Ignoranza e autoderisione alla kermesse sulla "famiglia"
Mi ero ripromessa di non parlarne. Ma le notizie che mi sono arrivate da Roma e le reazioni delle jene politiche, mi hanno persuaso a fare un altro post sulla questione "family day".
In piazza San giovanni, diverse migliaia di persone, provenienti dalla suburbia italiana sono state portate, in gita parrocchiale, a testimoniare l'egemonia della chiesa in questo paese.
C'era, in quella piazza, l'odore della povertà. Famiglie con bambini dal naso moccioso, piangenti per il caldo e per la folla, che bevevano the o acqua fresca per difendersi dall'afa resa più pesante dal sovraffollamento. Thermos, cestini da pic nic e improbabili panini consolavano quelle bocche che erano lì perchè le aveva chiamate "il Signore".
E urla, e slogan e preghiere.
Il frastuono disperato di un popolo abbandonato che cerca nella religione l'ultima speranza in un misticismo indotto che riguarda solo loro e non il potere cui hanno scelto di asservirsi. Un condizionamento i cui effetti si specchiano nei sorrisi ,compiaciuti e abbronzati, rubati dai tg serali a Fini, Casini e Bagnasco.
Signore e signori vestiti con abiti da liceali di periferia acquistati da mamme povere al mercato. Qualcuno agita un corpo sovrappeso in salti esusltanti in mezzo a facce invasate. Inquadrano i loro occhi, roteanti nella frenesia di sentirsi, con uno stipendio che langue al 10 del mese, simili al Cristo.
Migliaia di corpi, facce, occhi, cuori che cercano negli abiti talari quelle risposte che non arrivano da una classe dirigente che li sta affamando .
Non sanno, o non vogliono vedere, la complicità con gli omini vestiti strani che si fingono interlocutori dei loro bisogni.
Il vaticano ha preso l'abitudine di imitare, anche nel clero e nell'organizzazione pastorale dei gruppi di fedeli, gli americani. Propagando una mistica delle visioni della Madonna, dell'esempio del Cristo, dei "poteri" che una vera fede conferirebbe a chi rinuncia ai significati della vita terrena. Nel baccanale cristiano si manifesta il proiettarsi in un mondo dietro al mondo che eslcude ogni giustizia sociale e nega il valore di ogni rivendicazione ,in quanto umani, presso il potere.
Il Papa è in sudamerica. Per tuonare contro l'aborto e contro i contraccettivi. Per chiedere finanziamenti alle scuole cattoliche.
Cio' mentre i "meninos de rua" muoiono, a centinaia al giorno nei bassifondi di Rio o San Paolo. Come descrive lo splendido film brasiliano "Città di Dio", :nome di una delle realtà più violente umanamente immaginabili: la favela.
E in Italia, quando tolleriamo spocchiosi i bambini ziangari che chiedono la carità alle 10 del mattino, quando dovrebbero essere a scuola e portiamo i bambini "fortunati" al family day in una calda giornata di Maggio, stiamo preparando la "nostra" favela.
Quella fatta di gente con debiti, senza casa, con bambini analfabeti, con assistenza sanitaria carente, con potenti sempre più ricchi e sempre più dispotici che han creato l'ignoranza per far sopravvivere il loro autoritarismo.
Quei "cristiani" che confondono la trinità di Dio con Gesù, Giuseppe, Maria.
In piazza San Giovanni, con le famiglie numerose che alla domanda "come fate ad arrivare a fine mese?", rispondono: "..E' il Signore.." e con gli altri, che riescono a saltare come minorenni drogati, a tirar fuori la voce per intonare preghiere, utili come l'ultimo salvagente sgonfio nel naufragio delle possibilità dei vivi, si celebra il funerale della speranza.
8 commenti:
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Naturalmente volevo postare l'immagine li' sopra, m aho fatto casino... grr.... cancella pure.
dopo una piccola assenza, è stato davvero un piacere tornare a leggere i tuoi bellissimi post....
ciao Cloro
saluti libertari
orso
Più la consapevolezza e la stima di sé come individuo latita, più ci si deve riconoscere in un "gruppo", tanto meglio se veicolo di principi demagogici e intransigenti dichiarati e professati per slogan.
Bello. A prescindere...
Ciao,
Carlo
una tristeza infinita questa parata delle pecore di dio...
jack696
Pace su di te.
Mi sembri eccessivamente dura nei confronti di coloro che si sono radunati in piazza. Le prospettive di fede sono difficilmente circoscrivibili entro profili tanto impietosi; è piuttosto facile che ci fosse almeno qualcuno che fosse mosso da una chiara coscienza dei motivi della sua presenza, e delle istanze che intendeva consapevolmente esprimere.
Condivido però tutto il discorso sul ruolo della politica in questo contesto, e sulla "favelizzazione" dell'Europa stessa.
A proposito delle parole del Papa, invece, andrei cauto. Credo che riferimenti alla disastrosa situazione socioeconomica sudamericana ce ne siano stati, sebbene più circoscritti di quanto sarebbe stato necessario; ma in queste occasioni, molto è filtrato dai media, in ogni caso.
Il film "La città di Dio" è davvero bellissimo.
Pace.
Non so perchè ma mi viene in mente "l'oppio dei popoli". Troppo banale?
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