a tutti coloro che, sulla guerra, esprimono opinioni "contro".

Un atteggiamento generalizzato di stigmatizzazione di atti tutto sommato irrilevanti dal punto di vista della pericolosità sociale, caratterizza un po' tutte le forze politiche. E' diventato inammissibile manifestare, è inammissibile dire slogan, bruciare bandiere.

La mia impressione è che negli ultimi tempi la controffensiva verso il dissenso sia piu' cruenta. Quando ti mettono in galera per una manifestazione e, soprattutto, ti ci tengono per due mesi, possiamo dire che in italia davvero siamo arrivati all'argentina.
E poi c'è il solito luogo comune, che è comune, ma è vero, che in effetti la legge esiste solo per chi non ha i soldi per annullarne gli effetti.

ps c'è qualcuno che sa qualcosa sulla mamma di cogne?

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