La Chiesa difende il White Power? (parte II)
Molti lettori non condividono quest’idea per cui la logica conseguenza delle prescrizioni cattoliche in materia di legislazione sulle coppie di fatto sottenda un intendimento razzista. E’ vero, non ci sono prove documentali. Le mie sono “illazioni” fondate su un’induzione, magari arbitraria.
L’argomentazione cattolica contro i Pacs (Dico) viene sostenuta con la tesi che la legislazione italiana non dovrebbe elargire diritti alle coppie di fatto, perché cio’ aprirebbe le porte all’accettazione delle coppie gay, modalità di convivenza, a loro dire “contro natura”.
Cio’ che mi ha sempre colpito, del clero cattolico, è come esso possa pontificare sulla sessualità della gente, avendo fatto voto di castità.
La domanda circa “cosa ne sappiano loro” sul mondo dei rapporti umani, al di fuori delle logiche della parrocchia, mi ha sempre incuriosito .
Le coppie “normali”, unite dal sacro vincolo del matrimonio, secondo il parere della chiesa, non dovrebbero usare alcun tipo di contraccettivo. No ai preservativi, no alla pillola.
Gli unici metodi di contraccezione ammessi dalla chiesa sarebbero quelli “naturali”: l’ogino knauss, il coitus interruptus o il calcolo dei giorni fecondi della donna, durante i quali evitare i rapporti sessuali.
Vi sono operatori cattolici (aventi o meno i titoli per farlo) che bazzicano le case delle “famiglie cristiane” per spiegare i dettagli tecnici del comportamento sessuale ecclesiasticamente accettato, attraverso l’illustrazione delle modalità d’uso dei contraccettivi “naturali”. Che non sono affatto sicuri, ma che sono accettabili proprio in virtu’ dell’”apertura alla vita” che essi lascerebbero, comportando rischi frequenti di gravidanze.
Gravidanze a cui, secondo le prescrizioni cattoliche, si deve far fronte con l’”accoglimento” incondizionato. Laddove la madre non fosse in condizioni fisiche, o psicologiche, o materiali per “accogliere”, la gravidanza va portata a termine ugualmente e il bambino andrà “dato in adozione” ad un’altra coppia cattolica che provvederà a crescerlo “cristianamente”.
Questo è in sintesi l’ethos cattolico sulla morale sessuale e sulla concezione della famiglia. Quell’ethos per promuovere il quale la chiesa sta impiegando grandissimo dispendio di forze economiche per farsi spazio mediaticamente a 360°. Anche presso coloro che questi comportamenti non li sentono, non li condividono.
Gli ospedali sono pieni di obiettori di coscienza, medici, infermieri, psicologi, che, oltre a rendere difficilmente applicabile la legge 194 in certi luoghi, negano alle donne italiane la richiesta di essere sterilizzate. Richiesta motivata spesso da problemi di salute che han determinato degli handicap nei figli già avuti o dall’allergia ai contraccettivi farmacologici. Le richieste di sterilizzazione, anche se motivate, vengono respinte negli ospedali pubblici. Si preferisce far fronte con gli aborti. E di cio’ dobbiamo ringraziare gli operatori ( e i politici,che han deciso che la sterilizzazione è un intervento che alle donne "bianche" non dev'essere praticato con soldi pubblici) cattolici.
Il dispiegamento di forze che la chiesa impiega per imporre la globalità delle prescrizioni sulla “morale sessuale” , come ho già detto è costosa. Come una campagna pubblicitaria o elettorale. Milioni di euro in risorse umane e mediatiche.
Di contro, come ho già detto altrove, il pianeta conta la bellezza di 7 miliardi di persone. Solo in Africa, i bambini che non hanno alcuna cura parentale, sono 34 milioni, cifra destinata a crescere.
Di questi bambini, la maggioranza vive per strada, come puo’, soggetta alle fantasiose violenze degli adulti. Moltissimi vengono rapiti per fare gli schiavi: nelle miniere, nelle guerre, per l’espianto di organi.
Le missioni, gli orfanotrofi, le varie iniziative con cui occidentali di buona volontà (anche cattolici, non lo nego) intervengono per far fronte al problema, risolvono in una misura ridicola i problemi di questa infanzia. Di fatto, il problema, per quanto immenso come un oceano, viene gestito individualmente. Non esiste, per l’istituzione che si dice portatrice dei veri valori del Cristo, una politica su larga scala, un investimento economico neanche lontanamente paragonabile a quello che viene invece destinato all’Italia per impedire una legislazione equa sulle “coppie di fatto”.
La preoccupazione ecclesiastica è spendere molti soldi per garantire che non vengano legalizzate le coppie “contro natura” al di fuori del sacro vincolo del matrimonio.
Se quest’istituzione si è assunta un compito apostolico, ovvero “universale”, come l’aggettivo “cattolico” sembra suggerire, mi pare che essa lo adempia come chi, avendo un cancro alla pelle su una gamba, si accanisca a curarsi una banale puntura di zanzara su un braccio, trascurando completamente il male maggiore.
Non riesco ad accettare che il suggerimento cattolico di non usare i preservativi, presso gli africani si traduca in un genocidio in atto, che la chiesa sta a guardare (del resto gli africani neppure ci avrebbero i soldi per comprarseli i preservativi) . Non riesco ad accettare che l’oceano di quattrini spesi per le campagne antiaboriste qui in Italia abbia come contrappeso i 34 milioni di bambini (non embrioni, non feti: gente nata) che sono violati in ogni modo. Vite buttate via, verso le quali la chiesa promuove solo silenzio ed indifferenza.
Il consigliere degli esteri per il vaticano, ho saputo, è Henry Kissinger.
Se la Germania avesse vinto la seconda guerra mondiale, forse, sarebbe divenuto tale Josef Mengele.
Consigliere degli esteri! Rendiamoci conto: nella politica italiana la chiesa strombazza il suo NO alle “unioni contro natura” e in politica estera chiede "consiglio" a Kissinger. Genocida dei cambogiani, dei cileni, degli indonesiani di timor est, mandante ed organizzatore di numerosi assassini politici. Intoccabile ed intoccato simbolo della volontà omicida e razzista dell’imperialterrorismo globalizzato, costui è diventato “consigliere” dell’istituzione che “in nome di Dio” e seguendo l’esempio del Cristo, “difende la vita”.
La chiesa si preoccupa moltissimo di qualificare come “contro natura” l’amore omosessuale. E non posso pensare che sia la “meccanica” della loro sessualità a dar fastidio alle coscienze "cristiane". Cio’ che è “contro natura” è proprio l’impossibilità delle persone gay di procreare . Ma i gay potrebbero adottare. Potrebbero anche loro “metter su famiglia”. No, dicono loro. E’ contro natura.
Eppure, alcuni di essi potrebbero adottare uno o piu’ di quei trentaquattro milioni di piccoli africani. Penso che Cristo ragionerebbe che sarebbe bene anche salvarne uno o due ( o magari molti) in piu’ di coloro (pochi) che si salvano effettivamente.
"La verità è semplice" diceva San Tommaso D'Aquino. Il ricorso ad arzigogolate spiegazioni di natura dottrinale, su questi argomenti, non salva le anime belle dei cattolici.
Penso che se Cristo vedesse due gay che vivono insieme, volendosi bene e nel quadro di questo amore tenessero con loro un figlio di quell’Africa sfigurata e disumanizzata da cinquecento anni di sfruttamento(quello sì , contro natura) vergognoso da parte del popolo “bianco” , sarebbe contento. Ma forse alla chiesa cattolica, a giudicare da come usa i mezzi economici e da chi appoggia politicamente, di cosa ne penserebbe il “povero Cristo” non frega un beneamato accidente.