mercoledì, dicembre 06, 2006

Privatizzazione Alitalia: infamia di stato a favore degli schiavisti esteri.

L’Alitalia, gettata in una crisi irreversibile, insieme con Trenitalia, mentre il precedente governo deliberava in merito a TAV e ponte sullo stretto, è stata rovinata da amministratori delegati pagati tanto oro quanto pesano. 6millions euros men che si sono preoccupati di fare investimenti idioti, di assumere amici loro incapaci, di prendere iniziative inutili,che è andata bene se non ci sono stati incidenti aerei di rilievo ,eccezion fatta per i 118 morti di Linate. Che ,detto per inciso, sono morti in virtu’ dell’assenza dei radar di terra. Tenete presente che, quando inaugurarono Malpensa 2000, il prgetto era quello di creare un superaereoporto supercollegato con Milano, punto di riferimento per il tasporto aereo del nord Italia, che, questo era
pure nel progetto, soppiantasse Linate, di cui era concepito lo smantellamento.
Ergo non mi soprese quando, nel 2002 tutti si chiesero “come mai il radar di terra non c’era?” Tagliarono con “non c’era mai stato” ma nessuno concluse con “e come mai non l’hanno costruito?” Ennò.Perché altrimenti avrebbero dovuto DIRLO che non ci hanno speso soldi perché qualcuno (Formigoni) aveva parlato di smantellamento (progressivo, ma smantellamento).

Finora le crisi economiche sono state sovvenzionate dallo stato e dall’Europa. Bastava che un’azienda fosse in crisi e che fosse ben introdotta nel “giro” della politica, che si riusciva ad ottenere cospicue somme (centinaia di migliaia di euri) per “rilanci” in termini di acquisto di nuove tecnologie, o know-how , o progetti di ripianificazione. Detto terra terra, il fattore “essere nel giro della politica” è stato un fattore determinante per prendere sovvenzioni.
Se si trattava di un’azienda pubblica, le sovvenzioni andavano a finanziare partiti, campagne elettorali, propaganda varia.
Se si trattava di un’azienda privata, semplicemente, gli imprenditori davano le mazzette a chi di dovere, poi scappavano, coi soldi, alle Cayman.

Le banche straniere sono sempre state complici di questi colpacci all’Italiana. Dopo un po’ di anni che si parla di crisi, alla fine si presenta l’alternativa della privatizzazione.
Se le azioni ci sono già bene. Se non ci sono, si creano. Vedi Enel e Aem.
Oggi, l’Alitalia è messa all’asta, perché o si smantella, o si vende e si rilancia. Presumo che ai dipendenti la faccenda sia stata presentata così. Meglio dipendenti di una compagnia privata, che in mezzo a una strada. E siccome dopo l’11 settembre, le compagnie aeree sono un pelo in crisi, non c’è una grande possibilità occupazionale alternativa.

Mussolini aveva creato l’IRI istituto per la ricostruzione industriale.
A me fa cagare Mussolini, ma determinate cose dovrebbero essere riprese in considerazione.
Queste cose si chiamano IRI e socializzazione, che, ripresa, non sarebbe certo “corporativa”:
L’Idea della socializzazione è adattabile anche ad un’economia capitalistica: significa che se un’azienda è in crisi si provvede alla dichiarazione di fallimento degli imprenditori.
Dopodiché l’azienda si becca tutti i sussidi e i finanziamenti previsti.
Tuttavia la connotazione della proprietà cambia: diviene dei dipendenti. Che automaticamente diventano azionisti “alla pari tra loro” dell’azienda.

A questo punto l’azienda comincia un processo di autoorganizzazione della nuova dirigenza, eletta tra i dipendenti che hanno delle idee.Gli Stipendi vengono decisi da tutta la collettività aziendale, partecipe e fautrice, col voto, delle iniziative di destinazione dei finanziamenti. E anche dell’eventuale conversione di certi settori della produttività.

L’acquisto di quanti e quali macchinari, prepensionamento di qualcuno, quali settori promuovere e con quali idee. Tutto questo verrebbe deciso da riunioni collettive dei dipendenti, con mozioni e votazioni finali.
Quel che c’era alla base di quest’idea ( e non per niente Mussolini era stato un socialista) è un concetto di “proprietà privata” utile alla collettività.
I soldi, in effetti non sono niente. Non te li puoi mangiare,né bere, non li puoi mettere nel serbatoio. Se presso il consesso umano, si usa dargli valore, devono almeno produrre un beneficio per la compagine planetaria , se ti permettono di vivere “ad un certo livello”.

Una politica di “sinistra” deve badare sì a ridurre il debito pubblico, non per far gli interessi della BCE, ma della collettività che sta governando.
Deve ridurre il debito pubblico perché la maggioranza si coinvolga in una vita degna, magari di lotta, ma degna di un senso che sia diverso dal guadagnare perché per 12 ore al giorno si fa l’interesse del potente di turno.
Una politica di sinistra non deve vendere l’Alitalia. Deve socializzarla, dando una possibilità alla proprietà collettiva, concetto che ne anima i presupposti, generalissimi e comuni, della sua tradizione. Magari sapendo e dicendo che la possibilità è una sola, che il quadro dell’azienda socializzata sarà il quadro liberistico del mercato.
E’ la prospettiva antropologica che è diversa. Qualche centinaio di dipendenti possono fare dei tentativi molto più creativi, ed efficaci, se sanno che i loro posti di lavoro sono a rischio.Non nel senso, però, del leccaculaggio e del superlavoro da bestia da soma, per far arricchire il commenda di turno.

E’ chiaro che una proposta del genere dev’essere concepita accanto a delle iniziative “sovietiche” per chi è colto a truffare/rubare alla collettività. Se presi, costoro dovrebbero rischiare i lavori forzati, ma con la palla al piede, però.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

...mi confermi che la politica economica di Mussolini era "de sinistra". Post allucinante... :(

Cloroalclero ha detto...

Beh detto da un radicale...a proposito: i radicali son di destra o di sinistra?
Perchè è una cosa che non ho mai capito.

Anonimo ha detto...

alcune osservazioni sono incredibilmente corrette, visto il basso livello di cultura economica generale...
:)

Anonimo ha detto...

C'è un libro che si intitola la Piramide rovesciata, è stato scritto da jan Carlzon.Questo signore ha risanato la SAS(la compagnuia aerea scandinava).E' la storia di successo di un manager svedese che applicando principi "rivoluzionari" alla gestione di quel business risollevò una compagnia aerea data per defunta.
La cosa straordinaria del libro che ho letto un pò di anni fa è che la presentazione fu fatta da Carlo Verri, allora presidente Alitalia. Mi chiedo che cavolo ci hanno capito in quel libro. per quanto riguarda il tuo post, alcune cose condivisibili.Il richiamo a Benito mi fa venire i brividi...
Saluti

Cloroalclero ha detto...

Diventa un pregiudizio l'incapacita' di prendere in considerazione un'idea solo perchè ha fatto parte della miriade di concezioni, spesso in contraddizione tra loro, che hanno costituito il complesso delle idee di Mussolini, solo perchè erano di Mussolini. Pensare a delle forme di socializzazione non significa affatto assumere l'idea fascista. Ma solo ispirarsi ad una delle sue molteplici radici.

Anonimo ha detto...

Un pò troppo semplice e retorico ridurre tutto a pregiudizi.Il fascismo è stato corporativismo, disgregazione delle classi o meglio frammentazione intorno a degli interessi limitati.
i brividi ci sono eccome.

Cloroalclero ha detto...

Aspetta, chiariamo: a me fa cagare Mussolini. Sono antifascista. Questo a scanso di equivoci. Fu guerrafondaio, traditore, corrotto.
Però rispolverare un'idea, che tra l'altro lui nemmeno attuo', perchè fece i compromessi con i padroni e coi savoia, non mi porta via niente.
Vedi, Mario, oggi tutti parlano di riforme, di partiti unici, grandi, democristi. Ma la sfida, per me, specialmente oggi e specialmente in occidente, è tra democrazia e oligarchia. Tra partecipazione diretta e delega. Tra capitali farlocchi nelle mani di pochi che ricattano i lavoratori in ogni modo, mettendo sul piatto della bilancia il loro tempo vitale e la loro sussistenza. Se non cominciamo a pensare a riforme radicali dipenderemo dagli altri, in un modo che ci porterà al nuovo schiavismo, per assecondare gli interessi di pochi.

Cilions ha detto...

Il peggio deve ancora arrivare!
teniamo pronti... a tutto!

Cloroalclero ha detto...

mah..iersera ho visto santoro. Mi ha preoccupato che le priatizzazioni siano considerate un "valore da perseguire" per il governo in carica, un "rimpianto" per il governo passato.
E mi è uscito un bel vaffanculo. Ho sentito travaglio, poi ho chiuso.
Che trasmissione di merda.