lunedì, giugno 18, 2007

Morte di un coglione

Io ti punterò una pistola alla nuca, amore mio. E sparerò, in quel momento esatto in cui non ci sono possibilità di sbagliare il colpo. Dovessi stare appostata sotto casa tua giornate intere. Conosco i tuoi orari e le tue abitudini. So che sei troppo pauroso per cambiare qualcosa, quindi saranno rimasti ancora uguali. Mi metterò una parrucca, tacchi e occhiali da sole e aspetterò, sotto quel muretto dove altre volte e in altre situazioni e tempi, ti ho aspettato. So esattamente la faccia che avrai quando scendi. La direzione che prenderai. Lo so e ti seguirò, appena dietro di te, al tuo passo, come ho già fatto. Poi in pochi secondi arriveremo alla piazzetta. Quella spelacchiata da una decina di alberi corrosi dallo smog. Mi avvicinerò a te quel tanto che basta ad allungare il braccio e metterti la canna della pistola ad un centimetro dalla nuca. Non ti toccherò, ma sentirò le tue onde termiche che sfioreranno la mia mano. Quell’unico contatto tra noi sarà il segno. Che devo premere il grilletto svelta, prima che quel momentaneo punto di equilibrio dei nostri corpi cambi e tu non sia più alla portata del mio strumento di morte. Perché sono venuta a portartela la morte, amore mio. Sono venuta a cancellarti dalla faccia della terra, e non me ne importa niente di quello che succederà se mi prenderanno. Io cercherò di non farmi prendere. Ma tu sei fuori. Dal momento in cui mi incontrerai sarai fuori da questa vita o da altre possibili vite. Avrai la morte davanti a te, non sapendo di averla alle spalle. Avrai la morte che ti circonda e ti assorbe come uno spiffero di vento dietro al quale la casalinga chiude le imposte. Avrai un attimo solo da quando ti raggiungerò e dovrai allungare e di parecchio l’ultimo istante. Per vedere e rivedere tutto. Quello che hai passato e i conti che hai fatto. Ti devo dare una brutta notizia: conti sono andati in passivo per te, ormai. Non c’è piu’ niente da contare. “No regrets” pure. Questo è un conto che abbiamo fatto entrambi, io l’ho appena finito e il risultato è che sono qui dietro di te. C’è il sole e tu porti una lacoste verde. Si sporcherà mi spiace, di sangue e di asfalto. Quell’asfalto dove, dopo l’esplosione del colpo, ti vedrò cadere . Ma scapperò prima che tu possa arrivare a terra. Avrai solo il frammento di un istante per vedermi in faccia e ormai sarà già finito tutto. Il tuo corpo rimbalzerà sulla strada facendo qualche sussulto. Poi sarai fuori. Veramente lontano, amore mio, com'è giusto tu debba stare.

crosby,stills,nash & young: down by the river

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Queste sono le donne da sposare.

Anonimo ha detto...

già già....
e se hai bisogno di una latitanza... tranquilla, ti ospito nella terra della paranza....
un abbraccio
orso

Anonimo ha detto...

Ma non è meglio la tortura, dove ci si guarda negli occhi ?...

dottorTroy ha detto...

Splatter!! Mi sembra di vedere l'Uma Thurman di Kill Bill.

Anonimo ha detto...

Si ragazzi calma, Cloro ora e' la Donna Ufficiale di un redattore di Kilombo!!! E' la First Lady di Spartacus! Auguri!!
Spartacul

Anonimo ha detto...

e così Spartacus Quirozzus ha vinto le elezioni. Cloro, cosa ne pensi?

Anonimo ha detto...

http://www.namir.it/irradio/giuliani.htm

state buoni ... (che come avete una donna davanti ve la fate sotto)

Anonimo ha detto...

ma vah fabio, semmai un pacs.

Cloroalclero ha detto...

x tutti: Grazie dei complim.ci tengo a precisare che trattasi di scritto di qualke anno fa, senza riferimenti a cose o persone reali.
X SPB: ollafaifinita?
x anonimo: no comment