domenica, giugno 03, 2007

Questioni di vita o di morte: Affossare Formigoni



Eccolo qui, erre moscia, piglio da politico deciso, aria da ex yuppy in odore di castità, lo squalo indiscusso della Lombardia Roberto Formigoni, il "cattolico di forza Italia". Presidente di regione, ma anche leader (simbolico, ma neanche tanto) della "compagnia delle opere", un'associazione cattolica miniera d'oro per politici cattolici e imprenditori "favoriti" in carriera e serbatoio di voti di una clientela immensa di ex volontari, ex azione cattolica, ex operatori umanitari nelle carceri ecc.. che hanno fatto carriere folgoranti e che ora, qui in Lombardia, occupano posizioni che non esiterei a definire "da dominatori".

Nei mesi scorsi, in Regione scoppio' un putiferio, che portò alle dimissioni dell'assessore Cè, leghista (della serie: certi eccessi fanno schifo pure ai leghisti) per via della privatizzazione del 118 su cui Formigoni intende levarsi di torno qualsiasi ostacolo.
Ciò, in un contesto dove la sanità è gestita secondo criteri meramente affaristici e dove i ticket sono i più alti d'Italia.

Recentemente, il Formigoni ha protestato con il ministro della sanità Livia Turco, quand'ella, in occasione delle morti ospedaliere in Puglia, ha sguinzagliato ispettori in tutt'Italia. Gli rovinava l'immagine (che lui contribuisce a costruirsi, spendendo ben 11 milioni di euro di soldi pubblici che fa approvare nel bilancio della regione Lombardia alla voce "comunicazioni")far sapere pubblicamente che tra le eccellenze (parola vuota con cui Formigoni si riempie la bocca durante le pubbliche apparizioni) vanta 40 giorni di attesa per la diagnostica dei trattamenti geriatrici e/o cardiovascolari.

Ma la sua parola d'ordine "PRIVATIZZARE" (possibilmente facendo rientrare le prestazioni per il cittadino nell'orbita che fa capo al potentato ramificato della compagnia delle opere) continua a risuonare implacabile nel tam tam della propaganda.

E i soldi? Come si sa, i dirigenti se li procurano attraverso "giri" strani che legano il potere bancario con il potere politico e di cui la gente sa poco o nulla. Per esempio, il 31 maggio, in tv, a RAIREGIONE Lombardia, han dato una notiziola in sordina, un "trafiletto televisivo" creato per passare inosservato: gli interessi bancari che si accumulano nel trasferimento dei fondi solo per la sanità, da Roma alla Regione Lombardia, costano alla collettività (lombarda) udite udite: 240 000 euri al giorno (fidatevi della mia parola: in rete non c'è traccia) che vanno nelle tasche delle banche.

E intanto il presidente dal sorriso di plastica, Roberto Formigoni, continua ad investire sulla sua immagine e a dire che la Lombardia paga il deficit anche per le altre regioni. Io sono più portata a pensare che la collettività paghi il deficit per gli interventi di chirurgia estetica di Formigoni, della sua famiglia e di tutti i suoi sostenitori. E dal chirurgo più pagato e prestigioso del mondo, non certo da un chirurgucolo che fa morire le signore medio-proletarie per gli interventi di liposuzione in ambulatorio privato.

1 commento:

Cloroalclero ha detto...

ma cazzo formigono non sta sul culo a nessuno?

bah.
eppure sto post dice almeno 1 cosa importante...
vabbe.