sabato, aprile 30, 2011

O' pazzariell'


Mamma mia, com’è dura vivere in mezzo ai pazzi.
La morte di Vittorio Arrigoni è oramai passata in cavalleria, nessuno più ne parla sui grandi giornali, la Libia è in ultima pagina, il Giappone qualche volta compare in dodicesima, l’Afghanistan solo se i morti superano i dieci, l’Iraq se superano i cento.
Tengono banco il bunga-bunga, la strepitosa vittoria (in fieri) del centro-sinistra che strappa un’incollatura dell’0,5% al centro destra nei sondaggi, i tornado internazionali che flagellano gli USA, quelli italiani la Libia, Roba da pazzi.
Qualcuno ricorda ad Hamas una cosa ovvia: magari, prima d’ammazzarli, fateli cantare.
A dire il vero, non si capisce proprio il perché li debbano ammazzare: non sono mica colpevoli, sono pazzi!
Eh già, perché le prime notizie giunte da Gaza riferivano che Vic era stato rapito: avete capito, kattivoni komunistoni che venite a Gaza? Ecco quel che vi può capitare! Poi, la morte. Ammazzato, impiccato, strangolato. Hamas s’arrabbia, e mica poco: vogliono dedicargli una via!

venerdì, aprile 29, 2011

Storia di un linciaggio mediatico

Oggi ci è arrivata la notizia della morte di Vittorio Arrigoni, al dolore per la morte di una persona che si è messa in gioco in prima persona per combattere le ingiustizie, si aggiunge lo sdegno per una questione, che con Vittorio ha a che fare solo in maniera marginale: un legame di amicizia fra i due protagonisti involontari di vicende cupe e tristi, un impegno intellettuale comune in difesa delle genti palestinesi, l’una uccisa vigliaccamente con modalità e rivendicazioni che lasciano aperti molti interrogativi e l’altra fatta oggetto di particolari attenzioni volte a screditarla a causa delle sue idee.

mercoledì, aprile 27, 2011

Il caso della diffamazione di Barbara Albertoni

Da "Antico Ordine dei Tagliapietre"
In un liceo linguistico milanese lavora un'insegnante di storia e filosofia, tale Barbara Albertoni, che si è ritrovata protagonista delle cronache nazionali perché colpevole di tenere un blog in cui scrive ciò che pensa.

giovedì, aprile 21, 2011

La mia guerra

Fika Sicula su "Repubblica" che, nello stesso giorno, ha pubblicato un bellissimo articolo sulla morte di Vittorio e dopo poche pagine, nell'edizione di Milano, è stato dato spazio a Pasqua* e ai suoi deliri da frustrato, abbruttito da una vita fatta di diffamazioni e di tristezze: